Ai ragazzi mancano delle cose perché mancano a noi per primi.
Quando faccio le mie sessioni di “educazione civica digitale” le faccio a centinaia, a volte migliaia di ragazzi, in scuole, palestre, teatri e palasport.
Mi sono reso conto che le loro mancanze sono le nostre mancanze e sono principalmente 3:
1- Consapevolizza del contesto
I ragazzi non si rendono conto che aziende come Google e FB guadagnano. Quando chiedo loro “perché Zuckerberg ha speso 19 miliardi per comprare WhatsApp se da usare è gratis?” la risposta più comune è “perché voleva diventare famoso”, oppure “perché li ha e li voleva spendere”. Gli manca il passaggio, come a molti di noi, del “se non paghi qualcosa il prodotto sei tu”. Credi sia una mancanza solo dei ragazzi?
2- Consapevolizza dei rischi
Ogni cosa che facciamo online ha una ricaduta offline, su qualcuno.
“Effetto di disinibizione online”: è la mancanza di autocontrollo che alcuni individui hanno quando si comunica online rispetto alla comunicazione di persona. Alcune persone tendono a fare di più, si sentono più sicure e giustificate nel dire cose online che non direbbero nella vita reale perché oltre alla possibilità di rimanere anonimi come dicevamo, fattori come la comunicazione asincrona e il deficit di empatia che ne deriva amplificano le nostre reazioni.
Questa “patologia” non è altro che l’esasperazione di qualcosa che nella vita reale non appare perché non abbiamo schermi a filtrare e si comunica con sincronicità: credi sia una mancanza solo dei ragazzi?
3- Consapevolizza delle opportunità
Tutto quello che vedi come “successo” nella vita di qualcuno (social, sport, videogame, cinema, youtuber, impresa ecc.) ha dietro disciplina e lavoro, non di una sola persona ma di una squadra.
Da soli e senza fatica non si va da nessuna parte. Pensi che questo pregiudizio di fronte al “successo online”, quel tipo di successo “senza fare nulla per averlo” sia solo dei ragazzi?
Marco Aurelio a Commodo: le tue mancanze come figlio sono il mio fallimento come padre. Figlio mio.
So di avere esagerato con la citazione :) Ma l’iperbole mi serve per passare un concetto a cui tengo molto: non pensiamo di essere poi tanto più preparati dei ragazzi per quello che riguarda il mondo digitale, la comunicazione et i social perché no, non lo siamo affatto.