Rispondiamo subito alla domanda del titolo: né bene e né male, ma “capibile”.
Andiamo per ordine: Twitter sta cambiando l’interfaccia utente, o meglio il profilo utente a tutti gli iscritti, proprio in queste ore, e le domande che le persone si fanno sono sempre le stesse: è meglio? E’ peggio? Più chiara o incasinata? Troppo uguale a Facebook?
Il punto è semplicissimo: Twitter è una società quotata in borsa che ha un solo obiettivo ovvero quello di aumentare il valore delle azioni e, per fare questo ha solo una strada.
Aumentare l’interazione dei suoi utenti
Si perchè il vero problema di Twitter sta proprio nella diversità di Twitter da tutte le altre piattaforme social che conosciamo, prima tra tutti Facebook. Se alcuni in questo vedono un quid di originalità notevole, e da parte mia in quanto amante di Twitter posso anche concordare, dall’altra parte abbiamo il livello di interazione più basso di tutti i social.
Dice l’amico Franz Russo questa mattina in un suo post proprio su Twitter che in base ad un recente studio il 44% degli utenti non ha scritto neanche un tweet.
Come dire, la gente si iscrive per curiosità, prova, non ci capisce nulla, si sente in imbarazzo e molla. Se ne va.
Senza contare quelli che scrivono due volte poi basta. Senza contare quelli che dicono “non capisco come funziona” e sono tantissimi.
Questi sono i muri che deve abbattere Twitter per fare si che le persone non solo si iscrivano ma lo utilizzino.
Ora, non sono certo io a dire che hanno preso la strada giusta, ma penso che vedendola da un punto di vista puramente imprenditoriale e di logiche di engagement si, trovo che abbiano fatto la scelta giusta.
Avvicinare la grafica di Twitter a quella di Facebook potrebbe essere una strada per avvicinare i “timorosi” che non hanno mai scritto o che non capiscono come funziona.
La guerra dei social si basa su alcuni punti cardine e uno di questi, uno dei principali è che Facebook è in vantaggio su tutti e che tutti, quindi, se gli altri vogliono superare devono prima raggiungere. La chiarezza, la semplicità e la “l’abitudine” ad una interfaccia hanno fatto di Facebook un leader. Gli altri si adeguano, a prezzo dell’originalità.