Il mondo è cambiato di più negli ultimi 20anni che nei precedenti 100, ma non solo: se prendiamo per vera la suddetta frase, allora dobbiamo anche considerare che è cambiato molto di più negli ultimi 10 che nei precedenti 50 e molto di più negli ultimi 3 che nei precedenti 10.
Morale: il cambiamento è logaritmico, cioè evolve in maniera esponenziale… Cosa possiamo fare?
L’intelligenza artificiale, OpenAI, ChatGPT, ha sollevato nuove riflessioni e nuove preoccupazioni nel mondo del lavoro.
La Writers Guild of America, l’associazione che rappresenta a livello sindacale gli sceneggiatori americani, chiede maggiori risposte e maggiori tutele e a ben vedere.
OpenAI, la società che ha sviluppato ChatGPT ha commissionato uno studio che vede gli sceneggiatori come categoria esposta. L’intelligenza artificiale infatti potrebbe ridurre di almeno il 50% il tempo necessario per svolgere il loro lavoro, creando storie e poesie, anche se di qualità scadente per ora. I registi hanno iniziato a pensare di utilizzare l’intelligenza artificiale per le sceneggiature.
Non è l’unico caso, pensiamo a tutti gli scioperi fatti da attori, sceneggiatori, o agli scioperi dei doppiatori, che tra le tante richieste, volevano maggiori tutele per quanto riguarda le “cessioni dei diritti” che vengono firmate a lavorazione terminata. La loro voce infatti (che parlando di doppiatori, è tutto) poteva essere manipolata, replicata sfruttando gli strumenti di machine learning.
È inutile ribadirlo, il mondo corre sempre più velocemente e servono regolamentazioni riconosciute a livello internazionale per rendere questi strumenti davvero utili e non un pericolo.
Se tutto corre e corre sempre più veloce, rimanere indietro è sempre più facile, ma anche più rischioso.