Per 20 settimane all’anno, i lavoratori degli impianti Luxottica seguiranno un orario di lavoro di quattro giorni, godendo di un fine settimana esteso da venerdì a domenica compresi.
La tendenza è quella di lavorare sempre meno, in termini di ore, pur rimanendo più produttivi. Fino a che punto?
Fino a quanto potremmo accorciare le settimane e mantenere uno stipendio?
Penso che questo sia uno dei due grandi temi del futuro, specie ora che con le intelligenze artificiali generative il lavoro ripetitivo viene sempre più “delegato” alle macchine.
Ma c’è un altro punto importante da sottolineare e sul quale riflettere ed è squisitamente culturale.
Quando ero in fabbrica ricordo che per un periodo abbiamo sperimentato un orario diverso in cui si lavorava 6 giorni per 6 ore al giorno, avendo di fatto sempre mezza giornata libera. Ricordo però che alcune persone non accettarono l’orario così distribuito con questa motivazione: “ma se non sono al lavoro, cosa faccio?”
Io credo che il tema del lavoro sia centrale come non mai: da un lato aumenta la produttività, dall’altro diminuiscono le ore mentre da una parte scompaiono mestieri e dall’altra ne nascono di inconcepibili fino a 3 anni fa, ma tutto questo avviene mentre noi, forse, non abbiamo ancora imparato a dare il giusto valore al tempo e non abbiamo ancora imparato a gestirlo davvero.