A Roma, nell’ottobre del 1997 aprì al pubblico la mostra, “Le macchine e gli dei.”
Fu un successo, tanto che la mostra ottenne uno spazio permanente, ora potete vederla alla Centrale Montemartini, un affascinante dialogo tra archeologia e archeologia industriale. Questa esposizione ci invita a rivolgere lo sguardo verso l’alto, verso le divinità del passato e le potenti macchine del periodo industriale.
Oggi, però, il nostro sguardo si spinge avanti, verso un futuro in cui tecnologia e umanità si intrecciano in modi sempre più sofisticati e innovativi.
“Ogni tecnologia sufficientemente avanzata non è distinguibile dalla magia” diceva Arthur C. Clarke.
E se ci pensate, è vero.
Se gli antichi romani avessero visto un elicottero, avrebbero pensato a una macchina volante a propulsione termica, o a un dio sceso dal cielo con un carro rombante?
Ogni tecnologia evoluta è in parte indistinguibile dalla magia proprio perché non sappiamo tutto; e quindi, ignorando, assegniamo a determinate cose motivazioni e ruoli che in realtà non hanno.
Dalle “macchine e dei” della Centrale Montemartini, siamo passati alle macchine e gli uomini: “Human and Machine” è il tema della terza edizione dell’Open Day, un evento ospitato da SMI Group a Roma, che ha riunito i leader dell’ICT per esplorare le nuove frontiere dell’Intelligenza Artificiale e il suo potenziale nei vari contesti aziendali e della pubblica amministrazione.
L’IA ha un potenziale straordinario, ma serve ancora una componente umana per sviluppare e utilizzare queste tecnologie in modo etico, efficace e sostenibile.
Cesare Pizzuto, CEO di SMI, ha dichiarato: “Abbiamo scelto di parlare di Intelligenza Artificiale perché per capire bene cosa sarà il futuro bisogna guardare il passato: sin dall’antichità noi umani siamo diffidenti per natura verso ogni tecnologia che porta progresso. L’IA aggiungerà valore alle attuali conoscenze, senza sostituirle. Usandola opportunamente, grazie al tocco umano, offrirà una nuova visione che ci consentirà di crescere”.
Una cosa è certa: non smetteremo mai di rivolgere il nostro sguardo oltre, le innovazioni non si fermeranno mai e sta a noi gettare le basi per un futuro migliore.
La collaborazione tra umani e macchine, la sinergia tra dati e intuizioni umane, può portare a un futuro più innovativo e responsabile. L’IA può davvero essere integrata nei processi aziendali per migliorare (e non sostituire) la qualità della vita e la produttività.
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