I colloqui di lavoro sono un’esperienza che metterebbe ansia anche a un monaco zen. Ma ora immagina di entrare in una sala, pronto per la solita raffica di domande, e ti trovi davanti…
Ti racconto di una realtà che sta prendendo piede, persino in ambiti lontani anni luce da quelli tech.
I videogiochi, che molti associano ancora a “cose da ragazzini”, sono ormai qualcosa di ben diverso. Sono esperienze immersive, capaci di farci vivere storie, esplorare mondi e, soprattutto, metterci al centro delle decisioni.
Prendiamo un esempio concreto: Feralpi ha portato il gaming nella selezione del personale, introducendo console Nintendo Switch per valutare i candidati, un modo per scoprire competenze come problem-solving, creatività e capacità di adattamento in un contesto meno rigido e più autentico. La genialità di questo approccio sta nel fatto che il gaming permette ai recruiter di vedere ciò che un tradizionale colloquio non riesce a rivelare.
Pensaci un attimo: nei videogiochi, a differenza di un film o di un libro, sei tu il protagonista. Sei tu a decidere come agire, cosa scegliere, quali strategie adottare. Questo cambia completamente le regole e stimola aree del cervello che altre attività ignorano. Insomma, il gaming non è più solo intrattenimento: è uno strumento che può rivoluzionare persino la formazione.
Guardando avanti, l’unione tra gaming e apprendimento potrebbe davvero cambiare il modo in cui impariamo e lavoriamo. Non stiamo parlando solo di “giocare”, ma di creare interazioni più profonde e innovative, in grado di rispecchiare la realtà con cui ci confrontiamo ogni giorno. La vera sfida? Portare questo approccio oltre le aziende, nelle scuole e nelle università.
Feralpi Group è un’aziendissima illuminata con la quale ho fatto cose magnifiche in passato e che dimostra che l’innovazione risiede anche nella metallurgia, se le teste che fanno metallurgia sono innovative :)
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