Il ritardo normativo nel regolare le novità tecnologiche è sempre più presente, l’innovazione va ad una velocità mentre le norme vanno ad un’altra, restando indietro, non per ultima la situazione dello sharing di monopattini elettrici a Milano.
Come risolvere la situazione? Come raggiungere la stessa velocità?
Di seguito, prima del video, la sbobinatura di quello che dirò nel video stesso, in modo che possiate leggere i sottotitoli oppure, se preferite, seguire direttamente dal post quello che dico nel video. Ci saranno delle imprecisioni “linguistiche”, ma se qualcuno riesce a fare dei video di 5 minuti senza copione, errori e tagli… beh mi dica come si fa :)
Ciao ragazzi!
Si sta facendo un gran parlare in questi giorni, in queste settimane dell’imposizione che ha dato Milano per fermare, per bloccare i monopattini elettrici, questi gingilli che secondo me sono straordinari, sono bellissimi e che permettono alle persone di spostarsi da un punto A ad un punto B praticamente senza rumore e senza inquinanti.
Che cosa succede? Che come al solito noi ci dividiamo esattamente in due, ci dividiamo tra quelli che dicono “Si è una cosa veramente fighissima perché non inquina, non fanno rumore, consumano pochissima elettricità e permettono alle persone di districarsi nel traffico senza problemi”. Anche se senza problemi, vorrei vedere a Roma per esempio, i monopattini elettrici si perderebbero nelle buche, ma anche a Ferrara nel ciottolato di cui è cosparsa la città non si potrebbe assolutamente andare.
Al di là di questo, che è un problema secondario, dall’altra parte abbiamo quelli che dicono “Eh no, perché questi qui sfrecciano a destra e sinistra ad altissima velocità, non si sa se devono andare sulle piste ciclabili, sulle zone pedonali, non esistono normative”.
Ecco, il punto secondo me, al di là dello schierarci, come spesso accade noi vediamo nero o bianco ma non vediamo dietro, il vero punto che ci sarebbe da discutere, da individuare. Il vero punto qual è? È che le tecnologie evolvono molto più velocemente rispetto alla velocità con cui vengono normate. E quindi cosa succede? Succede che come nel caso per esempio dei monopattini, quindi dello sharing, ci sono dietro degli enormi business, dietro allo sharing di ogni tipo c’è dietro tantissimo capitale e perché? Perché stiamo lasciando, come diceva Rifkin, l’era del possesso per entrare nell’era dell’accesso, cosa significa?
Significa che le persone non vogliono più possedere qualcosa ma vogliono usare qualcosa. Io non ho bisogno di avere la macchina quando posso usare la macchina e quindi cosa facciamo, entriamo in questo enorme circolo di sharing che è governato da app normalmente e che è, a mio modo di vedere, sicuramente virtuoso.
Perché si consuma meno, perché cambiano le economie di scala, perché è sociale, abbiamo sempre pensato che la tecnologia ci dividesse dagli altri mentre invece in questo caso vediamo che ci unisce agli altri, quindi lo sharing è bellissimo ma lo sharing che si evolve attraverso app e tecnologie vola molto più veloce rispetto alle normative che possono per l’appunto normare queste app e queste tecnologie e gli oggetti che vengono “sharrati” condivisi.
Quindi che cosa dovremmo fare? Secondo me, al di là di questo caso specifico perché per esempio anche Parigi ha vietato l’utilizzo dei monopattini elettrici, dovrebbero esserci a mio avviso delle, dico una parola esagerata solo per farmi capire, delle commissioni, anche locali, non solo, ma in particolare locali, per cercare di capire e di gestire quali possono essere le nuove tecnologie in arrivo, arrembanti, e che esploderanno nei prossimi mesi / anni, in maniera da capirne costi e benefici e da pre-normarle prima che arrivino prendendo ad esempio la giurisprudenza già esistente.
Perché questo? Perché altrimenti noi rischiamo di trovarci continuamente con cose nuove che non sappiamo gestire e che non impariamo a gestire e non iniziamo addirittura a gestire fino a quando non ci scappa il morto o il ferito o la persona che si fa male perché lo sappiamo che è così che funziona.
Quindi dobbiamo cominciare a pensare che le normative, le leggi e le regole vanno ad una velocità, il mondo va ad un’altra e quindi bisogna investire in qualcuno, commissioni, realtà, persone, individui, non lo so, che riescono ad individuare quali sono le nuove tecnologie per poterle normare prima che arrivino. Faccio un esempio concreto: Mobike, come altri gestori di biciclette, secondo me sono servizi stupendi, ma le Mobike si sa che vengono trovate parcheggiate ovunque, per ovunque intendo ovunque quindi se io trovo una Mobike parcheggiata sul marciapiede non mi scandalizzo, ma se passa un non vedente o una persona in carrozzina per capirci, non ha il diritto di passare come tutte le altre persone? Assolutamente sì, e quindi è migliore il diritto della persona che lascia la bicicletta lì, perché semmai non ha inquinato e non ha preso l’auto, lo so che non dovrebbe parcheggiarla lì, ma sto facendo un esempio che vediamo tutti tutti i giorni, oppure è maggiore il diritto della persona che ha diritto di passare su quel marciapiede?
Ecco, servono norme precise e per avere norme precise non possiamo aspettare che qualcuno si rompa le ossa a cavallo a una bicicletta o monopattino.
Rock & roll.
[mc4wp_form id=”19714″] Oppure seguimi sul canale Telegram da qui: se lo preferisci alla newsletter :)
Sono autore di libri su innovazione, tecnologia e comunicazione: power creator, docente e gamer, Rudy Bandiera è il mio VERO nome.
Per sapere chi è Rudy Bandiera, informazioni e contatti vai alla pagina info
I libri che ho scritto:
Giugno 2014: Rischi e opportunità del Web 3.0
Maggio 2015: Le 42 Leggi universali del digital carisma
Maggio 2017: Condivide et impera
Marzo 2019: CREA contenuti efficaci
Di seguito alcuni link per ascoltare altri miei contenuti, su canali un po’ meno consueti.
Audible: “Vita da web”: http://bit.ly/2Zze86B
Spotify: “Rudy Bandiera docet”: https://spoti.fi/31H7E7t