E’ il terrore un po’ di tutti quanti: cambiare sistema operativo e passare cioè da qualcosa che si conosce bene, che è relativamente stabile e che non da sorprese a qualcosa che non si conosce per nulla e di cui tutti parlano male.
Sembra che questo terribile panorama sia scongiurato almeno fino al 2010: “Ogni anno che passa l'”età pensionabile” di Windows XP si sposta un poco più avanti, tanto che alla nascita del suo nipotino, Windows 7, l’ormai attempato sistema operativo di Microsoft sarà probabilmente ancora in attività. Se è vero che XP è già stato ritirato dai canali di vendita al dettaglio, la sua disponibilità sul mercato OEM sembra ormai assicurata fin quasi alla metà del 2009″ punto-informatico.it

Una domanda sorge spontanea: come mai, nel caso di Microsoft Windows passare ad una versione più moderna, e quindi presumibilmente più potente e stabile, comporta una patema d’animo tremendo in gran parte della popolazione informatica planetaria?
Cioè, quando sostituiamo la macchina ne siamo entusiasti, quando cambiamo telefonino siamo felicissimi, ma quando dobbiamo aggiornare il sistema operativo abbiamo il panico. E la cosa curiosa è che questo avviene solo con i SO di mamma Microsoft.
Un utente Mac ha voglia di installare il proprio nuovo sistema operativo, non ne ha timore.

La risposta a questa domanda è semplicissima: i sistemi operativi Microsoft, rispetto ad altri in circolazione, sono peggiori.
Windows è uno standard certo, e questo fa di Microsoft una delle più influenti aziende della Terra.
E’ innegabile che sviluppare software per l’80% dei PC del mondo non è un lavoro facile, ma è anche innegabile che vendere più degli altri non vuol dire essere migliori.