Fare la spesa è una cosa sempre più hi-tech. Questa mattina, dopo aver riempito il carrello nell’ipermercato in cui vado sempre, sono arrivato alla cassa automatizzata, ho inserito il lettore laser di barcode nell’apposita struttura la quale mi ha rilasciato uno scontrino in carta con un codice a barre stampato.
Ho passato il suddetto codice davanti ad un altro scanner che mi ha fatto il conto ed in seguito, per pagare ho strisciato il bancomat nel POS, ho inserito il codice e ritirato il definitivo scontrino il quale, mi ha permesso di uscire grazie ad una scansione di un ultimo scanner sui cancelletti d’uscita.
Tre metri, tre scanner ottici, zero banconote, zero coda di attesa e… zero cassiere.
Mentre eseguivo le operazioni sopracitate ho fatto notare il fatto che l’intervento umano non servisse più ad una cassiera e lei, con fare tra il sicuro ed il supponente mi ha guardato e ha detto: “Stia tranquillo. Dove c’è una macchina ci sono sempre almeno 3 o 4 persone per farla funzionare”.
Certo, certo… vorrei avere anch’io queste sicurezze. Allora chissà il perchè il personale negli ultimi anni è calato.
Io non sono contro le macchine, e credo che leggendo questo blog lo si capisca, ma la sicurezza del tutto infondata ed assurda della signora mi ha colpito e turbato.
Ciao Rudy,
sono stata colpita anch’io dalla tecnologia scanner in alcuni supermercati, quando mi ci sono imbattuta. Inoltre vedo che è in espansione, sia tra i punti vendita della catena, sia per nuove catene.
E anch’io come te mi sono fatta delle domande su come evolverà la cosa alla cassa.
Per rispondere alla tua sollecitazione penso che la battuta della cassiera fosse intrisa di cinismo. Magari vede nelle fantomatiche macchinette un intrigo in più che va a complicare quel gesto abituale e fondamentale che è l’andare a far la spesa. E qui arriviamo a quello che secondo me è il discorso più importante, cioè il target. Se il motivo della scanner è quello di agevolare la coda all’uscita, questo potrà essere tale solo per le persone propense alla tecnologia, e non certo alla sciura maria della situazione. Forse non sarà così a lungo termine (voglio dire: si sono abituate benissimo alla bilancia con i tastierini dell’ortofrutta), ma all’inizio sì.
Per quanto riguarda le sorti del personale all’interno di un supermercato, non mi aspetto un calo delle cassiere a causa degli scanner. Non subito. Inoltre, se leggi l’introduzione degli scanner come volontà della catena di aumentare il servizio nel punto vendita, allora va nella stessa direzione l’aumento delle ore in cui il negozio è aperto, che porta all’introduzione dei turni, l’aumento di personale specializzato nei vari reparti (carne, pesce, cantina, farmacia ove presente), o adibito al servizio clienti.
ho letto un sacco di libri in cui asimov predice un futuro in cui le macchine lavoreranno e si autoprodurranno, liberando così gli uomini dal fardello del lavoro e della fatica.
siamo lontani da questo purtroppo, ma spero che quel giorno arrivi presto… intanto iniziamo con gli scanner e poi si vedrà ;-)
per quello che riguarda il target, beh quello si evolve insieme alle tecnologie per fortuna.
10 anni fa nessuno aveva una connessione permanente, ed oggi conosco poche persone che non ce l’hanno… il target cambia in fretta.
viva gli scanner!