Beh certamente si rompe un tabù: già il fatto di candidare nelle proprie liste un transessuale è una cosa complessa e che smuove le coscienze (anche se io non capisco il perchè essendo cittadini come gli altri) ma che il transessuale in oggetto si candidi con la coalizione di destra, è quantomeno curioso.
Cioè, se è vero che il maschilismo, il machismo e il razzismo sessuale è presente in ogni fazione politica, è anche vero che, almeno ideologicamente, la sinistra è decisamente, storicamente ed oggettivamente molto più tollerante con le diversità, siano esse di origine sociale, sessuale o razziale.
Che poi a sinistra ci siano dei radical chic molto più snob che in qualunque altra fazione politica, credo non sia in discussione come credo non lo sia il livello di tolleranza sessuale proposto alla sinistra e dalla destra.
Cioè, fate un enorme sforzo di fantasia ed immaginate Borghezio: lo so che è fatica ma provateci per un attimo.
Bene, adesso immaginate che cosa potrebbe pensare di Martina e del fatto che si candidi  nel partito -coalizione- della quale fa parte anche lui.
Allo stesso modo provate a pensare cosa potrebbero dire Gasparri o La Russa che, per quanto simpatici (La Russa) non si può dire che brillino per tolleranza ed elasticità mentale.
Insomma, di fatto, secondo me essere transessuale oggi e candidarsi tra le fila del PDL è del tutto innaturale.
Forse tra dieci anni le cose saranno diverse ma oggi è così.