Appena succede qualcosa, ogni volta che capita un qualunque evento di una certa rilevanza, in moltissimo si chiedono “come mai” mentre molti altri non se lo chiedono nemmeno e strumentalizzano solamente.
Ecco, ieri come sapete tutti:
“Ore 11.34: un uomo in giacca e cravatta apre il fuoco davanti alla sede del governo, mentre è in corso il giuramento al Quirinale. Poi tenta la fuga: fermato. E’ un calabrese di 49 anni, Luigi Preiti. Due militari colpiti. Uno è molto grave, ha una lesione seria alla colonna vertebrale e rischia danni permanenti”.
Subito dopo è iniziata la caccia al movente, alle motivazioni. Io ho scritto il seguente tweet
Squilibrato o no, la sparatoria a #palazzochigi è segno di una tensione altissima
— Rudy Bandiera (@RudyBandiera) 28 aprile 2013
E’ chiaro che non intendevo dire che esistono dei motivi reconditi che hanno spinto il Preiti a sparare, nulla di tutto questo, ma semplicemente che questo gesto folle è un segno di qualcosa che è sotto gli occhi di tutti.
Alcuni mi hanno scritto che la tensione altissima non c’entra nulla, ma io non sono d’accordo: in una situazione di potenti aderenze sociali e di crisi economica, si tende a colpevolizzare la politica di inettitudine (cosa per altro in gran parte vera, in questi anni in particolare) e a considerare la politica stessa, con i suo rappresentanti, il male da estirpare.
Sebbene questa sia una evidente esagerazione, il linguaggio e gli atteggiamenti politici di questi anni (da ogni parte) non hanno fatto altro che creare l’humus adatto perché uno squilibrato potesse fare quello che è stato fatto ieri.
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E’ stato creato l’humus adatto perché uno squilibrato potesse fare quello che è stato fatto ieri. http://bit.ly/Y7Tibd via @RudyBandiera
La scelta di Palazzo Chigi, la giornata d’insediamento del nuovo Governo, la spinta a colpire i politici poi divenuta una sparatoria contro dei Carabinieri colpevoli solo di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, non sono delle casualità.
Preiti ha fatto quello che milioni di italiani dicono di volete fare da anni, ovvero di “andare al Governo e sparare”. Quante volte avete sentito questa frase?
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“andare al Governo e sparare”. Quante volte avete sentito questa frase? http://bit.ly/Y7Tibd via @RudyBandiera
Tutto questo è folle, certo, è un gesto isolato e non supportato da alcuna organizzazione, certo, è l’espressione insana di un frustrato, certo, ma non è figlia “solo” della follia.
La nostra società viene coltivata ogni giorno dal linguaggio, dai modi di dire, di essere, di comportarsi: se tutto questo degenera, degenera anche la società stessa, portando a galla le persone che altrimenti sarebbero inermi.
Sono e rimango convinto che quello che è successo ieri a Palazzo Chigi sia un segnale poco edificante, un gesto isolato, di un folle frustrato, che però rispecchia la condizione -o almeno le frustrazioni- di moltissimi italiani.
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un segnale poco edificante di un folle che rispecchia le frustrazioni di moltissimi italiani http://bit.ly/Y7Tibd via @RudyBandiera
il preiti ha sparato perchè aveva perso al video poker.
e ora smettetela di fare illazioni è stato un gesto dettato dalla momentanea disperazione.
E’ una forma di momentanea follia conosciuta dagli psocologi e dai sociologi: appena si perde al gioco l’ istinto ti porta in un raptus dissennato a comprare una pistola, grattare via la matricola e sparare ad un poliziotto o a un carabiniere, nei paesi spesso contro i vigili urbani o addirittura, capi treno in divisa.
Sarà il caso che si facciano indagini accurate, prima di chiuderlo in manicomio qualche dettaglio sarebbe giusto che ce lo dessero, qualcuno piccolo piccolo, tipo come e quando è arrivato a roma il tragitto che ha fatto, eventuali passaggi registrati da video camere di sorveglianza… così giusto per non pensare male, così giusto perchè le indagini sono una cosa seria e dovrebbero essere fatte con scrupolo, in modo che i giudizi arrivino dagli organi competenti e non dai giornalisti.