Come molti di voi probabilmente sapranno, sono alcuni mesi che lavoro da casa, sono uno di quei fortunati che “telelavorano”.
In effetti, lavorando con il Web, non si ha necessità di spostarsi e si abbisogna solo di un PC con un browser per poter lavorare, quindi la cosa migliore da fare economicamente se ci si mette in proprio, è lavorare da casa.
Siccome è da metà ottobre che non vado in ufficio, e sono quindi circa 3 mesi, credo di poter spendere due parole sui pro e sui contro di una vita come questa.
Prima di tutto bisogna dire che non è facile abituarsi, anzi io non credevo così difficile: all’inizio si percepisce la casa come un posto in cui cazzeggiare e rilassarsi e non come un luogo di lavoro. Quindi si sente confusione, non si capisce un cazzo di quello che si fa o che si dovrebbe fare e ci si sente disorientati.
Poi lentamente prende forma l’idea del fatto che si deve lavorare, e cosa si fa? Si lavora il doppio di quanto non si lavorasse prima! Si lavora talmente tanto che ci si deve dare un limite, ci si deve dire “ok, adesso basta. Stacco” oppure “va bene, adesso vado a pisciare e mi faccio un caffè”.
Paradossalmente le ore lavorate sono molte più di prima… tra una pisciata ed un caffè.
Una cosa terribilmente positiva è che non si è più obbligati ad affrontare il caotico e cattivissimo traffico, cosa che io odio a tal punto da andare in scooter anche con meno cinque.
Altra cosa bellissima è che si ha un bagno, anzi si ha il proprio bagno, sempre a disposizione. Impagabile.
Tra le cose negative c’è l’assoluta alienazione che ne potrebbe derivare se uno non si sforza di sentire o vedere qualcun altro ma direi che tutto sommato, prendendo la cosa nel suo complesso, il telelavoro non è per niente male.
L’hai detto, basterebbe regolarsi. Io credo che sia il modo migliore di gestire la propria vita :-) senza nulla togliere agli altri naturalmente. Al di là del fatto che se non si è accorti si trpliclano gli sforzi, nessuno può dirti quando fermarti e quando cominciare. Vuoi mettere la sensazione di libertà e responsabilità che ne deriva? In tutta confidenza però quanti bastoni fra le ruote!!! Spiegare a chi ti vuol bene che non è una perdita di tempo, semmai un recupero, è un’impresa titanica.
Io lavoro da casa come te, anche se tanta gente pensa che non lavoro.
Una cosa che mi ha fatto apprezzare la mia condizione è che circa 15 minuti fa ho preparato un bel panino con il prosciutto cotto, l’ho mangiato e dopo ho fumato la mia sigaretta con calma. Sono però d’accordo sugli orari, non esistono proprio, non c’è cartellino, non c’è campanella, non c’è ororlogio.
Elena ha scritto:
Come al solito hai toccato una delle parti che non ho toccato nel post, dimostrando, ancora una volta, di essere terribilmente brillante ;-)
Detto questo, con la mia compagna il problema è superato: sa che non sono un cazzone, vede che lavoro tanto e vede il conto in banca che è vivo… a lei tanto basta.
Non ha un’idea di che cazzo faccia ma questo non importa hehe.
@ Antonella Viapiana:
Io ho appena messo su la moka, per non essere da meno. Il fatto è che quando sei in ufficio non vedi l’ora di uscire e quando sei a casa non esci mai, sei sempre concentrato ed il tempo vola.
Non so se sia meglio o peggio ma se tutti al mondo telelavorassimo, sono convinto che si starebbe meglio: sempre che si riesca tutti ad accettarlo.
Bisogna però avere una casa adatta con degli spazi riservati esclusivamente al lavoro, ovvero un ufficio.
La casa è dove non si lavora, l’ufficio è dove non si è a casa.
Adesso: un ufficio può anche essere inglobato in una casa (una stanza, uno scantinato, un garage), ma ermeticamente separato ed indipendemente da essa.
Insomma il telelavoro ti fa risparmiare soprattutto i tempi morti degli spostamenti, ma per quanto mi riguarda ogni tanto un pò di contatto umano è necessario.
Secondo me lavorare da casa è una delle cose più belle che ci possano essere. Però rimane il fatto che può essere un’arma a doppio taglio se non si riesce a gestire.
Quoto pienamente quello che hai detto tu ed Elena. Io inizialmente ho avuto un’esperienza abbastanza negativa in quanto essendo comunque a casa non riuscivo a darmi una regolata, non riuscivo a capire quando dovevo iniziare ma sopratutto, quando dovevo finire. Praticamente in ufficio hai l’ occhio sull’ orologio e stai molto attento a quando te ne devi andare. Lavorando da casa il tuo orologio diventa solo quello biologico e fisico (quando sei stanco, guardi l’ora e ti accorgi che hai lavorato anche 15 ore e forse è ora di andare a dormire).
In questo modo mi sono reso conto che anzichè migliorare la mia vita, ne ho abbassato la qualità ingrassando terribilmente. Poche uscite, poche visite di amici (“…Ciao Ale posso passare a trovarti? No mi dispiace devo lavorare) e poco di tutto il resto. Solo lavoro, lavoro lavoro. Ovviamente sono scoppiato! Stava diventando una droga, più lavoro, più soldi, qualità della vita praticamente nulla.
Un giorno stavo leggendo un libro di Andrea Camilleri dove raccontava il suo comportamento nei confronti del suo lavoro di scrittore gestito da casa, nel proprio studio: “Io ogni mattina mi alzo e prima di cominiciare a lavorare, mi faccio regolarmente la barba, mi lavo e mi vesto, proprio come se dovessi uscire e recarmi in ufficio…”. Ecco, è una cosa abbastanza banale ma è stato per me molto illuminante.
Organizzare il proprio tempo secondo me è un’arte e bisogna sforzarsi molto per non abbassare la qualità della propria vita.
Ma smettila…lo sappiamo tutti che non lavori a casa…cazzone!!!!!!! ahahahahah!!!!
aglescia ha scritto:
Gabriele ha scritto:
sono d’ accordo con tutti, bisognerebbe almeno scendere una rampa di scale.
@ Gabriele:
questo è un punto molto interessante: io ho una stanza (chiamalo studio o come cazzo vogliamo) nella quale ho il PC e dentro la quale non vado se non per lavorare generalmente. La stanza in questione la percepisco come un ambiente di lavoro ma non il resto della casa la vivo ancora come il posto del relax.
Ma il tuo punto di vista è corretto.
Alex ha scritto:
Io lo faccio, davvero. Tutte le mattine faccio la doccia, mi faccio bello come se dovessi andare in ufficio, vado a fare colazione e poi torno a casa al lavoro. Spesso pranzo fuori con amici per “vivere” la giornata e cerco di non farmi schiavizzare troppo.
Chissà, forse è la strada giusta, non lo so.
@ aglescia:
Ma va a cagher! :-D
jack 3 mani ha scritto:
bisognerebbe amico, concordo. E se non si ha la possibilità? O io prendo un ufficio in affitto o lavoro da casa: non ho uno studio ad una rampa di scale da dove ho il PC.
Quindi faccio quello che mi pare più saggio adesso, poi vedremo.
@ Rudy Bandiera:
beh penso allora che tu sia una persona particolarmente responsabile e motodica, è capece che ti dai degli ordini, e magari qualche volta ti blocchi l’ accesso a facebook sul firewall!!!
jack 3 mani ha scritto:
Certo, è la prima regola!
In realtà ho lavorato 10 anni in una fonderia, ed il pensiero di tornarci perchè cazzeggio a casa, mi terrorizza a tal punto… da farmi lavorare.
Poi oh, staremo a vedere tra un anno: se verrò a mangiare una ciotola di riso tutti i giorni a casa tua vorrà dire che non sono stato poi tanto metodico e responsabile ;-)
Rudy Bandiera ha scritto:
ma scherzi faccio dei risotti mondiali, solo che fare il pendolare per il riso…
Io credevo di non poter condurre una vita più sregolata di quella che conducevo lavorando in ufficio, e invece ci sono riuscita. Se non altro ho smesso coi panini, ma in questo momento sto mangiando un piatto di pasta… sulla tastiera :)
io a casa ci lavorerei molto volentieri, certo il mio scarso rendimento scenderebbe ancora un po’ ma vuoi mettere la soddisfazione di non dover pagare un salato affitto ad uno stronzo per aver il posto dove venire a lavorare?
il problema è mia figlia di tre anni che insiste sempre nel voler decorare i miei documenti con i pastelli a cera,
come glielo spiego che i clienti non apprezzerebbero?
Ho sempre desiderato lavorare da casa e ora che ci sono riuscita noto molti pregi:
1) Risparmiando sull’affitto di un ufficio e sul tempo del trasporto, puoi dormire di più.
2) Puoi iniziare a lavorare in pigiama e nessuno se ne accorge, e anche se ti vesti puoi tenere le pantofole!
3) Mentre lavori puoi contemporaneamente cucinare, fare andare la lavatrice/lavastoviglie.
4) Mentre lavori puoi tenerti il gatto in braccio, sentire musica.
5) Non hai nessuno tra i piedi che ti rompe.
Controindicazioni:
1) Ti sembra di non lavorare e se sei una donna, ti senti in colpa de dedichi troppo tempo alle pulizie sottraendole al lavoro per cui ti pagano e viceversa ti senti ugualmente in colpa se dedichi troppo tempo all’attività professionale e poco all’attività domestica. Insomma vivi nella colpa!
2) Hai il frigo a portata di mano e la tentazione è forte!
3) Ti viene mal di schiena a stare troppo seduto e il metabolismo si rallenta così ingrassi più facilmente!
4) Mentre lavori quel cacchio di gatto ti sale sulla tastiera cancellandoti i file che non hai salvato!
5) Non hai nessuno tra i piedi e quindi non sai con chi prendertela!
Soluzioni:
Fottersene della casa in disordine!
La mezz’ora che risparmi a non dover andare in ufficio la puoi usare per fare jogging, oppure semplicemente fare qualche esercizio fisico, su you tube ci sono anche gli istruttori che ti mostrano come fare!
Cucinarsi sempre un piatto caldo, fa ingrassare meno del panino del bar.
Non tenere in casa alimenti calorici.
Prendere moderatamente a calci il gatto, e farlo accomodare in una poltrona lontano dal pc!
@ s.liston, che clienti poco inclini all’arte hai!
Pensa che il mio gatto una volta ha catturato e si è mangiato un fax!
@ Ketty Increta:
e per saperne il contenuto?! hai aspettato che il fax riuscisse dal gatto?
@ s.liston:
ahahahah ora lo dico al mio titolare : “scusa devo andare in bagno mi scappa un FAX”
@ s.liston Ah ah ah, no, ho per fortuna, fatto in tempo ad individuare il mittente che ho richiamato lamentando che il fax non fosse leggibile e l’ho pregato di rinviarmelo dopo aver chiuso il gatto in cantina!
@ Rudy Bandiera:
Caro Rudy la tua donna è intelligente oltre ogni ragionevole dubbio. Il mio commento era riferito in particolare alla famigghia d’origine; ti spiego: io lavoro in ufficio, ahimé con mamma e papà che per quanto eccezziunali mi fanno sentire ancora il cordone ombelicale stretto (per fortuna vivo in singletudine, fortuna per me, per loro ma specie per gli ommini :-)). A metà 2009, ma in realtà ci ho pensato a lungo, ho avuto l’lluminazione e capito cosa voglio fare da grande ossia gestire una casa editrice attraverso il uebbe. Bene, spiegare loro che non è un’alzata di testa, che la passione c’è (per le capacità mi sto attrezzando), è tosta. Fosse per me abbandonerei baracca e burattini per lanciarmi nell’impresa, a sentire i miei, fratello e sorella inclusi, e chi un lavoro purtroppo non ce l’ha sono soltanto una folle sognatrice. Praticamente allo stato attuale lavoro in sordina con picchi di 20 ore al giorno tra previdenza e letteratura. Finirò come Maicol in un giorno di ordinaria follia.
Che figata!! Voglio anch’io lavorare in casa!!… ma come si fa ad avere lo stesso o più stipendio??…. La cosa positiva è che non hai più i cooleghi di lavoro, i capi ecc!! Beati voi! Una favola!!
s.liston ha scritto:
HAHA dovresti legarla alla gamba del tavolo :-D
@ Ketty Increta:
hai fatto un quadro preciso di quelli che sono i punti fondamentali della vita del telelavoratore.
Comunque io ripeto, mi comporto come se dovessi andare in ufficio: in questo momento sono vestito con tanto di scarpe, mi fermo per pranzare (o esco) e la mattina vado a fare colazione.
Si deve tenere un distacco, una “dignità” altrimenti si rischia di cadere in un vortice di accidia (che no so cazzo voglia dire ma ci sta da dio).
@ Rudy Eh eh, esperienza di vita, si si anche io vestitissima al limite dell’eleganza, mangio a casa ma vado a prendere il caffè al bar così faccio due passi.
@ Ketty Increta:
un giorno faremo due passi insieme, come i vecchi con le mani dietro alla schiena, guardando i lavori per strada e ruttando il pranzo.
Che immagine romantica…
@ Rudy Bandiera:
come i vecchi? giec tremmani fa così da quando aveva 12 anni
s.liston ha scritto:
aspetta io a 12 anni coi rutti ci facevo i discorsi, ora non sono più buono. Lavorando fuori casa ci si sforza a non fare certe cose, con le conseguenze disastrose di non poter dare il buogiorno ad un amico ruttando.
(((WWAAAIIIOOOOOMMIIIIINNG)))
le parentesi rappresentano le vibrazioni tipiche del rutto di potenza, si capiva?
@ jack 3 mani:
@ s.liston:
vi trovo a tratti: brillanti, folli, brillanti, folli, cazzuti, pappa moscia, folli, brillanti, cazzuti, brillanti, pappa moscia, folli, brillanti, brillanti, folli, brillanti, folli, cazzuti, pappa moscia, folli, brillanti, cazzuti, brillanti, pappa moscia, folli, brillanti, brillanti, folli, brillanti, folli, cazzuti, pappa moscia, folli, brillanti, cazzuti, brillanti, pappa moscia, folli, brillanti….
@ Rudy Che culo! :)
@ Rudy Bandiera:
tutto sommato grazie
@ Ketty Increta:
Ketty ti trovo sexy
@ s.liston:
@ jack 3 mani:
la mia ragazzi era una semi-citazione dal film più bello di sempre, con qualche aggiunta.. mia appunto :-)
http://www.youtube.com/watch?v=NcYROufMBxM&NR=1