Più si è riconoscibili e “popolari”, più si è contattabili e sovraesposti e più è possibile trovare contatti di lavoro, giusto?
No, sbagliato.
Cioè, è giusto solo in teoria, poi si arriva a un cortocircuito che possiamo definire “Paradosso della celebrità”, una condizione per la quale non è più possibile continuare a fare quello che vi ha portato a essere ciò che siete e con la quale dovrete fare i conti per forza nel caso in cui i vostri contenuti funzionino.
Ecco il circolo che da virtuoso diviene vizioso:
1. Ti formi e ti informi per riuscire a diventare un punto di riferimento del tuo settore.
2. Tieni un blog, per esempio, oppure a scrivere sui social, inizi a condividere il tuo sapere con gli altri.
3. Con il tempo e la fatica inizi a importi come punto di riferimento del tuo settore e le persone, che si fidano sempre più di te, vogliono comunicare con te.
4. Le persone vogliono comunicare con te per “lavoro”, ma non solo: vogliono molto altro – e giustamente, visto che sei un punto di riferimento. Vogliono le tue opinioni, oppure cercano di “scroccarti” una consulenza. Ci sono quelli che ti vogliono bene e ti chiedono come va; quelli che ti offrono lavori assurdi; quelli che “guarda il mio progetto e dimmi cosa ne pensi”; quelli che ti chiamano per chiederti se hai cinque minuti liberi che, sommati a tutti gli altri che ti hanno preso cinque minuti liberi, sono diventati ore.
5. A questo punto inizi, per forza di cose, a discriminare. Sei al collasso, non puoi parlare con tutti, non puoi rispondere a tutti e non puoi fare tutto questo e contemporaneamente lavorare nel settore che ti ha permesso di arrivare a tanto.
Dopo il punto 5 la situazione va in cortocircuito, viene meno il dialogo, viene meno la linfa stessa di tale lavoro: la relazione.
Ecco perché i personaggi molto noti del web spesso non rispondono, perché non possono farlo con tutti, con il risultato che l’interazione e le relazioni che li hanno portati a essere “famosi” vengono meno a causa della loro stessa fama, del loro stesso lavoro.
Questo è un paradosso inevitabile ma che dobbiamo spingere il più in là possibile nel tempo, che dobbiamo rimandare, perché l’accessibilità è uno dei segreti dei migliori blogger e opinion leader della rete. Osservateli e comprenderete quanto amano e tengano in considerazione il loro pubblico.
Le persone che ci seguono, che ci stimano o che ci criticano, meritano la nostra attenzione e una piccola parte del nostro tempo.
Non dobbiamo mai fare pesare agli altri i nostri impegni.
Se non riusciamo a gestire gli impegni e il tempo, è un problema nostro, non dell’interlocutore.