Ieri, domenica, ho pubblicato questa foto, quella che vedete qua sopra, su Instagram e su Facebook, seguita dalla seguente affermazione:
Dicono che #Ferrara da il meglio di sé con la nebbia. Eh no, col cazzo. Oggi lo da!
L’amico Franco, sempre su Facebook, mi ha in seguito fatto una osservazione che mi ha fatto riflettere: mi ha mandato un messaggio privato dicendomi che sono un ragazzo che inizia a dire troppe parolacce e mi chiedeva, sempre in privato, che senso avesse la parola “cazzo” in questo contesto.
Beh, la prima riflessione che ho fatto è che non sono un ragazzo, ahimè, ma un uomo di quasi 43 anni che dice le parolacce come tutti gli esseri umani di questo mondo. Quindi da qua, è nata la seconda riflessione:
Ma dire le parolacce sui social è giusto? E se non giusto, consentito? E perché?
Potrebbe sembrare banale ma è tutto tranne semplice, come ragionamento. Si perché non possiamo pensare di liquidare il tutto con si o con no… dobbiamo cercare di trovare dei perché. Eccoli, di seguito, in questo video che è stato uno dei più difficili da realizzare. Non per la complessità del video in se ma per la complessità dell’argomento… mi sono dovuto concentrare come all’esame di terza media ;)
Visto che i social sono la proiezioni di noi stessi, è giusto scrivere le parolacce come le diremmo parlando con gli amici oppure è un luogo che deve essere tutelato dalle volgarità, in quanto pubblico? Oggi spacco l'opinione pubblica, lo so :D#divanONE #Video
Posted by Rudy Bandiera on Lunedì 18 gennaio 2016