Siamo abituati a vedere film di fantascienza con navi spaziali e robe straordinarie così come nei videogame vediamo di tutto, letteralmente, visto che la creatività si sviluppa sempre più verso quel campo, ma c’è una cosa che ho notato non cambiare mai: la scopa.
Siamo nel 2631. Uno Spettro (un’entità tecnologica protettiva) cerca tra i detriti della vecchia Terra finché non trova e resuscita un Guardiano (l’avatar del giocatore), che aveva ed avrà un destino sconosciuto.
Questa è in brevissimo la trama del videogame del cuore, su cui ho passato oltre 1000 ore della mia vita: Destiny. Bene, in Destiny nella “Torre”, ovvero il luogo social dove s’incontrano gli altri e si fanno affari, ci sono i robot che spazzano per terra, puliscono, con la scopa.
2631 e si usa la scopa.
La vicenda della nuova opera di Bethesda, Starfield, prende il via precisamente nel 2330 e non si svolge all’interno del nostro Sistema Solare, ma in una realtà distante circa 50 anni luce: ci ritroveremo infatti nei Sistemi Colonizzati.
Questa è l’ouverture di Starfield, da cui ho preso lo screenshot del post, in cui si vede chiaramente un poliziotto che (dopo un atto vandalico, nota mia perché è un mio screenshot e ci gioco spesso) pulisce per terra, con la scopa.
2330 le persone a 50 anni luce dalla Terra, spazzano. Con la scopa.
Stray è ambientato in un mondo post-apocalittico. Gli esseri umani sono scomparsi, lasciando campo libero ai gatti. Il gioco si apre con quattro felini che si riparano dalla pioggia in una struttura di cemento ricoperta da rampicanti.
Futuro non ben definito ma lontano nel tempo, i gatti sono i padroni del mondo e all’interno del gioco i robot (a volte cattivi e a volte buoni) puliscono i vicoli della “città murata” con la scopa.
Nel magnifico film “Tenet” di Christopher Nolan, una storia pazza che si disloca agevolmente tra presente e futuro, sullo yacht di un plurimiliardario potentissimo, viene versata della frutta si di un ponte e la protagonista cosa fa? La raccoglie, con una scopa.
Ci sono certe cose che per loro semplicità ed efficacia non cambiano mai, tra queste porto spesso l’esempio della Settimana Enigmistica, un prodotto assoluto e non perfettibile, uguale a sé stesso da sempre. O la Nutella, che è sempre uguale ed è sempre la Nutella.
Ma non avevo mai pensato a un oggetto semplice, quotidiano, di uso comune, trasversale e straordinario come la scopa, l’oggetto dell’ingegno umano più duraturo della storia.