Abbinare il termine “violenza” a una frase come questa, senza alcun contesto, potrebbe essere una scelta comunicativa poco efficace.
Quando vado a fare la spesa e ho fame (credo sia capitato a tutti) prendo un sacco di roba, per lo più inutile, grassa e in gran parte costosa. Mia moglie mi dice esattamente questa frase, intendendo che non so fare la spesa perché non so scegliere il momento per farla.
Quando la fa lei, nella stessa “condizione affamata” e se ha tempo a disposizione, la situazione è la stessa ma ribaltata. Ci ridiamo su, da sempre.
Ho visto queste pubblicità della regione Emilia-Romagna in giro per Ferrara e mentre alcune sono aderenti alla problematica e sollevano il tema reale (dire a una persona “sei inutile” è umiliante in ogni circostanza e contesto) altre perdono il focus.
Il modo in cui le parole vengono dette, la situazione che le ha generate insieme alla circostanza, fanno tutta la differenza del mondo e il termine “violenza” ha una connotazione precisa e brutale: abbinarla a “tutto” la diluisce nel suo senso, la depotenzia, allontanando di fatto l’attenzione dal problema che si cerca – giustamente e con fine sacrosanto- di risolvere.