Ieri, la mia giornata, è stata attraversata da due piccoli eventi, che in qualche modo cambieranno la mia vita, o almeno cambieranno, di un pochino, il modo di interpretare le cose.
Il primo micro evento è che, siccome mi sono ri intrippato con Asimov, ho iniziato a leggere un libro che raccoglie quattro dei sette romanzi che compongono una delle più grandi avventure fantascientifiche della storia: la saga delle Fondazioni.
In pratica il buon Isacco, ha scritto una saga che ruota attorno ad uno stesso fulcro o argomento, che sono le Fondazioni: un po’ come leggere un tomo che raccoglie tutti i film della serie Star Wars!
Beh, questo della lettura della saga non sarà di certo un evento che cambierà la mia vita, ma mi sento come uno che sta per intraprendere un lungo e formativo viaggio… che strani effetti che mi fa iniziare un libro a volte: forse sono ancora sotto l’effetto della birra mittle europea.
L’altro evento importante della giornata di ieri, è decisamente più pragmatico: per un breve periodo formativo, lavorerà insieme alla mia compagna una ragazza di Bari.
Suddetta ragazza, ha fatto un’esperienza che definire straordinaria è decisamente riduttivo: ha vissuto un anno in Siberia!
Dopo essersi laureata in lettere, si è trasferita nella più fredda ed ostile terra che ricopra questo pianeta, per andare ad insegnare l’italiano in mezzo alla più profonda e sperduta tundra russa.
Dopo un periodo di ambientazione in cui ha dovuto affrontare la diffidenza di gente non troppo abituata a vedere estranei, e dopo che tutti avevano capito che era italiana e non cecena, l’esperienza è stata positiva, anche se, ha sostenuto la ragazza, quello è un posto in cui non si vede mai il sole non filtrato da un vetro: si vive sempre all’interno di qualcosa.
Questa storia mi ha profondamente colpito: questa si che è un pezzo di vita straordinaria!
Altro che quelli che sostengono di aver fatto un’esperienza rivoluzionaria perché hanno vissuto un anno a Londra o robe simili… la Siberia è un’esperienza rivoluzionaria cazzo!
Di sicuro, da oggi in poi, quando qualcuno mi parlerà di viaggi di lavoro, di esperienze mistiche in paesi esotici o di “fuga dalla routine”, mi verrà sicuramente in mente questa ragazza barese persa nella gelata e desolata Siberia russa…
Complimenti per la voglia e per il coraggio.