Una volta, anzi fino a pochi anni fa, l’azienda era una macchina: produrre, vendere, fare profitti. Oggi è un ecosistema, vivo e connesso, che respira e cresce insieme alle persone e al mondo che lo circonda. Le imprese non sono più solo “fabbriche di soldi”, ma “centri di valore umano e sociale”.
Il lavoro non è più solo un dovere, è un’esperienza: le persone vogliono spazi dove sentirsi accolte, rispettate, ascoltate.
Hanno capito che non si lavora solo per lo stipendio: le persone cercano scopo, identità, comunità.
Ecco perché vediamo uffici che sembrano piazze, con spazi comuni per socializzare, angoli relax, workshop creativi e spazi per incontrarsi a fare formazione, insieme.
La sostenibilità, per esempio, non è più un bonus, è un pilastro. E non parlo solo di mettere il bidone della carta accanto a quello della plastica, o almeno non solo. Parlo di edifici progettati per essere a impatto zero, di aziende che scelgono fornitori etici, che puntano a eliminare gli sprechi e che si impegnano per fare del bene, non solo vendere bene. Parlo di realtà che sanno che ogni gesto, dal materiale delle confezioni al caffè servito in tazzine riutilizzabili, ha un peso.
Il risultato lo tocco con mano ogni giorno, in giro per eventi e formazione, come la scorsa settimana a Sanofi, attività che mi ha insegnato moltissimo e per la quale ringrazio Sara Del Bello e Stefano Farina per avermi lasciato totalmente libero nella mia “creatività” e Matteo Bertone per avermi accolto mostrandomi quello che ti ho appena raccontato.
Le aziende stanno andando in una direzione di VERA sostenibilità ovvero green e sociale, oltre che economica: non sono più torri di vetro isolate, ma luoghi vivi, in dialogo costante con la società. Stanno cambiando i ritmi, i metodi, le priorità. Stanno costruendo una nuova idea di successo, dove non vinci da solo ma cresci insieme agli altri.
Non ci sono più le aziende di una volta. Per fortuna.
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