Io non credo in Dio e quindi non credo nel destino (che è un figlio della concezione di Dio in quanto superiore e predeterminato) non credo nella fortuna e nella sfortuna (che sono “flussi” riconducibili a Dio) e non sono, ovviamente, scaramantico ma, e qui viene il bello, credo ci sia un “flusso” delle cose, qualcosa che a noi sfugge ma che ci permea.
Non sono impazzito e non mi sto buttando sulla metafisica ne sulla religione trascendentale, ma dico solo che non è detto che sia tutto spiegabile scientificamente, oggi, ma il fatto che alcune cose non si possano spiegare non vuol dire che non siano scientifiche. Per fare un esempio pratico 1000 anni fa non potevano spiegare il perchè ci sia ammalava, ma ci si ammalava lo stesso: l’ignoranza sui microbi ha fatto si che si desse la colpa a forze oscure ma non ha fatto si che non ci si ammalasse.
Bene, visto che molte cose avvengono, sono palesi, ma non si possono spiegare, credo ci sia un “flusso di energia” un qualcosa che ci collega tutti e che ci rende, banalmente, una cosa sola, anche se non sappiamo che cazzo sia sta cosa.
Ed ho le prove, testate su di me.
Io lavoro con il computer e ci sto 10 ore al giorno attaccato a sto cazzo di computer. Mentre lavoro, ovviamente, ho il telefono fisso ed il cellulare di fianco a me.
Se mi viene da andare in bagno, specie per defecare (scusate ma si dice così), nove volte su dieci prendo i telefoni con me e tutto va bene: quando NON prendo uno dei due telefoni il suddetto telefono suona. E’ matematicamente provato, il 60% delle volte.
La cosa ancora più incredibile, per gli amanti della statistica, è che se il telefono non suona tutto il giorno, suona proprio nel momento in cui tu stai cagando!
Allora, o io ho un interruttore nella tazza del cesso che avvisa il mio interlocutore che mi sono seduto, oppure il mio interlocutore, in qualche modo, è collegato a me e alla mia vita.
Sono talmente certo di questa cosa che a volte prendo su i telefoni e me li porto in bagno dicendo “li porto con me almeno nessuno mi rompe il cazzo“.
Detto questo, c’è un altro motivo assolutamente pratico che mi fa pensare a questa cosa e cioè un mio amico, un amico che chiamerò Maz con il quale non mi sento spesso ma, e qui è la parte incredibile, tutte le volte che mi chiama sto facendo qualcosa di impegnativo che difficilmente posso lasciare: o sto guidando senza auricolare, o sto per andare a dormire, o mi sto per mettere in bocca il primo cucchiaio di minestra, o mi sono appena alzato dal PC per andare a pisciare, o sto passando una bellissima serata con altra gente, o mi sono addormentato in divano o sono in scooter.
Insomma, ogni volta che mi chiama mi rompe i coglioni ma, badate bene, non per colpa sua ma per una ostile situazione astrale di “flusso”!

Insomma, queste cose che sicuramente capitano a tutti voi, sono la dimostrazione che qualcosa di non capibile, ad oggi, esiste, e Maz ne è la prova tangibile e deambulante.