Allora, facciamo il punto della situazione: il prezzo del petrolio aumenta a dismisura e di conseguenza tutto si paga di più. Luce, gas acqua e tutto quello che viene prodotto attraverso un’ energia non rinnovabile ha avuto un’impennata di prezzi.
A causa di questo aumento di quasi tutto, l’inflazione tende ad aumentare e quindi, per calmierare i prezzi, si verte verso l’aumento del costo del denaro o, se non altro, a non diminuirlo. Quindi salgono i mutui (che per loro natura sono una delle poche cose non direttamente legate al prezzo del carburante).
Ora, tutto aumenta tranne i mutui, che però grazie all’aumento del petrolio, per contenere la crescita dell’inflazione, aumentano a loro volta collegati al prezzo del danaro: morale… aumenta TUTTO.
Allo stesso tempo Milano viene designata come la città dell’ Expo 2015: gran bella cosa, movimento di miliardi di euro in investimenti, migliaia di posti di lavoro ma… contemporaneamente Alitalia riduce del 70% i voli su Malpensa, l’aeroporto che dovrebbe smistare trenta milioni (30 milioni) di persone in un anno sul capoluogo lombardo. E’ come dire: io ti faccio il luna park ma col cazzo che ci arrivi!
Benissimo: in tutta questa situazione surreale che abbiamo in Italia oggi, un lato positivo esiste: per uno che ha un blog c’è sempre carne al fuoco: questa sera sarei potuto essere senza idee… se non avessi visto il TG.
Direi piuttosto deprimente….
Una cosa non capisco. Il petrolio si paga in dollari e il dollaro vale sempre meno nei confronti dell’euro. Ho sentito anche che, con il valore attuale dell’euro è come se pagassimo il petrolio 70 dollari, se tutto questo è vero, tanto per cambiare mi stanno prendendo per il kulo. L’unica fortuna è proprio tua Rudy, non ti mancano certo gli argomenti. ciao belli
caro ardu analisi justa peccato che il petrolio costa cmq il TRIPLO di 4 anni fa…io l’unica cosa che ho triplicato in 4 anni è la stanchezza…
la verità è che non siamo in grado di progettare/condivider/imporre uno sviluppo svincolato dai combustibili fossili… purtroppo.
se in italia prima del 11/9/2001, ma forse siamo ancora in tempo, avessimo investito una quota del PIL alle fonti rinnovabili forse e dico forse risentiremo meno dell’andamento del costo del petrolio…
piccola info la sede/fabbrica principale della SHARP in giappone, ha il tetto coperto da pannelli solari: risultato circa il 38% dell’energia utilizzata in quel sito è prodotta dai pannelli per cui oltre a minor danni ambientali,
per la SHARP minori conseguenze dall’andamento del prezzo del petrolio e a breve otterrà un vantaggio relativo rispetto ai propri competitor’s…
temo che con i tassi di crescita di India e Cina con conseguente aumento di consumo di PETROLIO entro il 2010 toccheremo quota 150 $ per barile…
ciao a tutti