La scorsa settimana il presidente francese Sarkozy ha detto che c’è necessità di Stato, che lo Stato deve tornare al centro del mondo politico. E’ un uomo di destra.
Tremonti è da qualche tempo che va dicendo che il liberismo dissennato, la globalizzazione sregolata ed il mercato allo stato brado non sono buone cose e soprattutto, non sono funzionali allo sviluppo. E’ un uomo di destra.
Allo stesso tempo Letta del PD diceva che lo Stato è ok, ma si deve stare attenti che il debito che genera la crisi, oggi quasi del tutto privato, non divenga debito pubblico. E’ un uomo di sinistra.
Abbiamo tutti gli ingredienti per focalizzare una situazione bizzarra: quelli che hanno sempre sostenuto il liberismo totale, il mercato come unica fonte di giustizia sociale, tornano sui loro passi e percepiscono che forse, il mercato da solo, genera si degli equilibri ma non è detto che siano equilibri benefici per gli uomini che subiscono il mercato stesso.
Nel mentre, quelli che una volta erano i comunisti, si danno un’aria svecchiata dicendo che lo Stato va bene si, ma con moderazione.
Cazzo ma le parti si sono invertite?
Quelli di destra sono diventati comunisti e i comunisti si vergognano di esserlo?
E’ una ruota che gira: si “installa” un sistema di società e si crede che quello sia il migliore fino a quando non inizia a scricchiolare: a quel punto si pensa che forse anche l’altro sistema non è poi tutto sbagliato, e si inizia a spingere un po in quella direzione per salvare il salvabile.
Il problema della sinistra italiana in tutto questo qual’è? E’ che si trova sempre dal lato sbagliato della cosa.
Che tempismo di merda.
E’ noto come le forze politiche “nostrane” non siano delle più veloci e razionali ad analizzare gli andamenti internazionali ma più volte a scaldare sedie di varie dimensioni…