Ogni tanto mi ritrovo a scrivere di questa grottesca disavventura, che l’azienda nella quale lavoro, sta attraversando a causa della banda larga di Infostrada.
Inutile che io mi rimetta a descrivere la storia, ma per farla brevissima stiamo attraversando la OTTAVA (8ttava) settimana senza internet: azienda informatica con quindici dipendenti e poco meno di venti PC in rete… un paradosso incredibile!
In queste settimane, dai call center contattati tutti i giorni in maniera caparbia e regolare, non è uscito niente di più se non un “boh” o un “ci stiamo lavorando…” dai contorni non troppo definiti.
Sabato mattina, c’è stata quella che sembrava essere la svolta.
Luca, il ragazzo che si occupa di questa vicenda, è stato contattato da Libero che, attraverso un centralinista, ha pomposamente annunciato che è stato chiuso il disservizio… habemus rete.
Il lunedì mattina, pieni di gioia e giocosa speranza, abbiamo acceso i PC e… nulla. Niente di nuovo sotto il sole: la rete non c’è ancora.
Abbiamo richiamato (sempre il solito Luca) ed abbiamo fatto riaprire un disservizio mai chiuso.
E la storia continua…
Questa è L’Italia dei papocchi delle approssimazioni e del fai da te’. Se fossimo in un paese serio e onesto, Libero dovrebbe pagare delle penali da storia. Disservizio! paghi! salterebbero fuori i responsabili e voi non avreste piu’ il problema. Ciao belli
2 bei coglioni immagino!..ma daltronde sa vot far? digal a quei fazzon dell’infostrada inculev!
PS saluta il gargio luca e il mio ex passerotto.
un dolce bacio x te
Rudy, verifica che ti arrivi lo stipendio perché mi sà che al tuo capo hanno tagliato la linea!
comincio a sospettarlo pure io….