Mi permetto di pubblicare, ovviamente con il suo assenso, una lettera aperta scritta dal mio caro amico Nico (quello che ogni tanto scrive sul mio blog con foga e sagacia).
Una lettera mandata da Nico a Veltroni: la posizione e l’ opinione di un uomo intelligente e di sinistra. Un uomo che ha speranza nel PD quanto ne ha paura.
La voglio pubblicare perchè, anche se forse non arriverà sulla scrivania di Veltroni (anche se è già stata pubblicata dall’ Unità), qualcuno la leggerà sul mio blog ed avrà un interessante spunto di riflessione.
Di seguito il testo della missiva:
Caro Veltroni,
mi permetto di scrivere a Lei in qualità di futuro segretario del PD e, con ogni probabilità, futuro candidato premier dello schieramento cui affido il mio voto da quando nel 1989, ho maturato il diritto per la Camera dei Deputati.
Lo spunto per scriverLe mi viene dalla recente discussione, peraltro ancora in corso, sulle pensioni e il riassetto del Sistema. Lo spunto, che io ritengo una opportunità, è quella che, forse, rappresenta finalmente una svolta nella politica del centro-sinistra da almeno 15 anni a questa parte.
Dopo oltre un decennio di contro-riforme (dalla Treu, alla Dini, dalla 30 alla Maroni) promosse indistintamente dalle destre e dal centro-sinistra, forse, noi base elettorale dello schieramento attualmente al Governo, intravvediamo una svolta.
Una svolta che non è rappresentata da una nuova stagione di conquiste sociali (anche se sarebbe un sogno, forse è chiedere troppo), ma almeno da una inversione di tendenza che ha visto negli ultimi 15 anni aumentare il divario tra i ricchi e i poveri, l’acuirsi della distinzione in classi (anche se più nessuno ne parla), le destre depauperare le casse dello Stato per arricchire certi ceti a scapito nostro e il centro-sinistra rimpolpare le stesse casse, …sempre a scapito nostro.
L’abbattimento dello scalone, l’aumento delle pensioni minime e la contemporanea definizione della “soglia 96” che auspico possa rappresentare una “pietra tombale” sull’eterno revisionismo del sistema pensionistico, viene spacciato dalle destre e dalla maggioranza dei media come una “conquista” della sinistra estrema.
Mi rivolgo a Lei, in qualità di futuro segretario del PD e, con ogni probabilità, futuro candidato premier del centro-sinistra, per esortare una presa di posizione decisa, ferma (senza se e senza ma) in materia di Stato Sociale e, in particolare, in materia di sistema pensionistico. Lo faccio perché non se ne può più di mancanza di certezze e lasciar passare il concetto per cui un atto DEFINITIVO (auspico) di equità e di giustizia sociale sia un esclusivo “merito” dell’estrema sinistra è controproducente per il nascituro PD e per la militanza e la partecipazione che necessariamente il PD dovrà rinfocolare se vuole proporsi come pricipale attore politico dell’Italia che verrà.
E’ recente il dibattito sulla “disaffezione” della gente verso la politica; in particolare la nostra gente, quella che proviene dalla sinistra.
Caro Veltroni,
se posso permettermi qualche consiglio, dall’osservatorio basso da cui scrivo, non si faccia sfuggire questa occasione. La nostra gente è stanca di subire vessazioni; vessazioni di ogni ordine e grado, che vanno dalla continua perdita di potere di acquisto alla frustrazione di vedere delusa ogni aspettativa di riforme in senso laico dello Stato, dal massacro di Stato Sociale e mercato del lavoro, all’assenza di riforme vere per giustizia, scuola e ricerca, dalla perdita di certezze per il futuro da lavoratori e pensionati, alla censura di concetti quali “classi” e “ideologia”; termini che sembrano appartenere al passato, ma che rappresentano le fondamenta del nostro modo di intendere la Politica (quella con la “P” maiuscola, quella nel senso alto del termine).
Non si faccia sfuggire l’occasione di cavalcare una nuova stagione di riformismo. Riformismo VERO, non quello falso e subdolo promosso dalla destra; riformismo VERO, non volgare svendita del patrimonio pubblico, privatizzazioni selvagge, liberismo sfrenato mascherato da modernità.
Non si faccia sfuggire l’occasione di cavalcare una nuova stagione di trasparenza, tanto auspicata dalla nostra gente, tanto assente dal dibattito politico viziato, da cabaret, che impera dall’avvento della televisione commerciale ai giorni nostri.
Non si faccia sfuggire l’occasione di riportare al centro del dibattito e dell’azione di Governo la gente e la sua condizione; non si vergogni a parlare di classi, non si vergogni a parlare di ideologia, perché le classi sono oggi più visibili che mai e l’ideologià va riabilitata perché fonte di progresso, se valorizzata, ma fonte di rischio, se frustrata.
Faccia pulizia, Signor Veltroni. Pulizia di ambigui figuri che sempre più numerosi popolano gli scranni del Parlamento; pulizia di un certo modo di intendere la politica, pulizia di un certo modo di parlare di politica; conservatore è chi restaura il dominio dei ricchi sulle masse, non chi si batte per i diritti della gente; riformista è chi promuove il progresso di tutta la popolazione, non chi agisce per perpetuare i privilegi di una casta minoritaria di oligarchi e multinazionali.
Promuova la cultura, Signor Veltroni. Solo attraverso la conoscenza e l’emancipazione delle coscienze, la gente può assurgere a divenire artefice del proprio avvenire. Promuova il rinnovamento della scuola, stimoli la coscienza “critica” dei giovani (nell’accezione positiva del termine).
Faccia giustizia, Signor Veltroni. Giustizia di chi per anni ha depauperato le casse dello Stato e le tasche degli italiani per i propri particolari interessi; giustizia anche di chi, in nome dell’interesse nazionale, ha calpestato la coerenza ai valori fondanti della Costituzione Italiana; giustizia di chi ha agito per paralizzare inesorabilmente la Magistratura e l’apparato della Giustizia italiana permettendo la sopravvivenza unicamente ad un certo tipo di Giustizia da “Forum” o da rotocalchi rosa.
In bocca al lupo, Signor Veltroni.
In bocca al lupo perché non è un compito facile il Suo, se vorrà interpretarlo in chiave di riavvicinamento del “palazzo” alla gente. Non è un compito facile restituire certezze, ridistribuire la ricchezza, restituire giustizia ad una Società, quella italiana, che sembra inesorabilmente avviata verso un pericoloso e cieco bizantinismo.
Dalla Sua c’è il corredo di valori che stanno alla base della Sinistra e di una buona parte del mondo cattolico. Sta a Lei riscoprirli, restituire loro dignità e …non frustrarli come troppo spesso è successo da 15 anni a questa parte.
Con sincera stima,
Nicola Brina.
Impiegato pendolare.
Ferrara.
Beh… che dire..!?!? Mio caro Nico, hai fatto centro!!! Complimenti, perche’ in una semplice lettere (che poi tanto semplice non e’), sei riuscito a riassumere lo stato d’animo degli italiani, con ancora un po’ di coscienza e orgoglio di esserlo, si sentono da 15 anni a questa parte, cioe’ frustrati, abbandonati a se stessi, senza nessun punto di riferimento, senza giustizia, senza denaro e con il futuro incerto per tutti (tranne che per pochi!!). Rimane la speranza che qualcosa cambi, magari grazie anche a questa missiva! Evviva l’Italia!!!!
…grazie Rudy, grazie Alessia.
Un’unica precisazione: non ho alcuna stima nel nascituro PD!… Mi sono tolto lo sfizio di vedere se Padellaro avrebbe pubblicato una lettera con qualche accenno polemico, pertanto ho dovuto moderare il linguaggio. Mi ha pubblicato. Non me lo aspettavo. Non cambia nulla…
Hasta la Victoria.
caro nico ti devo fare solo un appunto, in fondo alla lettera avrei voluto ci fosse il mio nome. grazie, grazie alla gente come te anche noi ci sentiamo rappresentati. questo te lo devo , un abbraccio sincero. ciao belli
Aquì no se rìe!!! Volete per caso dirmi che questo Nico oltre ad essere così colto e bravo a scrivere è pure bello?? Magari è pure biondo con due fanaloni azzurri?? Pizzetto e sempre vestito bene?? Va beh, come minimo ha anche una bimba stupenda e non ne parliamo più!!! NICO TI AMO!!!!!
Allora: adesso BASTA!! questa non è un’ agenzia matrimoniale!
Nico è brutto, moro, basso, grasso, con gli okki marroni e non ha nessuna Bimba! Sono geloso della Principessa….. ;-)