Non sono uno che ama fare recensioni e pontificare su prodotti dei quali, eventualmente, a volte non capisco nemmeno l’ubicazione strategica.
Ricordo che quando Google comprò Android io mi dissi “ma cosa se ne fa, se non fa hardware?”. Ecco, sappiamo com’è finita, con Android sul 70% dei device mobili del mondo.
Ma si sa, quando Google esce con una novità e lo fa, al solito, in stile Google ovvero ad esclusivo invito, io non resisto e due righe ce le devo scrivere facendo una brevissima premessa.
Il Tempo, il Tempo è La risorsa.
E’ l’unica cosa del tutto nostra e del tutto finita e quindi terribilmente prezioso. Google lo sa e quello che ha voluto fare con Google Inbox non è un client o un gestore della posta elettronica ma un ottimizzatore del nostro tempo. E questo, basta questo da solo, per essere apprezzato.
Andiamo a vedere come è fatto ‘sto coso, ‘sto Google Inbox ma facciamolo prendendo dei pezzi di un ottimo articolo di Silvio Gulizia, che è molto più bravo di me e recensire le cose. Ubi maior…
In Inbox le email sono considerate a livello di cose da fare e organizzate per giorni. Il filtro per i messaggi importanti è sparito, ma è rimasto il suo alter ego, vale a dire il low priority, che personalmente trovo inutile quanto il primo. Ci sono due schermate principali: quella delle email ricevute e la lista dei to-do. I messaggi sono organizzati in cartelle in modo automatico, ma puoi decidere tu il comportamento delle cartelle. Dal punto di vista grafico, l’intero sistema ricalca la struttura di Google Plus, del quale sono presenti le notifiche così come la chat.
La vera recensione con tutti i crismi leggetela sul suo sito, qua mi limito alle impressioni al “tatto” dopo circa 4 giorni di uso piuttosto intensivo, sia da mobile che da PC.
Inbox è BELLISSIMA. E chi se ne frega, direte voi. Sbagliate, dico io.
Una cosa bella è anche usabile.
Se una interfaccia è Bella, con la B maiuscola, è una interfaccia chiara, semplice e ergonomica quindi Inbox è usabilissima perchè Bella nell’accezione più pura del termine.
Usarla è piacevole, è fluido, è bello. Una bellissima esperienza.
Ci sono cose che non capisco come l’impossibilità di cancellare messaggi, o l’estrema complicazione nel farlo. Se è vero che questo cambia il nostro approccio alla mail (ovvero, è tanto di quello spazio da non dovere cancellare MAI nulla ma posso gestire tutto) è anche vero che le mail che non ci interessano sono nostre comunque, e
dovremmo avere il diritto di farci quello che vogliamo, anche buttarle.
Anche perchè lo spazio non è infinito e dovrei poter decidere se terminarlo oppure no. Qua non si decide.
I pin, o elementi appuntati, sono l’esatta COPIA delle stelline di Gmail. Ok, più eleganti e graficamente accattivanti, ma la stessa identica cosa.
Dopo avere letto una mail non si rimette in “lascia come da leggere” e questa la trovo personalmente una cosa molto interessante. Quindi come si gestisce una mail? Possiamo appuntarla (come detto sopra) e mantenerla in stand by, oppure possiamo rimandarne la lettura (e quindi la gestione) in un qualunque momento della giornata o della settimana, o addirittura in qualunque luogo.
Questa è una integrazione interessante con i promemoria di Google Now, già presente in Google Now appunto.
Personalmente quando leggo delle mail sulle quali so che devo poi lavorare non le rimetto mai da leggere ma metto la stellina dei preferiti se sono da mobile (e poi me le gestisco da computer) oppure le inserisco nelle attività o task di Google se sono da computer.
Morale… non è cambiato nulla se non la possibilità di rimandare la lettura a data o luogo da destinarsi.
Una volta compiuto quello che dobbiamo fare in riferimento ad una mail la possiamo sistemare tra i “completati” (tipo gli archiviati di Gmail). La cosa è comoda perchè non ci pensiamo più lasciando la nostra posta pulita e semplificata, facendoci di nuovo risparmiare tempo.
La produzione di contenuto, in questo caso la scrittura di una mail, parte con un pulsante rosso in basso a destra IDENTICO in Google Plus, Gmail e adesso Inbox. Una scelta intelligente, comune, semplice, intuitiva ed unificata.
Peccato che in Inbox non si possa inserire una firma. Grosso grosso limite per chi con la posta elettronica ci lavora.
Non ho visto la possibilità di aggiungere filtri, cose del tutto FONDAMENTALE per chi come me riceve circa 300 mail al giorno. Senza filtri o senza gestione manuale degli stessi io mi trovo davvero incasinato. Esistono delle tab, simili a quelle di Gmail ma più articolate, che possono essere gestite da noi e che, devo dire la verità, sono piuttosto “intelligenti”.
Dopo qualche giorno di uso ho deciso di non adoperare Inbox al posto di Gmail.
Perché? Perché non posso usare la firma, perchè non ho dei bei filtri, perchè pin, task e tab le usavo già.
La mia domanda è piuttosto semplice: perchè fare una ulteriore app per la gestione della posta (e in questo caso del nostro tempo) invece di integrare le suddette funzionalità in Gmail, compresa la bellissima e lineare interfaccia grafica alla Google Plus?
Senza innovazione queste aziende sono destinate a morire, questo è fuori dubbio, ma
non sta scritto da nessuna parte che l’innovazione debba essere qualcosa diverso o separato, l’innovazione può essere integrata con quanto esiste già.
Se il focus di Google è farci risparmiare tempo e fatica e gestire meglio le nostre poche ore libere, perchè fare una cosa del tutto nuova sulla quale farci perdere tempo invece di integrare le funzionalità in qualcosa che sappiamo già usare? Non è una contraddizione?
A me piacerebbe poter cancellare, poter pinnare, poter posticipare, archiviare, schedulare e chi più ne ha più ne metta, ma dallo stesso posto, dall’ambiente che conosco e che decido come cambiare. Integrare Inbox in Gmail sarebbe innovazione e aiuto nella gestione del nostro tempo, lasciarlo come adesso è come lasciare una bellissima isola deserta perchè difficilmente raggiungibile.
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