Ho sempre sostenuto con forza che “Se non ho nulla da nascondere, che mi importa se mi controllano” sia la frase più pericolosa, per la privacy e per la libertà personale, che un uomo possa dire a se stesso e agli altri. E’ uno dei concetti più banali, dozzinali, stupidi e pericolosi che ci possiamo far passare per la testa.
Il caso “Prism” che in questo mondo sta scuotendo l’amministrazione Obama, è un esempio eclatante di dove è possibile arrivare con un cartello messo insieme dalle più importanti aziende del pianeta e il governo più potente del pianeta: l’NSA, la potentissima agenzia per la sicurezza nazionale USA e l’FBI, la polizia federale, possono guardare dentro ai server delle più grosse società americane in ambito Internet, estraendo video, audio, foto e tutti i dati che consentano di seguire i movimenti delle persone e i loro contatti. Il programma Prism, nato nel 2007, guarda nella pancia di Microsoft, Yahoo!, Google, Facebook, PalTalk, Aol, Skype, Youtube e Apple. E di tutti voi.
Il punto è che le persone spesso non capiscano quanto siamo importanti noi, nella rappresentazione dei nostri dati. I dati sono miei, a prescindere, e non li voglio dare a nessuno senza il mio consenso.
Chi sono, i miei gusti, i miei pensieri, i miei amici sono la rappresentazione informatica di me stesso, ed in quanto tali appartenenti solo ed esclusivamente a me stesso.
Leggevo uno status dell’amico Max Fini poco fa, su Facebook: “Radio24, si parla di tecnologia e privacy… “Io ho montato la scatola nera sulla macchina e risparmio sull’assicurazione, e poi è molto comoda: una volta ero finito sulla strada arginale e mi hanno chiamato per sapere se avevo per caso bisogno di aiuto. Se uno non ha niente da nascondere non vedo il problema“.”
Il problema sta nel fatto che proprio perché non ho nulla da nascondere, non devo essere obbligato ad essere controllato.
L’altro giorno mi è capitato di parlare con un imprenditore, anche molto in gamba, che mi ha detto che trova assurdo che non si possa vedere chi sono le persone che vengono a vedere il suo sito: “mah come, vengono in casa mia, io le voglio conoscere una per una”.
Ah si? Il Web è un posto pubblico, non privato, così come un sito è un posto pubblico. Se lo vuoi rendere privato lo chiudi e lasci l’accesso solo alle persone che hanno le credenziali: in quel modo li conoscerai tutti.
Quando vai in un bar sei obbligato a lasciare tutte le tue generalità, i tuoi gusti personali, il chi sei ed il perché sei li sotto forma di testo prima di prendere un caffè? Non direi proprio. Eppure non hai nulla da nascondere, no?
Ma allora perché pensiamo che per la Rete debbano valere regole diverse?
Molti mi hanno detto che è sbagliato scandalizzarsi ed indignarsi per il caso Prism, ma io penso che sia stupido, del tutto stupido ed insensato non farlo.
I dati ci rappresentano, i dati “siamo noi”. Solo noi possiamo decidere chi li può e li deve vagliare, o solo un giudice in casi particolari.
E la prossima volta che vi passa per la testa la frase “se non ho niente da nascondere, non vedo il problema se mi controllano” pensate che il problema siete voi.
Pensa che c’è un mio amico che addirittura non usa Bancomat e carte di credito perchè non vuole che le banche sappiano come spende i suoi soldi, anche se lo fa in modo del tutto lecito. E allo stesso modo non usa il Telepass perchè non vuole che qualcuno sappia dove è andato. Forse così
è un po’ esagerato, ma tutti i torti non ce li ha!
La cosa più grave è che ho sentito dire:”Ci spiano su twitter? Oh mio dio! E l’acqua è bagnata”. Le persone non si rendono conto che il caso PRISM non va per nulla bene e rischia di essere un brutto precedente per altri casi
La cosa che trovo fastidiosa della raccolta dati da parte di agenzie governative o aziende commerciali, oltre al fatto in sè di violare la privacy, è la logica stupida con cui viene fatta. Di tutte le informazioni che lascio in rete a loro sarà utile si e no il 50%. Eppure le raccolgono tutte indiscriminatamente pescando tutto per usare poco
Dobbiamo smettere di parlare di privacy come concetto astratto e capire che i dati sono concreti e nostri, di nostra proprietà, e dobbiamo poter decidere noi a chi mostrarli, come, quando e perché. Invece “Se non ho nulla da nascondere, che mi importa se mi controllano” potrebbero anche venire in casa mia, random, a controllare se qualcosa no va, no?
Le regole che valgono nella “vita reale” devono valere anche con i dati. I NOSTRI dati. Non vi fate fregare dal qualunquismo
Magari oggi non hai niente da nascondere, ma il giorno (già passato secondo me) che vivremo sotto dittatura con leggi non giuste, dovremmo combattere contro queste leggi e allora ti pentirai di aver ceduto la tua privacy…
Grazie Rudy per il post e l’interesse per l’argomento :)
Invece di dilungarmi in noiose dissertazioni (questa l’ho letta sul vocabolario) vi do qualche link per approfondire l’argomento “salendo sulle spalle dei giganti” per vedere più lontano (condivisione on):
– http://it.falkvinge.net/2013/06/07/te-lavevo-detto-se-stai-usando-un-servizio-di-telecomunicazioni-centralizzato-sei-intercettato/
– http://it.falkvinge.net/2013/06/08/4-problemi-che-bloccano-le-tecnologie-di-crittografia-e-anti-intercettazione/
– http://it.falkvinge.net/2013/06/08/quindi-cose-esattamente-prism-della-nsa-oltre-che-male-riprovevole/
e questo con dedica-back a Rudy
http://it.falkvinge.net/2012/07/19/smentire-il-pericoloso-luogo-comune-se-non-hai-niente-da-nascondere-non-hai-nulla-da-temere/
byez
NB: Chiaro che questo post andrà in spam ma poi io mi incazzerò con Rudy che “forse” me lo riesumerà ;)
Capire l’importanza della riservatezza è il primo passo per pretenderne il rispetto. E’ evidente che il mercato dei nostri dati è importante, anzi vitale. Com’è evidente che i nostri dati sono soprattutto nostri.
Michel Foucault diceva che il potere non si accontenta della nostra realtà, pretende i nostri sogni. Ed è proprio il mercato dei nostri desideri, che consegniamo volontariamente o meno, a rappresentare il cuore del mercato (della rete).
Pretendere di avere almeno una voce in merito mi sembra il minimo…
@ Nico Biagianti:
commento meraviglioso. Grazie mille.
@ Rudy Bandiera:
Meraviglioso è inaccettabile :D anche se ovviamente grazie… a proposito di ovvio: è sempre interessante come focalizzi l’attenzione su particolari importanti che nel flusso delle idee, rischierebbero di finire in secondo piano, sommersi da tanti bei ragionamenti… spesso privi di sostanza ;-)
ecco un altro passo verso il grande fratello http://theoldreader.com/posts/all……