Pubblico una mail che mi è arrivata, da un lettore che mi ha chiesto di rimanere anonimo: in effetti mi pare un discorso ragionevole il suo, anche se forse un po’ provocatorio. Voi che ne pensate?
“Caro Bandiera, vorrei portare alla tua attenzione una vicenda della quale sembra non farsi carico nessuno.
L’altro giorno si è congedato da Ferrara per trasferirsi a Vicenza, il tenente colonnello Martino Salvo, che, arrivato come capitano, ha scalato diversi gradi in cinque anni guidando, se non ho capito male, il reparto operativo del comando provinciale dei Carabinieri di Ferrara.
Nel salutare la cittadinanza, il tenente colonnello si è rivolto ai giornalisti, dicendo che è anche riuscito nel frattempo a conseguire la laurea specialistica in ingegneria meccanica.
Allora, uno si immagina (come nei film), che un comandante dei Carabinieri sia costantemente impegnato a guidare i suoi uomini in operazioni ad alto rischio, dove si gioca tra la vita e la morte, senza distinzioni tra giorni feriali e festivi e senza i limiti orari di un normale impiegato.
Quindi la domanda è: quando lo ha trovato il tempo di studiare e preparare gli esami di Meccanica Razionale, Scienza delle Costruzioni, Fisica Generale, Analisi Matematica e via discorrendo?
Studiando di notte? E con quali conseguenze sulla lucidità mentale durante l’orario di lavoro giornaliero?
E tutto il popolino a dire: “Bravo, bravo”, ma nessuno che ponga un dubbio o una riserva.
Queste sono notizie che non te le diranno mai nè a Telestense, nè al Tg1.
Grazie”
Allora? Che ne pensate?
Ma ovviamente si sarà fatto raccomandare u.u
si sarà laureato con le dispense o sostenendo esami a domande programmate.
La stessa domanda me la sono posta anch’io, quando ho saputo che un poliziotto normale che non conosce nemmeno troppo bene le regole della grammatica italiana, era diventato prima dottore in legge e poi magistrato. Conoscendo i turni che fanno normalmente i poliziotti e soprattutto sapendo che la figlia di un magistrato ha ripetuto l’esame per l’abilitazione ben 4 volte, è una domanda che ancora oggi non ha una risposta. Ma trattandosi di Di Pietro, credo che in tanti abbiano preferito non indagare a fondo su come sia stato possibile il verificarsi di questo miracolo.
Oddio :( io riesco a seguire a stento gli esami di ingegneria edile e lavoricchio…mah.concordo con shaina…raccomandato.
Seguo più il discorso di Marlene. Una sorta di percorso Cepu privilegiato con domande concordate e materiale ridotto. Altrimenti non si spiega. Nella mail si parla dell’esame di Analisi Matematica. Il mio migliore amico è informatico e ha intelligenza matematica, ma nonostante fosse portato per la materia ha faticato moltissimo per passare quell’esame.
Forse a certi livelli c’è la possibilità di fare questo percorso facilitato.
Penso che per i Carabinieri e per le forze dell’ordine ci sono delle simil-lauree una sorta di sottotriennali agevolate e semplificate in accordo con le università, gli esami sono pari al Sudoku semplificato e non sono certo tutti gli esami..
Ci riuscirebbe anche un celebroleso!
Io sono uno di quelli che si è laureato pur lavorando: finite le mie ore di lavoro mi mettevo sui libri e studiavo, quando poi si avvicinava la data dell’esame poi prendevo ferie e sfruttavo i permessi per studio. Ho rinunciato a parecchio del mio tempo libero e vi assicuro che non è facile per chi lavora e ha famiglia..
Non bisogna essere superman per farlo, basta la costanza e la tenacia.
@ Antonio Giudilli:
per curiosità, che lavoro facevi?
@ Rudy Bandiera:
il dipendente pubblico, proprio come il carabiniere.. e senza percorsi privilegiati..
@ Antonio Giudilli:
Era una curiosità ovviamente, e mi complimento con te comunque.
C’è anche da dire che ho avuto modo di conoscerti, seppur poco, e sei una brava persona, seria ed assennata… non uno scapestrato: si insomma sei il tipico esempio di quello che “ce la può fare”.
Sono convinto non sia facile e ricordo che quando ero in fonderia diversi ragazzi neri, mentre lavoravano facevano anche l’Università ed io li ho sempre ammirati.
Secondo me il post (o meglio la lettera) vuole essere più provocatoria che non incisiva. Penso…
@ Antonio Giudilli: mi unisco ai complimenti di Rudy perché deve essere stata una faticaccia, ma non ho capito se per dipendente pubblico intendi che sei nelle forze dell’ordine o altro. Te lo chiedo perché secondo me potrebbe esserci una differenza.
@ Andrea Giuseppe Capanna:
.. o altro
:-)
O come carabiniere non faceva na mazza, o la laurea l’ha comprata o e’ un super eroe!
@ aglescia: mi hai rubato le parole di boocca!!! Magari faceva lavorare gli altri…!!!
ma è ovvio… al CEPU!
Io penso, al contrario, che siano proprio le insinuazioni e i commenti gratuiti del tipo di quelli esposti dall’anonimo lettore – che neppure trova il coraggio di assumersene la paternità – a meritare il massimo biasimo possibile. Così come esistono individui inetti e senza scrupoli, pronti ad approfittare di ruoli, conoscenze e circostanze asseritamente “favorevoli”, per conseguire titoli e traguardi altrimenti irragiungibili, così esistono “persone”, come, appunto, il colonnello Salvo,
dotate di grandissimo talento e rara forza di volontà che, sacrificando il proprio tempo libero, sono perfettamente in grado di conseguire una o più lauree con merito pieno ed indiscusso e senza alcun pregiudizio per il lavoro svolto con altrettanta bravura ed onestà.
Ogni ulteriore commento mi pare francamente offensivo per l’intelligenza di chi legge, per cui lascio ai lettori di buon senso il compito di verificare quale manifestazione di pensiero o diversa condotta sia indice di effettiva ignoranza e malcelata invidia nei confronti di chi ha virtù e le pone a frutto.
@ carmela:
quello che dici è plausibile, cioè il fatto che il colonnello sia un uomo di talento e tutto il resto, anzi sono certo che è così.
Ma ammetterai che la lettera porta a fare un ragionamento non del tutto sbagliato e comunque logicamente funzionale.
Poi ripeto, sono certo che non sia il caso del carabiniere di cui si parla, ma credo si debba anche prendere le cose con leggerezza. penso che la mial non abbia un tono accusatorio, violento o cattivo… è solo uno spunto di riflessione, stupido se vogliamo, ma uno spunto di riflessione su un punto di vista inesplorato.
Mi spiace essere ancora una volta di diverso avvio. Lo spirito e lo scopo della mail sono evidentemente polemici e negativamente critici. Lo spunto di riflessione è senz’altro stupido ma non perchè diretto contro il colonnello Slavo, che ho conosciuto per puro caso, ma perchè volta a puntare il dito tout court contro una categoria e a negare in radice la possibilità di ottenere risultati a certe condizioni. Facile e scontato denigrare e relegare al ruolo di “raccomandati” i bravi.
La mia è un’opinione come le altre e, in tutta sincerità, trovo sterile continuare a discuterne ma mi premeva esporla per la stizza suscitata dal pnsiero dell’ignoto detrattore.
@ carmela: Salvo potrà essere di sicuro una gran persona dotata di gran talento e capacità, ma penso sia il caso di guardare le cose come stanno, e adesso parlo di Università. I percorsi agevolati esistono e ci sono docenti che senza problemi appioppano il 30 politico sulla base del nome, o della parentela. Addirittura non è necessario palesarsi come “figlio di” o “nipote di”, basta un passaparola e il tuo percorso universitario fila liscio e taaaanto veloce. Questo atteggiamento lo subiscono anche coloro che vogliono farcela con le proprie forze. Capisci che non c’è cattiveria nel supporre che il Colonnello abbia usufruito del vantaggio derivante dalla sua carica? Mi sembra un dubbio legittimo, suvvia! Aggiungo che non sono uno di quelli che pensa che ormai prendere una laurea sia una bazzecola, perché se esistono esami-farsa da preparare in una settimana, ci sono anche gli esami-mostro, che richiedono tanto tempo e fatica. Un militare di tal rango ha tutto questo tempo? Sarò troppo disincantato, ma di sicuro non trovo sterile questa discussione, semmai un po’ rigida questa tua visione romantica della meritocrazia.
Mi spiace Carmela ma concordo con Andrea: non si punta il dito sulla persona, non l’avrei mai pubblicata se così fosse stato, ma si solleva un dubbio che in un mondo come il nostro non mi pare troppo campato in atria.
Il dubbio poi viene sollevato con ironia e, l’ironia, è una cosa alla quale non resisto.
Di fatto, quella che sembra una banale mail anonima, risulta essere il centro di un interessante dibattito, segno che l’argomento non è poi di così semplice lettura.
Non ho mai inteso disconoscere l’esistenza di percorsi agevolati e avulsi dai meriti effettivi ma solo ribadire l’infondatezza e la superficialità di certi luoghi comuni. Resto convinta che non si possa e non si debba generalizzare, come senza dubbio si è fatto nel caso di specie; tutto qui.
Ho conosciuto altre persone che hanno saputo raggiungere traguardi ulteriori e importanti pur rivestendo al contempo incarichi impegnativi ma non per questo ho una visione romantica della realtà, limitandomi a constatare come alcuni soggetti abbiano una “capacità di apprendimento” e una volontà superiori alla media. Certo è, invece, che proprio certa aprioristica diffidenza nei confronti dei pochi cervelli in circolazione ne mortifica gli stimoli e l’iniziativa, benchè preziosi per tutti, sicchè continuiamo pure a lapidarli per lamentarci poi della mediocrità dilagante.
@ Andrea Giuseppe Capanna: sono pienamente d’accordo!!
P.s. L’ironia è altra cosa, senza polemica, davvero.
@ carmela:
Nessun problema Carmela, solo punti di vista.
@ carmela: Io non diffido del cervello di nessuno, da questo punto di vista sono un romantico io. I luoghi comuni sono fondati eccome in questo caso, e se hai frequentato l’ambiente Universitario lo sai benissimo, trovo inutile raccontarsi che sono tutte falsità e che bisogna premiare i volenterosi, ma che discorso è? Non metto in dubbio il valore del lavoro sui libri di Salvo, puntualizzo soltanto, e lo faccio con po’ di realismo, che la sua carica in qualche modo lo avrà aiutato, che sia stato lui a chiederlo o no, perché purtroppo funziona così, ed è umiliante per chi non ha il nome giusto e il tal esame lo deve ripetere mille volte. Se c’è qualcuno di mediocre in questo discorso non è Salvo, ma quelli che eventualmente lo hanno “aiutato”. La letterina tendenziosa forse non è il modo migliore per creare spunti di riflessione, però funziona, e concordo con l’idea di prendersi meno sul serio, questa non è Repubblica contro Berlusconi.
@ Andrea Giuseppe Capanna:sinceramente continuo a non capire le risposte. Non ho mai detto che siano tutte falsità ma che non si deve generalizzare (sono lauretata e conosco bene l’ambiente universitario). Benchè abbia cercato di astrarre i commenti dalla vicenda di Salvo, che ha solo dato il via al “dibattito”, devo purtroppo e ancora una volta prendere atto che – a dispetto dei principi proclamati -si torna sempre a parlare di lui (del caso concreto intendo dire) e a sostenere, senza nulla sapere, che sia stato in qualche modo aiutato dalla carica. Soliti pregiudizi, che stridono non poco con l’invito a prendersi meno sul serio. Evidentemente non ci si intende, saluti a tutti.
@ carmela: Ho soltanto cercato di rimanere nel seminato, senza andare a prendere i massimi sistemi, mi sono limitato a dare la mia opinione su questo post. Se poi vogliamo allargare il discorso per me va benissimo, ma si corre il rischio di generalizzare, e saggiamente mi inviti a non farlo.
Non ho la sfera di cristallo e non posso sapere se realmente Salvo è stato agevolato, però ne posso parlare senza puntare il dito, perché al contrario di quel che pensi non ho dei pregiudizi, ma soltanto pensieri. Pazienza.
Ho letto solamente ora questa discussione. Presento il mio caso. Nell’autunno 2005 decisi di iscrivermi all’Università. Avevo 33 anni e già in lavoro pubblico a tempo indeterminato. Dopo due iscrizioni a vuoto (una a 19 anni, l’altra a 32: entrambe a Bologna, ed entrambe senza aver sostenuto un solo esame) optai per un Ateneo più piccolo: Ferrara. Abito in provincia di Ravenna, quindi la distanza da Bologna o Ferrara è la stessa.
Ho scelto Filosofia, mia vecchia passione. Ho dato una trentina d’esami. Il mio tempo libero non l’ho sprecato. Ero un tutt’uno coi libri. Poche chiacchiere e tanto studio. Ho vivisezionato i libri, li ho ‘sbranati’. Dopo quattro anni, uno fuori corso, a quasi trent’onno anni, nel dicembre 2009 mi sono laureato con 110/110. Ed ora ho cominciato il corso di laurea specialistica in Filosofia, sempre a Ferrara.
Sto per dire una frase fatta: se uno vuole, riesce. Io ho voluto la laurea triennale: certo, le ho dato la priorità su molto altro. Adesso voglio quella specialistica.
Per laurearsi: volerlo, volerlo e volerlo. E trovarsi l’Ateneo su misura, che ti piace e nel quale senti di non perdere molto tempo a sapere le inform azioni minime (soprattutto quando di tempo ne hai poco perchè lavori). Solo a quest’età ho scoperto il piacere di studiare. Forse, perchè non ho dovuto farlo per i genitori o per trovare un lavoro.In questo sono ‘fortunato’. Non studio per lavorare, ma lavoro per poi studiare.