Parliamo di una bella NON-notizia: a Reggio Emilia un ragazzino è andato su uno degli innumerevoli siti Internet che offrono la possibilità di sapere la data della propria morte, ha fatto il test e ne è rimasto sconvolto.
“Da quel momento non fa altro che parlare del giorno della sua morte, pensa solamente a questo”, ammette la stessa nonna.
La donna si è quindi rivolta alla polizia invocando la censura per proteggere eventuali altre vittime da rivelazioni choc.
Si tratta di un sito che, inserendo alcuni parametri sulla propria salute (per esempio età, sesso, fumo, sovrappeso, diabete, ipertensione, precedenti in famiglia), fornisce una stima di quanti anni in meno si potrebbero vivere rispetto alla durata media della vita in Italia.
Vi sono un sacco di siti che offrono questo “servizio” che ovviamente è una baggianata ma che se preso nel modo giusto può fare anche divertire: io personalmente ho visto che vivrò fino ad 81 anni e la cosa non mi ha turbato affatto visto che di certo non passerò i prossimi anni della mia vita a contare quello che mi resta da campare secondo un sito assurdo.

Ma quella nonna, quella signora, doveva proprio chiamare la polizia postale se ha un nipote sociopatico e con dei problemi?