Ormai lo sapete tutti: Fabrizio Corona è stato condannato in via definitiva, la scorsa settimana, a 5 anni per estorsione a Trezeguet. Cinque anni di carcere, non scherzi.
Ora, a prescindere da quello che si possa pensare di Corona, cinque anni sono davvero molti specie in un Paese in cui qualunque cosa si faccia NON si finisce in carcere. In ogni caso non è mia intenzione disquisire sul giusto o sbagliato della sua condanna, ma sul quanto sia in grado di tenere i riflettori sempre accesi su di se.
Ci sono alcuni dati oggettivi da cui partire: è bello, è maledetto, è ricco, è senza scrupoli, è intelligente. E’ anche un farabutto senza rispetto per le regole della vita civile. E’ un individuo che, se moltiplicato per tutta la popolazione del mondo, ne avrebbe decretato l’estinzione. E’ uno di quelli che se si pensa un attimo “se fossero tutti come lui” verrebbero i brividi. Un nichilista puro.
Ma si sa, non si ragiona sempre con il cervello ma spesso con la pancia.
Le donne lo amano, in un modo o nell’altro: chi dice che è solo un farabutto ma bello, chi dice che è uno da “una botta e via” chi dice che è un figlio di puttana terribilmente secsi.
Gli uomini lo odiano: perché è pieno di donne, perché è bello, perché suscita invidia, perché pur essendo un violento e arrogante viene idolatrato ed è ricco. Niente, fa incazzare.
Corona è uno che non lascia indifferenti. Tutti lo conoscono, nessuno ne è indifferente. Per fare un esempio che a me fa sempre riflettere, in pochi conoscono Berners-Lee, che è l’uomo che ha cambiato la vita di tutti noi inventando Internet, ma tutti conoscono Corona che non ha cambiato la vita di nessuno, se non fare ingastrire qualcuno ogni tanto.
Corona riesce sempre a far rimanere accesi i riflettori su di se, in ogni caso, qualunque cosa faccia. Si mette con Belen, che è la donna che tutti gli uomini italiani vorrebbero, viene arrestato, paga un secondino e si fa delle foto che dal punto di vista del gossip passano alla storia: ricco paparazzo arrestato, si fotografa “crocifisso” in cella.
Esce e non si placano le voci di “strani” rapporti con il suo ex mentore Lele Mora, il quale viene arrestato e si trasforma in una larva.
Corona no, Corona prende energia e forza da queste sventure, dalle sventure che lo toccano e che toccano chi gli sta vicino.
Adesso, dopo una condanna a 5 anni, arriva con la ciliegina sulla torta: è latitante.
Stamattina per radio dicevano che lo danno in Portogallo con 8 milioni di euro in un sacco della spazzatura. Altri dicono che si sia imbarcato per il Brasile. Sul suo sito campeggiano sue foto, con aria truce e sexi, e una scritta che è tutto un programma… coming soon.
Possiamo pensare tutto quello che vogliamo di lui e di quello che fa, ma è avvolto da un’aria di mistero, di trasgressione e di “incontrollabile” che lo rende affascinante. A tratti romantico.
Corona è l’esempio perfetto da portare nel caso in cui uno volesse spiegare la locuzione “personal branding”, ovvero l’arte di vendere se stessi con modalità simili a quanto avviene con altri prodotti commerciali.
Una comunicazione completamente accentrata su se stesso, un’aria da “cazzo me ne frega, faccio quello che voglio” tanti soldi, tante belle donne, tatuaggi, automobili, muscoli sempre in vista: tutto quello che è status symbol nella nostra decadente civiltà, lui lo rappresenta al meglio.
E, molto importante, la capacità di riuscire a cavalcare ogni cosa, ogni avvenimento, in modo dominante, come se non fossero gli eventi a spostare Corona ma Corona a spostare gli eventi.
Mi ricordo la copertina del film di Stone “Natural born killers” che io ho amato follemente (il film, non la copertina). Ricordo bene la scritta: “vi potrà piacere o non piacere ma di certo non vi lascerà indifferenti”.
Il Renato Vallanzasca dei giorni nostri??
No, non è un Vallanzasca. Quello era molto più prevedibile: faceva rapine, stop! Questo non sai proprio cosa fa e che intenzioni ha. Bello e dannato? Forse, ma non è vero che piace alle donne: piace solo a un certo tipo di donne. Quelle normali lo sbatterebbero via come un fastidioso moscerino. Come puoi pensare di fartela con uno così? Comunque concordo che a modo suo è intelligente: per riuscire a organizzare la fuga sotto al naso di agenti che lo controllavano bisogna essere intelligenti e tignosi! Fosse per me… adieu, a mai più rivederci.
@ Cicapui:
Sono d’accordo sul fatto che piaccia ad un certo tipo di donne… ma per quanto riguarda…”bello e dannato” e il fascino perverso…. un pò Vallanzasca me lo ricorda… Certo, svolgeva (Vallanzasca) una “professione” diversa da Corona… ma nelle fughe e per il fatto che piacesse alle donne… mi sembra proprio lo stesso stile.
Constato continuamente che anche nel 2013, e malgrado le tante ventilate richieste di parità tra i due generi, in un modo o nell’altro qualcuna delle nostre “metà del cielo” non si è ancora vaccinata al fascino da “pacchista” del cosiddetto “bello e dannato”. Passeranno i millenni, ma ci saranno sempre donne che bene o male si lasceranno “intrigare” da questi cialtroni travestiti da…maschi. Quali siano i motivi perchè un buffone di quella portata possa piacere alle donne è un mistero: Un “duro” che davanti ai giudici mostrava la sua vera faccia da cagasotto e che ha fatto i soldi con ricatti di basso livello; altro che Vallanzasca, per cui non provo nessuna ammirazione ma almeno rischiava in proprio, e la vita non le figure da verme del nostro… eroe. Dice bene Cicapui, può piacere solo a quelle come lui, provinciali e di basso livello culturale.
La sua presunta intelligenza è solo squallida furbizia, cioè la parte volgare della prima, e uno così non potrebbe esprimere di più. Dice che se lo beccano farà come “Scarface”. Che ridere, vive delle finzioni cinematografiche “l’Arpacinodenoantri”. Solo che l’attore italo-americano è uno dei più grandi attori della storia del cinema, lui un patetico, piccolo tamarro narcisista; niente di più. Se ne stia dove si è rifugiato,è inutile metterlo in galera, lo è già, con sè stesso.
L’hanno beccato e… ha pianto. Un vero duro, non c’è che dire.Pare che moltissimi fans l’abbiano incoraggiato nel nobile gesto di sfuggire alle sue responsabilità. Povera Italia se i modelli di successo sono personaggi di quel genere.