Ascoltare RTL 102.5 alla mattina è sempre una fonte d’ispirazione per diversi motivi: primo tra tutti trovo sempre il buon Davide Giacalone con il quale non sono MAI d’accordo. E’ incredibile eh, è quasi impossibile non essere praticamente mai d’accordo con una persona. Ecco, credo che noi due faremmo scintille a cena fuori.
Poi anche i due conduttori, specie Fulvio che ammiro molto, alcune volte a mio avviso si lasciano andare ad un populismo imbarazzante.
Questa mattina parlavano di Christopher Chiesa, il ricco ragazzo romano figlio Giorgio Chiesa, chef ed imprenditore molto noto nella capitale, che è uno degli otto fermati per i tafferugli di Roma.
Dice Giorgio di suo figlio: “Dovevano tenerlo dentro più a lungo, senza una punizione gli togliamo persino il senso di colpa”. E ok, questa è una dolorosa presa di coscienza di un padre che io non voglio e non posso discutere.
Quello che mi lascia perplesso è l’indignazione che sta nel fatto di considerare assurdo che un ricco ragazzo possa manifestare pur essendo molto molto più ricco dei poliziotti coetanei conto i quali si “batte”.
Per radio – e ieri sul Corriere- il messaggio passato è questo: ma scusate, se uno è ricco non può essere indignato e manifestare?
Uno non può manifestare per difendere i diritti di altri, oltre che i propri? Quello che è da accusare è la modalità con cui si è manifestato, ma il fatto che lui fosse più ricco di tutti i poliziotti gli rende onore.
Questa vicenda, in assenza di violenza, si chiamerebbe altruismo, ma noi siamo talmente abituati all’egoismo che ci indigniamo anche per quello che, in un mondo reale, sarebbe corretto e nobile.
Quando dico che abbiamo perso il contatto con la realtà, intendo esattamente questo.
Questo post non vuole scusare un atteggiamento violento e sbagliato. No, vuole solo sottolineare come si sia sottolineato una cosa che non ha nulla a che fare con i fatti.
Se i ricchi, o benestanti, non potessero andare controcorrente, la storia avrebbe avuto un percorso totalmente diverso. Un nome su tutti, da ateo dico S Francesco
Mi spiace dirlo, ma questo tema è sterile.
In Italia, ognuqualvolta c’è una manifestazione studentesca con uno scontro, viene citato Pasolini. E quindi diventa la unica chiave di lettura degli eventi. Dimenticandosi che Pasolini scrisse quelle poche righe che vengono citati da tutti (mentre il resto viene dimenticato) nel 1969. Piú di 40anni fa. Sarebbe come utilizzare come strumento di comprensione della guerra in irak o afganistan la logica utilizzata per la comprensione delle cause della guerra in vietnam.
Ma in Italia questa è diventata prassi: si cerca il caso di uno studente ricco, e su questo si basa quindi tutta la teoria del dominio egemonico borghese: gli studenti se la spassano e quindi non si devono lamentare.
Non è una questione di fare piú o meno bene, se si è ricchi o no.
La questione è quello che sta succedendo ossia privatizzazione di un paese intero in tutti i suoi settori secondo la teorie di Friedman, la formazione di un nuovo partito centrale mascherato da bipartitismo che si occupa solo delgi interessi oligarchici del Vaticano, della borghesia imprenditoriale, del capitale, ecc.
Discutere su queste cose a mio avviso è controproducente, oltre che miope. Il problema è piú in la della discussione, del tema, del naso.
@ ardu:
San Francesco si è spogliato die propri beni. ed era duro ed intransigente circa l’etica da tenersi, in primis con se stesso.
Non faceva il contestatore della domenica…