Qualche settimana fa ho posto questa domanda sui social, un quesito apparentemente semplice ma allo stesso tempo molto complesso: se ascolto un libro in formato audiolibro (non in formato Kindle quindi ma in formato Audible, per capirci), come appunto “il nome della rosa”, posso dire di aver letto “il nome della rosa”?
Sono piacevolmente colpito dalle conversazioni che si sono aperte al riguardo e a tutte le direzioni che hanno preso i ragionamenti proposti nei commenti, è stato bellissimo e piacevolissimo, e ho riassunto in un video queste riflessioni.
In definitiva, leggere e ascoltare, possono essere la stessa cosa?
Di seguito, prima del video, la sbobinatura di quello che dirò nel video stesso, in modo che possiate leggere i sottotitoli oppure, se preferite, seguire direttamente dal post quello che dico nel video. Ci saranno delle imprecisioni “linguistiche”, ma se qualcuno riesce a fare dei video di 5 minuti senza copione, errori e tagli… beh mi dica come si fa :)
Se io prendo un libro come per esempio il nome della rosa e anziché leggerlo, lo ascolto in un audiolibro cioè pari pari esattamente lo stesso testo, posso dire di aver letto questo libro?
Lo so che sembra una domanda stupida ma se ci pensate un attimo non è per niente banale, ed è una domanda che ho fatto un paio di settimane fa sui social scatenando davvero un’infinità enorme di risposte.
Addirittura ho fatto un sondaggio su questa cosa su Twitter, hanno risposto in 700, 699 per la precisione, e la cosa incredibile che a me lascia costernato è il fatto che si sono divisi esattamente in due: il 49% dice che si, è la stessa cosa e il 51% dice che no, non è la stessa cosa.
Allora partiamo da un concetto di base, intanto voglio dire a quei pochissimi che si sono offesi per questa mia domanda e mi hanno accusato di essere poco sensibile nei confronti degli ipovedenti, che non avete capito un cazzo di quello che era il senso di quello che io volevo dire.
Volevo semplicemente dire: se un’esperienza viene assorbita con gli occhi e la stessa identica esperienza viene assorbita con le orecchie, si può dare lo stesso nome a questa esperienza?
So benissimo che leggere si fa con gli occhi e ascoltare si fa con le orecchie ma se quello che rimane dentro ed assimili è la stessa identica cosa, allora puoi dire di aver letto in entrambi i casi, anche se semanticamente so non essere corretto perché leggere vuol dire con gli occhi.
Però, c’è stato qualcuno che mi ha detto: “no, non è la stessa cosa perché leggere, da Treccani, significa seguire un testo scritto con gli occhi”. Partendo da questo presupposto quindi, chi è per esempio cieco, chi non ci vede o è ipovedente e legge il braille, non si può definire uno che ha letto qualcosa, perché lo ha letto con il tatto e non con la vita, ma chi legge un contenuto in braille noi lo definiamo leggere, non ho toccato un contenuto.
Quindi, perché non può essere la stessa cosa per quello che riguarda le orecchie?
Ho avuto tantissime tantissime risposte, la più semplice è stata su Twitter e ha detto “in teoria no perché leggere si fa con gli occhi e ascoltare si fa con le orecchie, ma in pratica si, perché se quello che ti rimane dentro è la stessa cosa, allora è leggere”.
Altri mi hanno detto giustamente “sono esperienze talmente diverse che quello che ti rimane dentro non può essere la stessa cosa” perché? Perché la lettura è una cosa intima, è una cosa che fai tu, attraverso gli occhi il tuo cervello costruisce i mondi che tu stai leggendo e non ci sono altri sensi a parte l’odore della carta, il fruscio e queste cose qua che riguardano il mondo dei libri che sappiamo benissimo tutti. E invece se ascolti c’è già un’interpretazione a monte, e in effetti è vero, esiste un filtro, il libro con il contenuto, qualcuno che lo legge e dopo tu che ascolti. Quindi c’è un passaggio in più nell’ascoltare, ma se l’interpretazione è qualcosa che ti piace moltissimo, quell’interpretazione ti piace perché simile a quelli che sono i tuoi gusti o a come supponi di poter leggere tu quel contenuto, allora probabilmente l’ascoltare ti dà di più del leggere.
C’è anche un’altra questione molto interessante ovvero le zone del cervello che vengono stimolate dalla lettura e dall’ascolto sono diverse seppur l’assimilazione richiede comunque moltissima concentrazione, le zone che si accendono sono diverse e quindi non è necessariamente detto che quello che ti rimane dentro ascoltando sia quello che ti rimane dentro leggendo e viceversa.
Poi c’è anche un’altra cosa, le attitudini, ci sono persone che hanno un’attitudine visiva particolarmente sviluppata e altri che hanno un’attitudine uditiva particolarmente sviluppata.
Come vedete, non è per niente semplice rispondere a questa cosa, ma ho imparato una cosa davvero molto importante, in Italia ci sono cose che non si possono toccare: la religione, le squadre di calcio, i libri.
Se tocchi i libri, parli di libri ma nella loro essenza anche fisica, la gente sbrocca, impazzisce, impazzisce completamente e comincia a difenderli anche se non c’è niente da difendere cioè, anche se non c’è un’accusa a monte, questa è una cosa incredibile.
E un’altra cosa che ho imparato è che fare domande sui social stimola tantissimi ragionamenti ai quali, chi ha fatto la domanda, in qual caso io, non aveva assolutamente pensato in origine, cioè, parlare con persone sui social, di argomenti di questo tipo, fare domande di questo tipo, è davvero piacevolissimo.
Di fatto, in definitiva, leggere o ascoltare è la stessa cosa?
Io vi parlo della mia brevissima esperienza. Io ho letto il nome della rosa e ho ascoltato il nome della rosa recitato da un doppiatore su Audible per capirci, bene, sono state due cose diverse ma due cose bellissime, il punto è che entrambe le cose mi hanno lasciato ricordi diversi all’interno, anche immagini, mi hanno evocato immagini completamente diverse. Quindi secondo me si può dire che se la sostanza che ti rimane dentro è la stessa, è comunque sempre leggere, ma l’esperienza di fondo è diversa e l’esperienza è parte stessa di quello che ti rimane dentro, quindi credo non si possa dire che è la stessa cosa.
Rock & roll.
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Sono autore di libri su innovazione, tecnologia e comunicazione: power creator, docente e gamer, Rudy Bandiera è il mio VERO nome.
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I libri che ho scritto:
Giugno 2014: Rischi e opportunità del Web 3.0
Maggio 2015: Le 42 Leggi universali del digital carisma
Maggio 2017: Condivide et impera
Marzo 2019: CREA contenuti efficaci
Di seguito alcuni link per ascoltare altri miei contenuti, su canali un po’ meno consueti.
Audible: “Vita da web”: http://bit.ly/2Zze86B
Spotify: “Rudy Bandiera docet”: https://spoti.fi/31H7E7t