Vi faccio prima un brevissimo quadro della situazione: in Italia, in piena campagna elettorale, si sta litigando sulle liste e sugli “impresentabili”. Non si sta litigando su chi farebbe il meglio per noi ma su chi è talmente sporco da non essere presentabile, ma che deve essere presentato lo stesso.
E mentre i partiti “normali” come Lega, PD, UDC e via dicendo, hanno fatto un po’ di pulizia attorno ai propri movimenti, almeno per non essere troppo sporchi, il PDL continua a voler presentare chi di presentabile non ha nulla, con psicodrammi annessi.
E di questo si parla. Basta.
Niente programmi, niente discorsi politici, niente diritti per gay o coppie di fatto, niente fecondazione assistita. Nessuno a dirci che la parola “crescita” non ha senso che se non abbinata alla parola “ambiente”. Nessuno a dirci che il PIL è una merdata che non serve a nulla. Si parla degli impresentabili. E basta.
Contemporaneamente in USA giura per il secondo mandato Obama, presidente nero, uomo più potente del pianeta e a capo della nazione più influente del mondo. 51 anni. Presidente per la seconda volta. Lo ricordo a quelli che dicevano “Renzi è troppo giovane per fare il Premier”.
Nel suo discorso alla nazione, un discorso toccante come gli americani sanno fare meglio di noi, ha detto:
“Il nostro viaggio non sarà finito sino a quando i nostri fratelli e le nostre sorelle gay non saranno trattati come gli altri davanti alla legge. Dobbiamo fare in modo che queste parole, questi diritti, questi valori, di libertà e uguaglianza divengano realtà per ogni americano. È questo il compito della nostra generazione.”
Ha parlato di libertà, di diritti. Non ha parlato solo di economia, di banche e di politica che vive su se stessa.
Provate, per un attimo, ad immaginare uno dei principali candidati premier italiani, fare un discorso simile. Provate ad immaginare Bersani… ecco lo so, non ci siete riusciti.
Immaginate Monti. Ah no, è un democristiano OGM.
Provate ad immaginare Berlusaconi. Ah no, è un misogino mascherato che pensa che il pene sia un’arma di distruzione di massa.
Maroni e la Lega non ne parliamo. Forse l’unico potrebbe essere Grillo, se non fosse troppo impegnato a fare il populista (cosa nella quale non rientra il “problema gay”, per esempio).
Se penso che la riforma sull’aborto e sul divorzio sono state fatte in questo Paese, oltre 30anni fa e con un governo DC, non credo a me stesso.
E mentre noi stiamo qua a parlare di impresentabili, senza capire in quale direzione dobbiamo andare (nemmeno dal punto di vista etico/morale) ci sono persone come Ingrid e Lorenza che, pur amandosi, devono andare in Svezia per sposarsi, raccontando tutto su un foto blog per sensibilizzare le persone.
O Marco e Pietro, che dicono sul loro sito: “spesso le persone si sposano per i figli, per l’eredità, per facilitare le pratiche burocratico-amministrative, oppure per i genitori, o per i parenti! Noi lo facciamo per noi”.
Io non riesco a sentire quelli che dicono che i diritti civili non sono la priorità: un Paese non può crescere se il femminicidio è all’ordine del giorno, se i gay non hanno gli stessi diritti degli etero, se non possiamo toccare le staminali perché sono “vive”. Io non riesco a sentire qualcuno che dice che “le priorità sono altre”: si cresce tutti insieme ma si cresce solo in un Paese che rispetta tutti.
Dice Anna Re sul mio profilo Facebook: “Il filo conduttore fra riconoscimento diritti gay, coppie di fatto, esodati e diritti umani è la DIGNITA’. Non può esistere un Paese Civile senza DIGNITA’”
È una vergogna, abbiamo perso 20 anni, e se vogliamo rimanere un paese civile, li dobbiamo recuperare. MA CON CHI? Bello il post (come sempre)
Il solito problema: questo NON è un paese normale, civile, moderno!! Si parla sempre di “priorità” e…. poi non fanno mai un c****o! I diritti civili sono la priorità… Ma come si fa a farlo capire a una massa di buffoni (pericolosi) preoccupata solamente a non perdere la poltrona?!!….