La vera grande rivoluzione energetica, ovvero quello che potrebbe contenere i cambiamenti climatici, potrebbe NON essere lo scoprire nuove fonti di energia o nuovi modi per rendere efficiente quella che abbiamo, ma potrebbe essere la capillarità.
Mi spiego con un esempio banale: esistono miliardi di case in tutto il mondo e miliardi di tetti, con miliardi di muri e miliardi di finestre, senza parlare di palazzi pubblici, musei, centri commerciali… insomma, edifici.
Bene, tutte queste strutture consumano energia, chi più chi meno, per mantenersi fresche o calde e per fare sì che gli abitanti all’interno abbino tutti i confort che ci siamo guadagnati con 2 milioni di anni di evoluzione. Ma se questi edifici di ogni tipo e specie la producessero, l’energia, invece che consumarla?
Se ognuno di noi, nel suo piccolo, diventasse un piccolo produttore energetico?
La capillarità è il futuro dell’energia.
La scorsa settimana sono stato ospite di Eni a questo prodigioso evento:
Singularity University sceglie Milano per inaugurare il 27 e 28 settembre il primo SingularityU Italy Summit, una due-giorni immersiva assolutamente inedita, ospitata presso il Centro Congressi Stella Polare di Rho. Intelligenza artificiale, blockchain, automazione, robotica, medicina d’avanguardia, biotecnologie, neuroscienze, energie rinnovabili, ma anche benefit corporation, etica, didattica digitale, autoimprenditorialità, per esplorare le nuove frontiere dell’apprendimento, il futuro del mondo del lavoro, nuovi modelli di crescita e sviluppo.
A Milano, come sulla via di Damasco ma decisamente più a ovest, sono stato folgorato da quello che potrebbe essere il futuro dell’energia, ovvero la micro produzione domestica attraverso nuove ed innovative tecnologie, di facilissima attuazione.
Finestre che raccolgono la luce del sole e la trasformano in energia, pannelli solari flessibili (fogli di plastica sottilissima) che sono in grado di fare la stessa cosa delle finestre, nuovi modi per isolare i nostri edifici e la produzione di eco carburanti dai rifiuti organici delle nostre case: produrre carburante dalla pelle di pollo, per capirci.
Insomma, vi lascio al video in cui il tutto è spiegato meglio ma il punto è che al contrario di quello che si pensa il futuro è sempre di più nelle nostre mani e… nei nostri tetti e finestre.
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