Avete mai sentito la frase “il mondo è pieno di idioti” oppure “vivo in un mondo di imbecilli”?
Si? Bene, vi dimostro che queste frasi sono assolutamente veritiere e che non vi è scampo: il mondo è degli idioti come 65 milioni anni fa era dei Tyrannosaurus rex, e dobbiamo fare qualcosa prima che diventino la totale ed assoluta maggioranza.
ATTENZIONE: questo non è un post ma un breve trattato manualistico sulla difesa del mondo dall’invasione degli idioti. Questo non è un post, è manuale di sopravvivenza.
Vi spiego brevemente il “Principio di Peter” o “Principio di incompetenza” che sta alla base di tutta la nostra evoluzione, in ambito sociale: « In una gerarchia, ogni dipendente tende a salire di grado fino al proprio livello di incompetenza »
Il principio di Peter va inteso nel senso che, in una gerarchia, i membri che dimostrano doti e capacità nella posizione in cui sono collocati vengono promossi ad altre posizioni. Questa dinamica li porta a raggiungere, di volta in volta, nuove posizioni, in un processo che si arresta solo quando accedono a una posizione poco congeniale, per la quale non dimostrano di possedere le necessarie capacità: tale posizione è ciò che gli autori intendono per «livello di incompetenza», raggiunto il quale la carriera del soggetto si ferma definitivamente, dal momento che viene a mancare ogni ulteriore spinta per una nuova promozione. (fonte)
Con il tempo, ogni posizione lavorativa tende a essere occupata da un impiegato che non ha la competenza adatta ai compiti che deve svolgere.
Bene, quindi abbiamo semplicemente dimostrato come le posizioni di potere siano spesso occupate da incompetenti. Non possiamo dire idioti, ma da persone che, per mantenere il mondo in equilibrio ed evoluzionisticamente funzionale, sarebbero dovute rimanere un gradino sotto.
Questo è il primo tassello che dobbiamo conoscere per mantenerci all’erta rispetto all’idiocrazia, ovvero al passaggio successivo del nostro manuale di sopravvivenza agli idioti.
Avete mai visto il film Idiocracy? No? Beh, guardatelo, vi apre scenari futuristici inquietanti ma lo fa con il sorriso: viene dipinto uno scenario distopico del prossimo futuro, che porta all’estremo l’ipotesi che, siccome le persone più intelligenti sono sempre meno portate a fare figli, nel lontano futuro l’intelligenza si troverà ad un livello particolarmente basso. (fonte)
Le persone intelligenti hanno paura del nostro mondo, quindi fanno meno figli di quelli incoscienti e stupidi, di conseguenza gli stupidi diventano numericamente superiore, generando a loro volta nuovi stupidi. Questo ci porta alla chiusura del cerchio.
Un elevato numero di tonti, che cresce sempre di più, ed un mondo in cui i suddetti tonti salgono la scala gerarchica fino al massimo grado di incompetenza, generando una realtà in cui tutto tende al peggio.
Questa chiusura del cerchio ci porta ad una domanda e ad una amara conclusione: ma se tutti sono sempre più scemi, noi che siamo normali, non siamo forse avvantaggiati? Non è forse vero che in un mondo di ciechi il Guercio è il solo re?
No! No porco giuda! Oppure, meglio, dipende dal numero dei guerci.
Se i tonti sono in numero troppo elevato, quelli normali vengono vissuti come gli anormali, perchè non capiti, e quindi esclusi! Se voi siete furbissimi, svegli e abili, ma siete circondati da persone che non lo capiscono e che, anzi, pensano di essere furbe a loro volta (pur non essendolo) la situazione sarà un totale e continuo declino imbarazzante.
E le soluzioni, le soluzioni quali potrebbero essere?
Le soluzioni sono il confronto e l’umiltà: siccome nessuno di noi può certificare con estrema certezza se fa parte degli idioti (visti dagli altri chissà) o dei furbi intelligentoni, l’apertura al dialogo ed al confronto è necessaria e vitale, oltre ad essere auto-formativa.
Se vogliamo salvarci dagli idioti, dobbiamo prima di tutto essere certi di non essere tra quelli che ne ingrossano le fila.