“Una startup catanese che offre un servizio di sitebuilding che compete con Wix, Weebly, 1&1 e tanti colossi, ma lo fa con onestà, professionalità, trasparenza e italianità, soprattutto. Da una comparazione tra Flazio e i competitor emerge come Flazio offra feature ulteriori, tra cui la possibilità di inserire sui propri siti banner e annunci pubblicitari potendo, quindi, guadagnare dall’advertising online senza ricorrere a circuiti terzi (Google Adwords, per esempio)”.
Con queste parole Elisa Flazio mi ha contattato, prima su Facebook e poi in posta elettronica, spiegandomi con grande entusiasmo il suo progetto.
Sentiamolo raccontato dalle sue parole.
D) Ciao Elisa e grazie per il tuo tempo. Vuoi fare una tua breve presentazione e dirci che ruolo occupi nel progetto?
R) Ciao Rudy, grazie a te. Sono l’amministratore di Flazio.com, la startup che ho fondato insieme a mio fratello Flavio, il CTO della società. Sebbene Flazio.com sia diventata una Srl nel settembre 2012, l’idea è nata un anno prima e io e mio fratello abbiamo riposto tutti i nostri sforzi perché l’idea si trasformasse in un progetto imprenditoriale concreto. Abbiamo investito molto in Flazio.com. Io sono ingegnere e lavoravo da sei anni nella consulenza nell’ambito dei sistemi informativi territoriali. Flavio, invece, aveva una significativa esperienza nella programmazione web per attività turistiche ricettive della costiera jonica della nostra Sicilia. Abbiamo unito le nostre competenze, la passione che ci unisce e la voglia di “fare”: il mix ha dato vita a Flazio.com.
D) A quali domande rispondete? Dacci dei “perché”. Spiega in modo semplice di cosa si tratta, come se lo dovessi spiegare ad un anziano… come me.
R) Oggi essere presenti online non è solo una facoltà, bensì una necessità. Quando ci chiedono cos’è Flazio rispondiamo che si tratta di uno strumento informatico per creare siti web in modo semplice, autonomo ed economico.
Cosa significa? Non serve un programmatore per creare un sito con Flazio. Tanti modelli di sito sono disponibili per dare un “volto” alla propria pagina web. Si può scegliere tra la versione gratuita (freemium) e quella a pagamento (premium) con dominio personalizzato; quest’ultima prevede un costo di 99,00 euro , Iva e servizi accessori inclusi. Per chi ha una piccola attività o è un libero professionista o freelance, il budget ridotto, lo scarso tempo a disposizione e la voglia di essere indipendente nella creazione del proprio sito internet possono essere un ostacolo ad andare online, se manca lo strumento per farlo. La realtà è che se oggi non sei online sei poco visibile e quindi sia il proprio business che il proprio personal branding vengono penalizzati. Flazio risponde all’esigenza di chi su internet vuole esserci, ma pagando poco e realizzando il proprio sito con le sue mani e con estrema facilità. In più, con Flazio si guadagna, perché sui siti si possono inserire banner pubblicitari in autonomia che permettono di coprire i costi di registrazione e guadagnare dai ricavi che avanzano. Se dovessi riassumere in tre parole, chi cerca Flazio cerca: spesa ridotta, semplicità e indipendenza.
D) A chi vi rivolgete?
R)Il target è vasto, proprio perché oggi l’esigenza di stare online è diffusa in maniera capillare. Liberi professionisti, attività commerciali nella ristorazione, turismo, sport e wellness (e vari altri settori), artisti, blogger, commercianti 2.0 che vogliono aprire un e-commerce, pmi e altre startup come noi che devono dotarsi di un sito web.
D) In che modo veicolate il progetto? Avete un piano di ADV, con il passaparola, con i piccioni viaggiatori? Come fate sapere al mondo che esistete?
R) Abbiamo un nostro corporate site e un corporate blog, attraverso il quale divulghiamo contenuti correlati al business di Flazio e dei suoi utenti, approfondendo tematiche dalla SEO al marketing online al commercio elettronico e wed designing. Ancora, siamo presenti sui social – Facebook, Twitter, Google Plus – e facciamo sentire la nostra voce attraverso contenuti creativi e a valore aggiunto per gli utenti che ci seguono. Abbiamo ideato delle campagne per il periodo natalizio e proprio recentemente è uscito un nostro video su YouTube che spiega in maniera intuitiva e graficamente originale il servizio Flazio. Inoltre, facciamo molto online marketing, da poco anche a livello internazionale.
D) Chi fa parte della partita? Quanti siete, chi siete e come siete strutturati? No, non sono della DIGOS ;)
R) Il team è cresciuto molto da un anno a questa parte. Siamo articolati in tre aree: sviluppo, marketing e comunicazione, e creativa. Oltre a me e mio fratello Flavio, rispettivamente CFO e CTO di Flazio, abbiamo sei risorse sull’area sviluppo, quattro risorse dedicate all’area marketing e comunicazione e due grafici. Siamo tanti sì, ma vorremmo diventare molti di più! Un aspetto che a noi sta molto a cuore è il rispetto del lavoro professionale: nessuno dei ragazzi del team lavora gratuitamente. Piuttosto non compriamo tavoli e sedie nuovi, ma il lavoro va remunerato. E dare lavoro a tutte queste persone per una realtà piccola come la nostra è una grande soddisfazione.
D) Presumo avrete intenzione di guadagnare dal vostro lavoro di intelletto: se sì da quando? E in che modo?
R) Siamo attivi da poco più di un anno. Da settembre 2012 guadagniamo registrando un trend crescente di registrazioni premium, quindi a pagamento. Lavoriamo molto sulla stipulazione di convenzioni lato business, oltre a sfruttare molto il canale online e l’advertising, altra fonte di guadagno per Flazio. Inoltre, abbiamo una sezione dedicata alla “Flazio Experience”: offriamo un servizio di web agency per un supporto totale alla creazione di siti web, con assistenza personalizzata in fase pre e post realizzazione del sito.
D) Che cosa manca in Italia per poter sviluppare idee competitive?
R) Si fa poco sistema. Manca coesione e una rete che supporti le nuove imprese non solo economicamente, bensì anche nella divulgazione dei progetti, soprattutto a livello internazionale. Un progetto italiano come il nostro fa fatica a farsi conoscere e apprezzare a livello internazionale per la diffidenza che il panorama europeo ed extra-europeo ha nei confronti dell’Italia. Non si fidano della nostra “solidità” e magari preferiscono altri prodotti stranieri che qualitativamente sono inferiori al nostro, ma provengono da un Paese con un rating – chiamiamolo così – più alto. In realtà, la prima diffidenza e scarsa solidarietà avviene proprio nell’ambito del proprio contesto. Le imprese che dovrebbero fare network voltano le spalle. Inoltre, la pressione fiscale è troppa e le tasse affossano le nuove imprese. Su un finanziamento di 400 mila euro – come quello che abbiamo ottenuto noi un anno fa – la metà va via in tasse e spese per adempimenti vari. E’ una cifra esagerata, che potrebbe essere messa a frutto in maniera decisamente a valore aggiunto per il business.
D) Che cosa abbiamo in Italia che ci permette di creare idee competitive? Quali sono i vostri quid?
R) Tanta motivazione e determinazione. Anche in un momento di crisi come questo ci stiamo rimboccando le maniche e non perdiamo la speranza che l’impresa in Italia si possa ancora fare. Non tutti hanno questa caparbietà. Incoscienza o coraggio? Non lo so. Ce lo diranno i risultati che spero arriveranno sempre più numerosi. A noi però piace essere ottimisti e credere che possiamo fare la differenza, anche in un contesto e periodo avverso.
D) Fai un appello. Che sia qualcosa che vuoi chiedere, come soldi o aiuto, oppure qualcosa che vuoi dire, come mandare tutti a quel paese oppure benedire tutti quanti.
R) Chiedo opportunità per farci conoscere. I media, che siano testate giornalistiche o broadcaster, potrebbero mettere a disposizione uno spazio per parlare di noi, senza chiedere cifre esorbitanti che non possiamo permetterci per via dei troppi costi che sopportiamo. Inoltre, enti pubblici o realtà private che possano avere interessi collaterali potrebbero supportarci stipulando accordi congiunti, che possono arrecare vantaggi in entrambe le direzioni. Il problema è che prima ci devono ascoltare. Poi, un aiuto economico non si rifiuta mai, è chiaro. Però, non necessariamente occorre un contributo economico; sarebbe talvolta più utile uno sgravio da spese ulteriori e troppo onerose per una startup: meno tasse, insomma, soprattutto sul personale. In sintesi, chiedo un “do ut des” tra imprese: il grande che aiuta il piccolo che ha qualcosa da offrire al grande. Una rete di contatti che aiuta le piccole aziende nei primi anni di difficoltà è più importante di qualsiasi cifra.
Di seguito i riferimenti online per saperne di più, e grazie ad Elisa
www.flazio.com
https://www.facebook.com/FlazioSocial
Se vuoi proporre la tua idea o progetto o startup o quello che hai in testa, leggi la pagina con le modalità ed il semplice regolamento di #innovazioneitalia
Un sistema automatico non potrà mai sostituire quello manuale. Hanno inventato qualcosa che già esiste e che in certi paesi è fallita proprio perchè per un sito web si richiede una figura professionale. Il loro siti web sono pieni di errori nel markup, maggior parte di essi non sanno nemmeno cosa sia il responsive e tutti gli standard che il w3c anno dopo anno impone per migliorare il Web. L’intero sistema funziona grazie ad un applicativo flash, ricordo una certa Apple che ben 4 anni fa disse che il flash fosse una tecnologia obsoleta in ambito web…ma va bhe. Hanno offerto il lavoro a molti grafici e web designer bravi, guarda caso tutti – quelli bravi – hanno rifiutato. Sono stanco di certe “innovazioni” che non hanno nulla a che fare con questo appellativo. In America si creano Google, Facebook, Watsapp e altro ancora, in italia dobbiamco accontentarci di FLAZIO.COM…e poi ci lamentiamo di essere considerati l’ultima ruota della carrozza.
@ Marco Pugliese:
Gentile Marco,
Qui l’ufficio stampa di Flazio. Brevemente: i siti realizzati con Flazio rispettano gli standard che il W3C impone anno dopo anno con l’obiettivo di avere un web migliore.
Questo un esempio: http://validator.w3.org/check?uri=http%3A%2F%2Fwww.bracieredellescale.com%2F
Flazio da un anno non utilizza più la tecnologia Flash bensì il linguaggio HTML5 che rende i siti realizzati attraverso di esso perfettamente visibili e fruibili dai dispositivi fissi e mobili.
Flazio in questo anno di duro lavoro ha dato la possibilità a circa 30000 utenti di esprimere liberamente la loro creatività nel webdesign. Dai un’occhiata: http://www.youtube.com/watch?v=1v664WlaMYY
Ovviamente non parliamo degli altri sitebuilder che magari hanno proprio i difetti di cui parli e sui quali non vogliamo esprimerci per correttezza. Ti invitiamo quindi a provare Flazio e a realizzare anche tu il tuo sito web :)