Scrivevo poco tempo fa in ottica Web 3.0 e tecnologie da indossare: “le tecnologie da indossare quest’anno fanno il loro ingresso nelle nostre vite e nei prossimi 5 anni la sinergia tra il Wearable e gli smartphone faranno si che il nostro telefono diventi noi“.
Cosa vuol dire? Che sono impazzito? No no, vuol dire che le tecnologie mobile, che ormai non sono più un’innovazione ma qualcosa di consolidato, sono in piena corsa per rendersi parte di noi. Una nostra appendice, un nostro naturale prolungamento.
Lo smartphone non è più “solo” il nostro telefono, se ci pensate, ma è noi stessi in digitale.
Bene, partendo da questo presupposto, gli unici limiti alle possibilità della tecnologia mobile vengono… dalla fantasia.
Ora, immaginate con me una fidelity card su smartphone che faccia si che l’utente che ha scaricato l’app, quando entra nei negozi convenzionati, venga riconosciuto e gli vengano mostrate promozioni, raccogliendo automaticamente punti fidelity che gli consentano poi di sbloccare i premi del catalogo.
Forse ve lo spiega meglio Pierluigi Casolari, babbo di CheckBonus.
D) Ciao Pierluigi Casolari e grazie per il tuo tempo. Vuoi fare una tua breve presentazione e dirci che ruolo occupi nel progetto?
R) Ho 37 anni, mi occupo di digital da una decina. Prima come comunicazione e marketing, poi ho fatto e venduto una prima startup – Koinup.com – e ora da un’anno sono founder – insieme a Yuri Ceschin – di CheckBonus.
D) A quali domande rispondete? Dacci dei “perché”. Spiega in modo semplice di cosa si tratta, come se lo dovessi spiegare ad un anziano… come me.
R) CheckBonus è un’applicazione per smartphone che funziona come una carta fedeltà – quelle dei supermercati -solo che i punti le promozioni e i premi li raccogli con il tuo smartphone. Inoltre utilizziamo una tecnologia nuova – “ibeacon” – che consente di localizzare i clienti all’interno del punto vendita e di proporgli promozioni personalizzate quando sono in negozio.
D) A chi vi rivolgete?
R) I nostri clienti sono le grandi catene e la GDO – le catene di elettronica di consumo, le catene di abbigliamento, i grandi magazzini e i centri commerciali
D) In che modo veicolate il progetto? Avete un piano di ADV, con il passaparola, con i piccioni viaggiatori? Come fate sapere al mondo che esistete?
R) I piccioni viaggiatori non li abbiamo ancora usati. Per il resto puntiamo sull’innovatività assoluta del progetto che genera un buon passaparola.
D) Chi fa parte della partita? Quanti siete, chi siete e come siete strutturati? No, non sono della DIGOS ;)
R) I founder sono 2. Io e Yuri Ceschin. A questi si è aggiunto un socio finanziario: KeyCapital – un network di business angels che investe in startup innovative soprattutto applicazioni mobile
D) Presumo avrete intenzione di guadagnare dal vostro lavoro di intelletto: se sì da quando? E in che modo?
R) Ci proponiamo di cominciare ad avere entrare a partire dal prossimo mese. Il nostro modello di business è basato su quanti ingressi e quante vendite generiamo nei nostri partner (le catene e i negozi) – trattenendo una percentuale di quel valore che abbiamo generato.
D) Che cosa manca in Italia per poter sviluppare idee competitive?
R) Soldi – non i 10.000-30.000 per partire. Ma i 300.000-500.00 che servono per trasformare il giochino in un prodotto che genera valore. Altrimenti finiamo a raccontarcela tra noi.
D) Che cosa abbiamo in Italia che ci permette di creare idee competitive? Quali sono i vostri quid?
R) I nostri quid sono il momento storico. E’ un dato di fatto che oggi le persone usano lo smartphone quando fanno shopping. Ed è un fatto che le catene hanno bisogno di strumenti per generare valore da questa nuova abitudine. L’obiettivo di CheckBonus è esattamente questo.
D) Fai un appello. Che sia qualcosa che vuoi chiedere, come soldi o aiuto, oppure qualcosa che vuoi dire, come mandare tutti a quel paese oppure benedire tutti quanti.
R) L’appello è che in Italia gli investitori comincino a guardare un po’ di più ai prodotti che non alle relazioni personali. Che si entri nel merito delle cose. La piattaforma che abbiamo sviluppato è unica in Italia. Siamo gli unici ad utilizzare gli Ibeacon, più o meno l’unica startup che può permettersi di dire di avere Adidas tra i clienti. Un sistema di digital couponing in store che non ha nessuno. Siamo sorpresi della difficoltà di trovare investitori di qualità.
Di seguito i riferimenti online per saperne di più, e grazie a Pierluigi Casolari.
www.checkbonus.it
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