Psyco Intervista a Davide Licordari. Di Francesca Ungaro
Ben trovato Davide, sono felice di ospitarti: mettiti a tuo agio, qui sei come a casa tua.
“31 anni portati male”: le tue prime parole sul blog. Per fortuna che ogni tanto i blog li vado a leggere anche io, perché non te ne davo più di 25. 20 togliendo la barba.
Un ragazzino. Ti senti tale, vero?
25, avete sentito tutti? Venticinque!
Scherzi a parte, la barba serve proprio a farmi sembrare il 30enne che sono, altrimenti sembrerei un bambino cicciotto di 13 anni!
Eppure, sì, mi sento forse più giovane di quel che sono: lo dimostra il fatto che io non abbia nel guardaroba nemmeno un pantalone color pastello. Quello è il vero segno dell’età che avanza, insieme all’inesorabile voglia di sembrare sempre gggiovani.
Che tu sia torinese di nascita mi era chiaro anche senza leggere il blog: ce l’hai troppo contro la mia Milano per non tradire le tue origini.
Quello che, tuttavia, non capisco bene nel tuo carattere è se si possa parlare di timidezza o solo della riservatezza tipica della tua città. Sapresti aiutarmi a capirti?
Bella domanda. Sono timido, credo. Forse sono solo insicuro e un po’ pigro.
Diciamo che, a prima vista, faccio fatica ad aprirmi e di certo non sono un caciarone. In più, come dici tu, la riservatezza torinese è innegabilmente presente in me.
Diciamo così: sono timido, ma al 47%.
Una domanda che avrei voluto farti da sempre: tu sei il papà dei TA, ormai giunti alla quinta edizione questo ottobre insieme alla mortadella bolognese (http://www.tawards.it/) Significa che l’idea è proprio stata tua?
Ebbene sì.
Dopo aver assistito all’edizione 2009 dei Macchianera Blog Awards mi è balenata in mente l’idea di fare qualcosa di simile, ma su un ambiente che conoscevo di più e meglio. Quindi Twitter.
La geniale idea è stata poi purtroppo condivisa con gli altri ragazzi che mi accompagnano in questa avventura.
Ora, però, loro mi stanno rubando la scena e io sto seriamente pensando di querelarli per appropriazione indebita.
#unaManettaperRudy
Come ti sei tirato dietro gli altri sei personaggi? Cioè, dai, Rudy Bandiera ci sta da dio lì sul palco e anche Claudio Gagliardini va forte. Ma una personcina seria come Luca Conti, per esempio, come l’hai convinta?
Come è nata la banda?
Luca Conti serio? AHAHAHAHA.
Scherzi a parte, con Rudy e Claudio (ai tempi lavoravano insieme) il passaggio è stato semplice.
Abbiamo da anni una chat skype (Il Wahlalla della Lovvotica) in cui ci raccontiamo di tutto e quindi sono stati i primi due ad essere coinvolti.
Luca era rappresentante del nostro primo sponsor (la FI.GA, un giorno ne parleremo) ed è così entrato nel gruppo dei TA (ai tempi c’erano anche Daniele Giudici e Cristina Usai, fammeli salutare).
Dal 2011 sono entrati a fare parte dell’organizzazione anche Skande (per ovvi motivi di LOV), Andrea Antoni (ci serviva un artista!) e Stefano Forzoni.
Insomma, abbiamo fatto come i peggiori politici: ci siamo circondati dei nostri amici!
Tornando al tuo blog, scrivi di te stesso che c’è un “Altro Te, il Twitstupidario”. L’account ufficiale è @twitstupidario e la bio “Tutto quello che @davidelico si vergogna di scrivere a proprio nome”.
Stupendo: un controsenso! Dichiari apertamente di essere tu.
Quando hai sentito il desiderio di esprimere questo Altro Te?
In realtà @twitstupidario è nato come un tentativo di raccogliere i tweet più divertenti (era il 2009, twittavamo in 210).
Quando mi son reso conto che era una missione impossibile (data la mole di tweet) mi sono dato all’autoproduzione di tweet ironici.
Non è nato, quindi, per esprimere un alter-ego di @davidelico, che come sai è più impostato su tematiche professionali con TANTE divagazioni personali.
Piuttosto come un account strettamente dedicato all’ironia. E fin qui ha funzionato!
Va bene, ora arriva il bello.
Non ho il piacere di conoscerla, ma credo che anche i sassi – tutti, dal Piemonte alla Calabria – sappiano che sei fidanzato da infiniti anni con una verace calabrese.
Da quanti anni, precisamente? E da quanto convivi?
Mi stai dicendo che non hai ancora conosciuto Giovanna (@gioska23) dal vivo?
ESATTO, Davide!
Oh, mamma. Siamo fidanzati da 9 anni (a gennaio) e casa Licorgallo è realtà da 3 anni. Un giorno ci sposeremo, promesso.
Un giorno non lontanissimo, qui lo dico e non lo nego.
Con la tua fidanzata non solo convivi, ma condividi pure lo stesso tipo di lavoro, la passione nel farlo, e mi dicono – dalla regia Rudy Bandiera – anche gli stessi amici.
Stufarvi mai?
Ti dirò di più, lavoriamo insieme, nello stesso ufficio, da 1 anno.
Eppure non “soffriamo” la cosa per nulla, per una qualche strana alchimia che non saprei definire. Non abbiamo gli stessi amici, ma molti in comune sì, e molte sono amicizie nate sul web, coltivate poi nel reale: a cosa servirebbe altrimenti l’internet?
Mettiamo la situazione tipo: il rientro a casa, la cena.
Di che parlate? Chi decide il programma per il Social Live Tweeting? Come siete messi a suonerie di notifiche e messaggi? Chi per primo spegne il telefono (a parità di batteria)? Capita che la gelosia sia un problema?
Per farla breve, per cosa litigate generalmente?
Il segreto è non spegnere mai i telefoni, lasciandoli però senza suoni.
Grande, grazie della dritta!
In realtà non abbiamo particolari gelosie: essendo nello stesso campo abbiamo (e sappiamo bene) che ogni tanto capita qualche “fan” particolarmente impegnativo da gestire. Quello che commenta tutto, quello che ti tampina, quello che è entusiasta per ogni cagata che scrivi e quindi riusciamo a non litigare.
Litighiamo solo su due cose: il disordine di Gio e la mia pigrizia.
So che prima o poi la sposerai, quindi la domanda clou – ma quando ti convinci a farlo? – non te la faccio.
Devio di nuovo sulle informazioni del tuo blog, invece.
Mi scuserai, sono solo una psicologa, ma come diavolo si gioca – e si vince!– un campionato di Football Manager?
Bere molta birra può servire?
Per vincere un campionato a Football Manager servono solo due cose: una squadra fortissima, una birra freschissima e una fidanzata pazientissima.
Ah, sono tre, scusa.
Pazienza, questo è proprio il posto giusto per raccontare la verità!
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“Rischi e opportunità del Web 3.0”
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