La parola fenomeno dalle mie parti non è proprio un appellativo positivo. Cioè se uno ti dice “vè fenomeno” non intende dire “ciao Ronaldo” ma vuole comunicarti il fatto che sei borioso, spesso presuntuoso, pieno di te e con schegge di ignoranza conficcate più o meno in profondità.
Sei infetto, sei quello che viene definito saccente ovvero colui ostenta una sapienza superiore a quella che realmente possiede ma lo fa in modo rocambolesco, o roboante o con qualche altra parola che inizia per ro ma che adesso non mi viene.
Bene, se questi personaggi esistono ovunque, ovviamente, nel Web e nei social sono amplificati. Sono amplificati per mille motivi, come ad esempio la voglia di apparire, di surclassare, di mettersi in mostra. Oppure perchè, frustrati, trovano delle strade per auto-alimentare il loro povero ego scialbo.
Attenzione a questi personaggi, perchè sono abbastanza instabili.
Allora, se li prendi in giro per i loro atteggiamenti “eccessivi” si incazzano perchè loro credono in quello che stanno credendo di farti credere ma allo stesso tempo sanno che è tutto campato in aria. Un po’ come dire a un permaloso che è permaloso… si incazza come una bestia e dice che no, NON è permaloso!
Se li ignorate, i fenomeni da social si incazzano ugualmente perchè non date il giusto peso alle loro sedicenti conoscenze, e in effetti sul Web c’è anche questo strano fenomeno della “sedicenza” in ogni campo. Ho visto genti scrivere nella propria bio “sono un influencer“.
Ah si? Hai fatto un percorso di studi per influencer? Hai un diploma?
In ogni caso il fenomeno si vede perchè in genere inizia i commenti ai tuoi contenuti con frasi come “è risaputo” oppure “è banale” oppure “non mi sembra poi una bella idea” anche se quello che stai scrivendo tu l’ha detto Rubbia, Gandhi o Sant’Agostino.
Non hanno remore e non hanno pregiudiziali di contenuto se non che quello che scrivi tu è una cacata.
Non gli frega nulla delle fonti o di chi ha pensato la cosa o di quanto ci abbia pensato o da quale ambiente sia nata un’idea. Se non è nata da loro è da bocciare.
Poi oh, loro di idee non ne hanno nemmeno una, oppure le tengono tutte per loro, quelle migliori, in modo da poter fare i fenomeni.
E poi spesso ci danno dentro di paroloni: tecnicismi in diverse lingue, portano esempi che vengono dagli angoli più remoti del pianeta e si danno arie da “ah si, già visto, dai”.
Sapete qual è il vero problema? Il problema che riguarda un pochino tutti noi? Il prenderci troppo sul serio. Se uno è fatto fuori da una manifestazione online, da una giuria, non pensa di fare schifo più degli altri, no, pensa ad un complotto. Se uno non viene considerato da nessuno non pensa di dire cose banali o scontate, no no, pensa che ci sia un disegno, una strategia. E fa il fenomeno.