Una volta venivano chiamati mongoloidi, o spastici o mongoli, poi sono stati chiamati handicappati ed infine, per mantenere questa ipocrita linea politicamente corretta, “diversamente abili“, i disabili sono diventati diversamente abili, come se la disabilità desse loro una qualche abilità particolare come un super potere alla X-men per capirci.
Beh, gli anni passano ma il pregiudizio e la poca affinità alla vera convivenza (non ho detto tolleranza ma convivenza) non si comprano al mercato e non nascono sotto i cavoli come i bambini, quindi possiamo chiamare i bambini come vogliamo, ma i veri problemi nascono da queste brillanti menti politiche: “I disabili nella scuola? “Ritardano lo svolgimento dei programmi scolastici, più utile metterli su percorsi differenziati“. Il leghista Pietro Fontanini interviene a un convegno promosso dal Consorzio per l’assistenza medico-pedagogica a Palmanova e si scatena la bufera.”.
In effetti in autostrada ci sono le corsie per i mezzi lenti, non è che devono stare in mezzo alla strada ed impedire il veloce traffico regolare delle potenti auto.
Allo stesso modo esistono gli ospedali proprio per far si che i malati stiano in cura e non fermino il “processo vita” delle persone normali e sane.
A tutto questo deve avere pensato Fontanini quando nel suo cervello è balenata l’dea di segregare (perchè di questo si tratta) i meno fortunati in classi composte solo da meno fortunati formando classi sfortunatissime.
Come dire “sei nato tardo, adesso non ci rompere i coglioni“.
Il bello è che questi poi sono quelli che vanno in chiesa la domenica, che predicano il lavoro come unica strada per la redenzione, che non vogliono le famiglie omosessuali, che odiano i gay ed i negri e che adorano Bossi come un semi dio.
Poco meno di un mese fa un certo Joanne Maria Pini disse che “Alla Rupe Tarpea bisognerebbe tornare. Stiamo decadendo geneticamente. Ovviamente rispetto singoli dolori e situazioni personali, ma il discorso generale è questo. Oggi una pseudoscienza autoreferenziale senza bussole fa campare organismi che non dovrebbero.”. Tutto in perfetto stile eugenetico.
Il brutto di queste cose è che non sono boutade ma sono teste di ponte, sono uscite che qualcuno fa e vengono usate per tastare il terreno, per capire se c’è spazio di manovra e se si quale: queste non sono uscite casuali, io non credo lo possano essere.
Proprio per sfraciare, viene spontanea la constatazione che il loro leader è attualmente un invalido civile con una significativa percentuale di inabilità, il quale ritarda ed ostacola lo svolgimento dei programmi, della cui realizzazione avrebbe bisogno questo Paese per diventare davvero una grande democrazia occidentale. Come ci sono i diversamente abili, ci sono anche i momentaneamente abili, perché chiunque di noi da un momento all’altro potrebbe essere colpito da una disgrazia simile. E se ora invoco la mano de Dios, non sto pensando certo a Maradona.
Tra l’altro una cosa del genere sarebbe anche controproducente e di difficile realizzazione.
1) Un ragazzo con problemi di apprendimento, deficit cognitivi, e quant’altro, dev’essere seguito da vicino, per cui “una classe di disabili” sarebbe un disastro, richiederebbe un numero spropositato di insegnanti perché è umanamente impossibile seguirne 20 alla volta, ognuno con esigenze diverse.
2) Nelle classi “classiche” (perdonate il gioco di parole, ma “classi normali” mi sapeva proprio di nazista) il ragazzo disabile ha la possibilità di inserirsi nella società in maniera graduale. Inoltre i compagni normodotati in questo modo toccano con mano una realtà diversa dalla loro, più sfortunata, ma non per questo meno dignitosa.
Chi giustifica queste idee malsane dicendo che in classi differenziate i disabili non rischierebbero di essere maltrattati dai compagni -come purtroppo accade- è un fascista ignorante, che con il suo comportamento e le sue idee giustifica quelle giovani bestie, come per dire che infondo mica è colpa loro se quelli sono “diversamente abili”: chi ha dei problemi non dovrebbe stare con le persone normali.
E’ chiaro che sono mosse volute da chi più in alto non si può esporre così tanto. Buttano il sasso nello stagno e guardano se l’acqua si increspa. Prove tecniche insomma per capire se è il momento giusto per tirar fuori il discorso in grande (cosa che credetemi se continua lo scontento o crollassimo veramente in una crisi simil-anni 20 accadrebbe)
gli insegnanti a partire dai maestri elementari, almeno alla mia epoca, non hanno mai fatto niente per mettere i componenti di una classe, gli alunni, sullo stesso piano e spesso ne hanno anche rimarcato le differenze sociali, il figlia di… la nipote della, tuo padre che mestire fa….? ecc ecc,
Questo, purtroppo, è l’humus culturale della scuola “pubblica” italiana, dove nella sezione A ci sono i figli dei più agiati, nella C quelli un po’ più scapestrati o magari, solo figli di modesti lavoratori dipendenti, che avrebberro anche voglia di studiare ma si trovano in classe con 7 ripetenti casinisti. Con questo criterio venivano assegnati gli alunni che si iscrvevano al liceo, alle varie sezioni, almeno ai miei tempi.
Non so che razza di insegnanti circolino adesso, ma alla mia epoca erano rari quelli che ti facevano sentire a tuo agio in classe e quando capitava l’alunno sfortunato si leggeva chiramente sul volto del professore la stizza e il fastidio, perchè l’handicappato quell’anno era toccato a lui.
Altro che classi differenziate, in italia ci vorrebbero dei provvedimenti per combattere la stronzzaggine dilagante.
Ma gli Arabi per qualcuno saranno diversamente religiosi?
Ed io che preferisco la crescentina con i ciccioli al panino del McDonald’s sono un particolare alimentato?
Se bestemmio, sono moralmente differenziato?
E se ciulo minorenni marocchine ed escort di alta classe? Ah, questa è facile…
I primi ad essere messi nelle classi differenziali (una volta si chiamavano così) sono proprio quelli che siedono nel ns. parlamento!!!!
Esistevano proprio gli insegnanti si sostegno (bruciati dalla legge gelmini!!) che avevo il compito di supportare i ragazzi con disabilità nelle classi cosiddette “normali”….
C’è cattiveria, arroganza, ignoranza, e la cosa è contagiosa. Senza voler fare politica, ma se uno si prende la briga di leggere la storia degli anni 20, trova molte analogie con la storia attuale. Ed inoltre se ci fate caso, queste sparate razziste, ignoranti ,arrivano quasi sempre dal cattolico Veneto. Io da ateo le critico e mi arrabbio (di piu’ non posso fare, non ho potere) Ma la chiesa cattolica che fa? aspetta solo le offerte per diventare piu’ ricca e distaccata? In compenso all’estero ci adorano, pagliacci come noi non sono facili da trovare. Ciao belli
Jack ai ragione
@ ardu:
Concordo!!! Viviamo in un Paese di buffoni… purtroppo pericolosi!
Non siamo buffoni,
Siamo diversamente ironici.
P.S.: Potrei continuare all’infinito con queste cazzate, fermatemi.
Ai parlamentari che non tira piu’, non si dice impotenti, ma TIROLESI.
Sono d’accordissimo con Laura: proprio a questo servirebbero gli insegnanti di sostegno. Certo, costerebbe reinserirli nella scuola e soprattutto costerebbe formarli. Spesso infatti gli insegnanti di sostegno sono insegnanti normalissimi, ma bassi in graduatoria – i supplenti insomma, che ai quali in questo modo viene presentato una sorta di posto fisso.
E credo anche che le classi “miste” (piace il vocabolo?) siano altamente ducative alla diversità, elemento fondamentale x lo sviluppo sano e completo della persona, proprio come x la biodiversità in natura. Di Questa natura non ha parlato il Sig. Pini? Ma pensa…
Non per spezzare una lancia a favore del Politicamente Corretto (che ci ha rovinato tutti noi buoni, infarcito di c… Per colpa del PC oggi i buoni passano x buonisti… :-(), ma a volte in sostituzione di un senso i di una abilità se ne sviluppa un’altra – tipo udito e tatto x i ciechi, oops, non vedenti! ma forse in effetti loro vedono cose che a noi che ci basiamo esclusivamente sugli occhi x vedere sfuggono… Certo è che un senso spesso sviluppato negli handicappati è la sensibilità. Poi di sicuro anche gli handicappati c’avranno pure la loro dose di pirla… :-)
Io sogno il giorno in cui un ragazzo “diversamente abile” (e che cacchio di vocabolo del menga!) verrà trattato dai compagni nello stesso modo di tutti gli altri, dandogli anche del pirla quando lo merita e ridendo con lui e non “di lui”. Questa è accettazione completa, non aver paura di offenderlo e trattarlo con le molle, non pensare “questo non lo può fare”. Se c’è accettazione completa ci si può stupire nel vedere cosa riescono a fare questi ragazzi meno fortunati… praticamente tutto, anche se forse in modo un po’ diverso.
certo che quelli in camicia verde devono avere la faccia come il culo,visto che un cerebroleso li comanda.poi vengono a parlare di democrazia e uguaglianza,ne ho proprio piene le palle di sti normo dotati , ma dopo avere quardato nella mia sfera di cristallo per loro il tempo è quasi scaduto in più le auguro tutto il peggio passibile in famiglia cosi che sappiano cosa vuole dire essere più sfortunati dei cosidetti normali.