A tutti noi è capitato di dire che i ruoli più blasonati o quantomeno importanti, sono spesso ricoperti da incompetenti o da raccomandati: a tutti è passato per la testa di essere comandati da degli emeriti imbecilli ma anche a tutti, almeno qualche volta, è passata per la testa questa frase “Beh, se è li un motivo ci sarà”.
In effetti c’è, e pare che dia ragione al fatto che chi comanda, ad ogni livello, sia un testone o quantomeno un incompetente:
“Un individuo inserito in una scala gerarchica inizia l’attività con un ruolo preciso, svolgendo compiti precisi.
Se svolge bene i suoi compiti viene “promosso”, passando a compiti diversi. Dopo un certo tempo, se anche questi nuovi compiti vengono svolti bene, scatta una nuova promozione. Tali promozioni portano a posizioni dette apicali che, per definizione, devono essere occupate da persone con una spiccata attitudine a risolvere problemi.
Il gioco delle promozioni continuerà così fino al momento in cui l’individuo non sarà più in grado di svolgere i compiti assegnatigli. Da quel punto in avanti non avrà più promozioni. Ha raggiunto il massimo della sua carriera. Per cui ecco il principio: In ogni gerarchia, un dipendente tende a salire fino al proprio livello di incompetenza. Da questo principio discende che ogni posto chiave tende potenzialmente ad essere occupato da un incompetente, un soggetto cioè in grado di creare più problemi di quanti possa risolverne. Il che spiega molte cose sul funzionamento di parecchie istituzioni.”
Questo appena semplicemente enunciato è “Il Principio di Peter” (dello psicologo canadese Laurence Peter che, assieme a Raymond Hull, formulava in chiave satirica il meccanismo della carriera aziendale).
Bene , pare che nei Paesi anglosassoni questo principio sia tenuto “scientificamente” in considerazione ed in definitiva, se da una parte è indubbiamente premiante promuovere Capostazione un bravo Macchinista, oppure Direttore Sanitario un bravo Primario, dall’altra, come abbiamo visto, non è sempre detto che questo consolidato modo di operare faccia gli effettivi interessi delle rispettive aziende e degli utenti che vi afferiscono.
Morale della favola: quando guardate il vostro capo, lo ascoltate parlare e pensate che è un idiota, molto probabilmente avete scientificamente ragione.
L’ho sempre sospettato.
Meno male che ci sono le leggi di Murphy!
http://it.wikiquote.org/wiki/Legge_di_Murphy#Gerarchiologia
@ mindwilderness:
HAHA bellissimo! Non lo sapevo, grazie per la dritta :-)
Principio di Peter: In una gerarchia ogni membro tende a raggiungere il proprio livello d’incompetenza.
Corollari:
Col tempo, ogni posizione tende ad essere occupata da un membro che è incompetente a svolgere quel lavoro.
Il lavoro viene svolto da quei membri che non hanno ancora raggiunto il proprio livello d’incompetenza.
Minchia! E quando sei competente, informato, aggiornato e bravissimo e nonostante ciò te la pigli sempre in saccoccia perchè non hai agganci, che principio è?
@ Cicapui:
il principio dell’ortolano?
Sempre pensato che il mio capo fosse un idiota, solo che ho avuto la bella idea di dirglielo. Morale della favola, il sottoscritto ha passato una parte della carriera lavorativa in castigo, ma orgoglioso della mia lingua, e apprezzato e rispettato da tutti i miei colleghi. HO AVUTO I COGLIONI E NE SONO FELICE. Ciao belli
Che dire? Adesso lo so ma rimane comunque un idiota e l’idiozia non ha scienza risolutrice!
@ Rudy Bandiera:
Dimentichi una cosa quello che hai citato ha in sè il principio della meritocrazia….. nel ns. Paese gli individui salgono di ruolo perchè qualcuno di più potente nella scala li ha promossi, perchè leccano il culo o perchè sono parenti di qualcuno….Ecco qui la scala dell’incompetenza!!! Nel ns. Paese non vale e non è applicabile “il Pricipio di Peter”….! :)
@ mindwilderness:
Legge di Imhoff: L’organizzazione di ogni burocrazia è molto simile a una cloaca: i pezzi più grossi emergono sempre.
Verisssimo!!!
Vedo poche condivisioni?
Tanti capi fra i collegamenti ? :)
@ Simona Forcella:
no no, è un articolo di aprile 2010 quando i pulsanti non c’erano ancora ;)
@ Rudy Bandiera:
C’erano tempi in cui non si faceva, è vero!!!!!