Siccome sapete che ogni tanto devo scrivere qualcosa di serio, profetico e sensato per non essere scambiato per un completo idiota, adesso è la volta di Google Wave. Riporto una parte di un articolo che ho scritto per BlogMagazine.
Condividere, uploddare, scaricare, inviare mail, bloggare, Twittare, aggiungere l’amicizia su Facebook, aprire un thread su FriendFeed: sono tutti termini nuovi, molti dei quali neologismi, che fino a qualche anno fa non esistevano.
Tutti hanno un minimo denominatore comune e cioè la condivisione, lo sharing delle informazioni, di qualunque tipo ed origine è oggi la cosa che muove, che fa da motore al Web, il quale è passato da statico a “liquido” (Web 2.0) e che si sta proiettando verso il 3.0 e cioè la convergenza informativa e la condivisione totale.
Oggi abbiamo decine di servizi e di piattaforme, ognuna delle quali ci permettere di fare tutto quello di cui sopra: con Facebook possiamo condividere video ed esperienze, con Flickr mostriamo al mondo le nostre foto, con Twitter i nostri pensieri brevi non hanno confini e con FriendFeed possiamo vedere addirittura lo “scorrere del tempo” in una sorta di story board cinematografica verticale.
Ok, tutto questo è bellissimo ma ci dobbiamo registrare e loggare in tutti i servizi e dobbiamo tener aperte moltissime schede del browser oltre ad imparare ad usare tutti questi servizi 2.0 (che non sono semplicissimi in verità).
A questa cosa devono aver pensato quei geniacci di Google quando hanno pensato a “Wave” il nuovo progettone che esce fuori dai cervelli che hanno ideato e creato Google Maps e che dovrebbe essere rilasciato a fine anno..
Google Wave permette di condividere in una finestra unica diverse funzioni che fino ad oggi sono state pensate per l’utilizzo diversi software o siti web, ma la vera rivoluzione non è questa quanto la riscoperta del “tempo reale”.
Si perché se è vero che tutti sappiamo cosa sia la modifica di file in contemporanea ed in tempo reale da più utenti, Wave intende dare un nuovo significato a questa voce.
Se oggi per esempio comunichiamo con Skype o MSN, vediamo che l’utente con il quale chattiamo sta appunto scrivendo, grazie ad una iconcina che si muove e simula il suo movimento della “penna”: insomma il software ci avvisa che l’utente dall’altra parte sta scrivendo ma non sappiamo cosa.
Con Google Wave sapere questo sarà possibile grazie ad un sistema che permetterà di vedere non solo il fatto che l’altra persona stia scrivendo ma anche CHE COSA stia scrivendo, con tanto di correzioni, ri-battiture e cose simili.
Ecco che cos’è la rielaborazione del termine “tempo reale”, e lo stesso sistema sarà disponibile ad esempio anche per i documenti, i fogli di calcolo, i testi e così via.
In pratica grazie a questo nuovo social network non solo avremo la possibilità di interagire con gli altri come facciamo oggi su Facebook e Twitter ma potremmo anche utilizzare tutti i servizi di Google e lo potremo fare rivoluzionando ed evolvendo il nostro modo di vedere la contemporaneità.
Sarà un po come dipingere una grande tela in una stanza e farlo tutti insieme nello stesso momento, oltre a mandarci mail, ad usare una chat, condividere foto e video e ad uploddare quello che vogliamo sui nostri blog.
Ovviamente Wave non è solo questo ma prima di tutto un accentratore di servizi. Google infatti punta ad essere, e credo che ormai sia chiaro a tutti, l‘unico gestore -monopolista- dei servizi online di ogni genere e natura.
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Non ho capito una mazza, ma volevo solo salutare tutti, ardu non è morto, è tornato piu’ in forma che mai. CIAO BELLI
@ ARDU:
Ciao Ardu! Ci mancavi da matti!!!!!