Uno dei problemi di aziende e professionisti è sopravvivere a sé stessi.
Prima si lotta e si sgomita per arrivare da qualche parte poi, una volta raggiunto un minimo di status, ci si adagia con il rischio di essere superati da chi lotta e sgomita.
Jeff Bezoz, non uno scappato di casa, ha detto “Amazon non è troppo grande per fallire. Di fatto, prevedo che un giorno Amazon fallirà. Se si prendono in considerazione le grandi aziende, la loro aspettativa di vita tende a superare i 30 anni e non più di cento. Dobbiamo cercare di ritardare quel giorno il più a lungo possibile”
Non è questione di sé ma di quando.
Per spostare in avanti l’ineluttabile si deve diventare evergreen, transgenerazionali. Essere conosciuti, in seguito amati, da più generazioni.
Fortnite è uno dei videogame più giocati al mondo, da milioni di ragazze e ragazzi: Epic Games, che lo produce e commercializza, guadagna mediamente 3.000 euro al minuto dal “giochino elettronico” tuttavia non è “solo” un gioco e un esempio emblematico è il successo ottenuto da Astronomical, il tour virtuale del rapper statunitense Travis Scott, che ha visto la partecipazione di oltre 27,7 milioni di utenti unici. Bei numerini, per una serie di concerti.
Dal sito di Fortnite: “La campana suona, ma porta buone notizie… I Metallica, membri della Rock & Roll Hall of Fame, colpiscono Fortnite nella versione 30.10”
I Metallica rispondono: “Abbiamo avuto la fortuna di esibirci in tutti i continenti del pianeta; quindi, abbiamo puntato su Fortnite come prossima tappa, per una serie di concerti in-game, un concerto giocabile attraverso sei canzoni con gameplay a tema.
Non visitiamo Fortnite solo per esibirci: siamo qui per combattere. Questa nuova stagione del Fortnite Festival introduce il Battle Stage, un nuovo modo competitivo di giocare”
Ovviamente il merchandising è già in vendita sui siti ufficiali. Orde di giovini ragazzi impazziranno e indosseranno maglie raffiguranti uomini sessantenni, dell’età dei loro nonni e che, probabilmente, non sanno manco cosa sia Fortnite.
Ho sempre pensato che Lars Ulrich (batterista, fondatore e “anima business” dei Metallica) fosse lo Steve Jobs del metal e devo dire che non si smentisce mai.