Già nel lontano ottobre 2007 divagavo su questo blog su quale fosse il vero senso dell’aumento “sconsiderato” della quantità di banda disponibile negli ultimi anni: mi spiegavo la cosa parlando di “Clud Computing” e cioè di quella nuova, potente, avanzata ed ancora in parte inesplorata branca dell’informatica che porta programmi e servizi all’esterno dei nostro PC.
“Anche i giochi non avranno più motivo di esistere sui nostri computer, ma saranno solo “raggiunti” dalle nostre macchine (che quindi avranno un harware molto più leggero e “specializzato”). Second Life ne è un esempio: il piccolo client che si scarica ed installa non è il gioco vero e proprio, perchè questo alberga sui server di Linden Lab, ma un ponte che ci permettere di raggiungere il nostro avatar e tutte i nostri profili salvati su dei PC che sono in California.”
Oggi, a circa un anno e mezzo di distanza da quel post (che riletto fa figo e profetico) nasce OnLive, una console che permette di giocare con i game caricati online, direttamente su dei server lontanissimi dalle nostre case:
“Il sistema di gioco, chiamato OnLive, funziona/funzionerà su server remoti e permetterà l’accesso ai giochi a richiesta. Dunque senza supporti, grazie a un’avanzata tecnologia di compressione video che permette la riproduzione istantanea sullo schermo della partita, che di fatto però è “giocata” lontana dal nostro salotto”
Corriere.it
Questa soluzione quali benefici porterà?
Prima di tutto non avremo bisogno di hardware sempre più potente per far girare i nostri giochi: sappiamo benissimo infatti che uno dei limiti su PC per quello che riguarda i giochi, è l’aggiornamento dei componenti che devono sempre essere di ultima generazione e estremamente performanti per poterci permettere di giocare in maniera fluida.
Poi non avremo più la necessità di usare CD o DVD soggetti al consumo ed all’usura, e di conseguenza eviteremmo i backup, che ad oggi –causa protezioni software– è diventato un problema notevole.
I giochi che risiedono su un server sono solo un altro passo nei confronti di qualcosa che sta profondamente cambiando il modo di vivere, percepire e sfruttare il Web.
Il Cloud Computing è senza dubbio la parte principale dello sviluppo della Rete e della società dell’informazione con tutti i problemi etici, di privacy e di controllo che ne conseguono.