Voglio dire due parole riguardo ai militari morti a Kabul, due parole che forse mi porteranno l’odio di qualcuno ma che DEVO dire.
Quei ragazzi erano giovani, hanno lasciato delle famiglie e dei figli, erano italiani ed erano certamente bravi ragazzi ma, per favore, non chiamiamoli eroi, altrimenti di distorce la realtà.
L’eroe è l’uomo che si tuffa in acqua per salvare i ragazzini che affogano e muore nel tentativo di farcela. L’eroe non percepisce uno stipendio a copertura del rischio: quello si chiama professionista e non eroe.
Eroe ha un significato forte ed importante: quei ragazzi erano ottimamente pagati, erano in zona di guerra, in una terra ad alto rischio, stavano semplicemente andando da un punto A ad un punto B e non stavano facendo nulla di eroico se non stare seduti su un blindato.
Mi spiace per loro, mi spiace davvero, ma non chiamiamoli eroi.
Ho letto una frase oggi su Spinoza che mi ha fatto molto riflettere, ed è questa: “Numerose vittime anche tra chi, a Kabul, aveva tutto il diritto di starci”.
Quoto parola per parola.
@ Slade:
concordo in pieno.
@ Slade:
@ ul_Fabius:
Grazie ragazzi… questo post mi è costato molto.
Completamente d’accordo, sono vittime del lavoro non eroi…
Posso solo essere d’accordo. Ma d’altra parte, è scontato che saranno chiamati “eroi” sempre. Come tutti i precedenti (anche i mercenari, oltre che i soldati), e come tutti quelli che, purtroppo, verranno poi.
quoto tutto e tutti
Verranno chiamati eroi fino a quando la “missione di pace” non avrà fine. Perché noi andiamo fin laggiù a salvarli, a proteggerli, a portare la civiltà e tutte quelle belle cose. Se poi uno ci muore in questa avventura piena di orgoglio e coraggio, per forza ha uno spirito eroico. Sono molto dispiaciuto per i ragazzi a Kabul e per gli abitanti di Kabul, ma è davvero grottesco ascoltare certi discorsi degni di una fiction scritta e diretta da Bruno Vespa.
Completamente d’accordo, Rudy: l’eroe è la persona che prende la decisione giusta nel posto giusto al momento giusto, a prescindere dalle conseguenze. Gli eroi, inoltre, hanno il buonsenso come unica arma.
Bel post. Complimenti.
@ Daniele Aprile:
Grazie amico. Ne sono onorato.
In parte concordo con il fatto che non si può parlare di eroi in senso lato. Infatti sono dei soldati che son ben pagati per fare questo mestiere. Dispiace comunque per loro, le loro mogli, i loro figli. Come in qualsiasi lavoro si può morire, ma lì il rischio è maggiore. Però anche lì ci possono essere degli eroi, ma senza esagerare. Per lo stesso motivo sarebbero degli eroi anche le povere vittime civili che si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Sono d’accordo. Basta con questi eroi. Abbiamo fatto passare per eroi anche dei buttafuori mercenari che erano andati in irak per cose oscure! Basta con questa propaganda da ventennio!!!!
completamente d’accordo: l’eroe torna a casa sano e salvo e riesce a schivare le bombe…. questi soldati sono solo vittime di guerra…
Mio fratello ad ottobre partirà per Kabul.. È uno di quei ragazzi volontari nell’esercito Italiano.. La maggior parte dei suoi compagni sono ragazzi del sud italia, che vivono in una famiglia povera, spesso contandina, e sono ragazzi con poche speranze di trovare un lavoro che li possa mantenere, con poche speranze di riuscire a mettere da parte qualche soldo per il loro futuro.. Ecco perché la maggior parte di loro vanno in quei posti. Sono “costretti” ad affrontare una strada in cui rischiano la loro vita per avere una qualche speranza economica. Poi ci sono persone come mio fratello, che non é in questa situazione (abitiamo in Svizzera, qui un lavoro fisso con uno stipendio piu che buono lo si trova senza chissà quali problemi) ma che sente il “richiamo” della patria, che forse non si rende conto della pericolosità di quei posti, che crede che questa sia solo un’esperienza utile a crescere nella vita, ma che forse non pensa alle persone che sono gia morte in queste missioni.. Hai ragione, non sono eroi. Ma vivendo in Italia (purtroppo) molti giovani si trovano ad affrontare questa esperienza viste le scarse altre possibilità che hanno. Io credo che ostinarsi ad occupare quei posti non abbia senso! Non vogliono soldati italiani, non vogliono soldati americani, non vogliono nessuno! Finché loro saranno li per cercare di aiutarli, la pace non arriverà mai! Che li lascino bollire nel loro brodo, che li lascino ammazzarsi tra loro. Hanno ammazzato delle persone per fargli capire che devono andarsene, ma proprio non c’é verso di farglielo entrare in testa, e andando avanti cosi non resteranno solo 21 le vittime di questi 5 anni di occupazione a Kabul. L’Italia, il Governo o chiunque altro invece di cercare di portare pace in un posto come quello che (scusate se generalizzo) non merita nulla, dovrebbe cercare di aiutare a trovare qualche strada piu sicura e migliore per i suoi giovani e i suoi militari. In ogni caso, il mio era piu uno sfogo che un intervento significativo, questo argomento mi mette una gran rabbia addosso.
In effetti chiamarli eroi non è assolutamente esatto. Sono vittime di guerra, e nemmeno tra i più incolpevoli: quelli sono gli abitanti di Kabul che sono morti nello stesso attentato e che nessuno ha ricordato. Massimo rispetto per questi soldati, che saranno stati certamente bravissime persone, ma non dimentichiamoci che si va laggiù per libera scelta e con un notevolissimo incentivo economico, non son mica partiti per spirito umanitario. Eroe è semmai Gino Strada.
Io so che quando uno va in guerra deve mettere in conto che si deve far morire e si può anche morire. Anche io ci sono andato e questi conti li ho fatti, ma non ero pagato. Ora li chiamiamo eroi, una volta erano semplicemente dei caduti o dispersi. Il torto non è il loro, ma di chi ce li ha mandati.Poi da cosa nasce cosa e ora parliamo di eroi e buttiami giù tanta retorica per coprire le nosre responsabilità. Ma cosa credevano che gli avrebbero lanciato dei confetti i soliti cattivi? Perché è ovvio, solo noi siamo bravi. Sta di fatto che siamo e vogliamo rimanere in casa d’altri.
Concordo, è stata l’ennesima morte bianca, una tragica fatalità, nulla di più nulla di meno. E invito le maestre della scuola S. Paolo a non distorcere la realtà: non sono morti per il bene della patria e non si sono sacrificati per noi (min 4:45).
Concordo con tutto.
Certe notizie non fanno piacere, certo è che queste persone la morte l’avevano messa in conto, ed erano ben pagati per il rischio che correvano.
Purtroppo tutti i giornali (anche quelli che lamentavano la mancanza di libertà di stampa) si sono allineati sui concetti di ‘eroi, patria, libertà’, come fossimo ancora agli anni ’20. Un ragionamento sul perché questi ragazzi (del 90% del sud Italia) abbiano come unica scelta andare a rischiare la pelle per garantirsi un futuro sarebbe stato apprezzabile.
Cazzo Rudy, è un plebiscito! Mi associo.
E aggiungo che quando, sempre in nome della “pace”, i “nostri eroi” sganciano “per sbaglio” bombe sui matrimoni ammazzando centinaia di inermi, passano addirittura dalla parte del torto (mi si perdonerà se faccio di tutta l’erba un fascio; non distinguo tra tedeschi, americani o italiani; sono tutti là in nome della “pace”).
Non sono nè eroi, nè martiri. Sono soldati di una forza di occupazione in un Paese straniero (lascio perdere per ora le considerazioni riguardo il calpestamento del dettato costituzionale…).
Quando gli italiani morivano per liberarsi dall’invasore tedesco venivano chiamati eroi. Non il contrario.
Infine una piccola digressione sulle parole del Ministro (!…) La Russa: “rimarremo in Afghanistan”. Ma rimarremo chi!? Magari ci andasse anche lui e il suo padrone con il “lince” a fare “l’eroe” con lo schioppettino…
Non erano eroi neanche i 17 carabinieri morti a Nassirya 2 anni fa mentre dormivano nella caserma squassata da una bomba. Eppure, i familiari hanno avuto maxi-risarcimenti , equiparati a quelli per le vittime di mafia. A Finale Ligure, di dove proveniva uno dei morti, è stato eretto addirittura un monumento!
E oggi ai funerali (di Stato!) di queste ultime vittime c’era tutto il gotha politico-militare, sino al Capo dello Stato. Negli USA dovrebbero fare simili celebrazioni ogni giorno! Ma vogliamo finirla di ingigantire ogni cosa, qui da noi? Chi va in guerra, profumatamente pagato, sa cosa rischia: la morte. Ma dipende da quale morte: se muore in combattimento, armi in pugno, quello è eroismo; non quello di chi muore mentre dorme o guida un carro armato.
In effetti il mio primo pensiero, sentendo ripetere la parola “eroi”, è stato che l’eroismo è un’altra cosa. Poi però mi sono chiesta: è davvero così facile accettare, assieme a un cospicuo incentivo economico (e la gloria, e il prestigio, ecc. ecc.), anche il rischio di rimetterci la vita lasciando la propria moglie vedova e i propri figli orfani? Beh, credo di no… Che poi io faccia fatica a comprendere il vero scopo della missione in Afghanistan, questo è un altro discorso.
Concordo ovviamente con quanto tutti voi avete scritto e mi chiedo: visto che gli attentatori dell’11 settembre non erano ne’ iraqeni, nè afghani, a quando la “missione di pace” in Arabia Saudita? Ma soprattutto, a quando la partenza del prode La Russa, a cui piace tanto indossare la mimetica? (Si portasse anche Brunetta, magari…)
Io sono abbastanza sorpresa (negativamente) a leggere alcune risposte.. Ok, non erano eroi, vengono comunque pagati per quello che fanno, ma da dove vi vengono frasi come “vogliamo finirla di ingigantire ogni cosa”? Dei ragazzi sono comunque morti perché (al di la dello stipendio che percepiscono, se poi riescono a tornare vivi per utilizzarlo) sono li per una missione di pace (che poi di pace non é) e sono li comunque a fare qualcosa che non molti vorrebbero fare. Sono morti cazzo, MORTI! Io credo che sarebbe il caso di esprimere il proprio parere senza esagerare o sottovalutare cosi tanto la cosa. (Parere mio, poi ovviamente continuate pure se é quello che volete ;))
Nessun Eroe… ma onesti “Caduti”.
Aggiungo quanto scrissi nel mio blog già nel 11-2008 in merito a Nassirya
(http://alphaomeg-360gradi.myblog.it/archive/2008/11/13/nassirya-chiamiamoli-caduti-ma-non-chiamiamoli-eroi.html)
Nassirya – Chiamiamoli ”Caduti” ma non chiamiamoli ”Eroi”
Per favore. Non chiamiamoli Eroi.
Utilizziamo il termini corretto: “Caduti”.
Caduti per la Patria. Caduti nel compimento del loro dovere.
Caduti nella speranza di un mondo migliore.
Ma non Eroi.
Eroi sono coloro che sacrificano la vita per salvare quella altrui senza alcun secondo fine se non la spinta umana.
Non è un Eroe chi muore perchè ha scelto un lavoro ben remunerato anche se maggiormente rischioso.
Se tra i Caduti di Nassirya c’è qualche Eroe, e non è escluso che ci sia, questo va cercato tra chi ha perso la propria vita, compiendo magari un gesto sprovveduto, pur di proteggere un amico, un collega, ancor di più uno sconosciuto.
Ma non chi è morto per il semplice fatto che il suo lavoro lo ha portato lì.
Io non credo alla Volontarietà dei nostri militari che partono per portare il “Bene”. Io credo nella scelta, assolutamente onesta e comprensibile, di chi parte per fare un lavoro, magari anche umanamente appagante, ma sicuramente economicamente ben retribuito.
Allora ben vengano gli “onori” a questi Caduti così come a tutti i Caduti delle missioni militari e dei lavoratori Civili.
Ogni vita persa è una vita da celebrare, ricordare, piangere.
Ma per favore. Non chiamiamoli Eroi. Anche per rispetto degli Eroi veri. Capaci di morire solo per slancio d’amore verso il prossimo.
@ I Am What I Am:
Al mondo ogni anno muoiono 55 milioni di persone, 150 mila persone al giorno, 6728 all’ora, 105 al minuto.
E’ la vita, si nasce e si muore. E comunque non erano eroi, nè loro, nè quelli di nassirya, nè i bodyguard. Erano volontari
@ I Am What I Am: e ci vogliamo mettere che sono partiti volontariamente? E’ tutto lì il discorso. Non si sono cercati la morte, ma sapevano di lavorare in una situazione rischiosa. Nessuno qui sottovaluta nessuno, stiamo solo dicendo che un eroe è colui che compie un gesto di generosità inaspettato e senza avere nulla in cambio, non un soldato pagato profumatamente a titolo di risarcimento preventivo per l’incolumità messa a rischio.
@ Andrea Giuseppe Capanna: Io ho dato ragione a Rudy sul fatto che chiamarli “eroi” é sbagliato proprio perché la maggior parte dei volontari si arruolano per poter racimolare qualche soldo per il loro futuro.. Ma dato che mi sento coinvolta, che tra meno di un mese avrò un fratello a Kabul che potrebbe rischiare la stessa loro fine (come già detto, lui non lo fa nemmeno per i soldi ma per il cosi detto “amore per la patria” :S) non riesco a tollerare ed a sorvolare ad alcuni commenti fuori luogo.
eroi?
si può essere eroi anche combattendo, non solo salvando bambini anche combattendo dalla parte sbagliata. I paracadutisti della Folgore sono stati eroi combattendo ad EL Alamein perchè erano in pochi contro tanti perchè erano male equipaggiati contro gli eserciti più forti del momento perchè sapendo di non avere speranza di vittoria hanno combattutto e ucciso più nemici possibile perchè così questi non avrebbero poi combattuto contro altri italiani.
Si è eroi se si fa più del proprio dovere di soldati, per questo sono vittime ma non eroi.
L’afganistan è un paese pieno di eroi quelli che combattono con le ciabatte mentre i nemici invasori vanno in giro con i blindati e gli elicotteri, quelli che non hanno i visori notturni, non hanno copertura aerea, quelli che quando vengono feriti muoiono lì perchè nessuno viene a evacuarli con l’eliambulanza eroi che combattono per difendere il loro paese dagli invasori.
rendere onore ai propri nemici onora entrabi.comunque questi sono i nostri caduti e a loro va il nostro affetto onore e gratitudine.
FOLGORE
@ Antipietista: Se vuoi continuare a pensarla così, va bene.. Non voglio imporre il mio pensiero a nessuno, semplicemente forse Io sono un po’ meno menefreghista ;)
@ I Am What I Am:
Tu la pensi in quel modo proprio perchè tuo fratello andrà in quei posti. E quindi non puoi avere una visione obiettiva.
L’amore per la patria di tuo fratello non mi convince molto.
@ Antipietista: Se ti rileggi il post che ho fatto verso le 13.00 sempre qui vedrai che non aveva necessità di soldi mio fratello, abitiamo in Svizzera e un buon posto di lavoro lui lo aveva.. Fino a quando l’ha lasciato per arruolarsi. E se anche li non ci fosse qualcuno per me caro, la penserei allo stesso modo
@ I Am What I Am:
Ammesso che abbia amore per la patria ma andare a rischiare di morire solo per gli ideali, a mio modo di vedere non la vedo come cosa molto intelligente, specialmente se non c’è bisogno economico.
Io non ci andrei mai in quei posti a meno che fosse l’unico modo per sopravvivere.
@ Antipietista: Sono d’accordissimo con te, nemmeno io e la mia famiglia approviamo questa sua scelta.. Però non gli possiamo nemmeno imporre di non andare..
@ I Am What I Am: perdonami se lo sottolineo, ma il fatto che tu continui a ribadire che siccome stai in Svizzera non hai bisogno di soldi è un pochino irritante. Dici che non tolleri e che non riesci a sorvolare su certi commenti, e tuo fratello non è nemmeno partito. Ti sei messa avanti con il lavoro. Fermo restando che ho massimo rispetto per i soldati e i loro familiari, sia chiaro. Ma l’amor di patria…per Dio, è davvero una motivazione?
@ Andrea Giuseppe Capanna: Continuo a ribadirlo? L’ho detto nel primo post per sottolineare che la motivazione per cui parte non é quella (proprio perché qualcuno coninuava a sottolineare che lo facevano solo per quello), se ti ho irritato mi scuso! Non volevo dire che siamo chissé quanto benestanti, paragonavo solo la differenza tra la situazione in CH e in Italia (che ormai si sa che per quanto riguarda posti di lavoro a tempo indeterminato non é messa bene purtroppo). Io non ti so dire se l’amor di patria sia davvero una motivazione, io nemmeno la comprendo né la condivido pur essendo anche io Italiana figlia di un meridionale. Certo, amo l’Italia, amo davvero quel paese, però un patriottismo così forte non lo capisco.
I veri eroi non vanno in guerra, quelli finti vanno(e vivono) in tv.
@ I Am What I Am: QUEL paese? E ci credo che non lo capisci se ne prendi le distanze in questo modo. Non ci arriviamo noi che comunque amiamo il nostro paese, figuriamoci tu.
Quelli non sono i MIEI caduti. Non voglio arrivare a dire che non me ne frega niente, perchè comunque dei giovani ci hanno rimesso la vita, ma in quelle sporche guerre non ci trovo niente di mio.
Chi accetta di partire volontario accetta anche di AMMAZZARE qualcuno, se glielo ordinano. E io non ho rispetto per chi sceglie di ammazzare dei poveri cristi che hanno l’unica sfiga di essere nati in un Paese invaso da soldati pagati dalla nostra “patria” per squallidi calcoli politico-economici.
@ Andrea Giuseppe Capanna: Va bene dai, se il messaggio che ti volevo far arrivare non arriva, é inutile stare qui a cercare di spiegarmi :)
@ I Am What I Am: era sufficiente che tu scrivesse “sono preoccupata per mio fratello”.
Era tutto più chiaro e lineare.
@ Nico: Ma che sono preoccupata per lui é naturale, non credo ci sia bisogno di scriverlo..
@ I Am What I Am: quoto Nico. Abbiamo capito che sei preoccupata e questo non si discute.
@ I Am What I Am: è condivisibile. Io alla preoccupazione aggiungerei la rabbia. Se mia figlia un giorno mi dovesse dire che parte volontaria per amor di patria, vendo tutto e vado in Brasile fino a quando non ho finito i soldi. Poi ci pensa la “patria” a prendersi cura di lei…
concordo pienamente,oggi il termine eroe viene spesso usato a sproposito,mi dispiace per quello che e’ successo ai militari italiani,ma non si possono definire eroi, o almeno non sono piu’ eroi di un padre di famiglia che muore sul posto di lavoro per 1000 euro al mese
premetto che dispiace per i famigliari delle vittime…ma facciamo qualche osservazione.
1: I parà della Folgore, come ogni corpo d’armata in Afghanistan, Iraq, Libano o in qualunque altra parte del mondo, sono volontari. Fanno “domanda” di partite di loro spontea volontà, sapendo che in quelle zone il rischio di morte è elevatissimo.
2: Il soldato semplice percepisce 134 euro al giorno, quando si trova in missione. Sono all’incirca 4000 euro al mese, per una durata complessiva di 6 mesi di “missione”. Fatevi i conti voi. E ditemi se uno ci va per “richiamo della patria e per esportare la pace nelle zone dove non c’è”, oppure per semplice guadagno. Quelli che partono con in testa la prima li vorrei proprio conoscere.
3: In “missione di pace” non ci vai con i fucili ed i blindati. Ci vai con le ambulanze, con i viveri, con l’acqua potabile.
4: Muoiono 4 operai al giorno sui cantieri; nessun lutto di stato. Muoiono 6 militari, lutto di stato e funerali in pompa magna.
5: Le vedove degli operai tireranno su i loro figli chissà in quale modo. Le vedove dei militari caduti avranno la pensione militare del marito (non fraintendetemi, non ho nulla contro le vedove dei militari)
6: Eroi…la storia insegna che eroe è colui che sacrifica la propria vita per un’ideale, per cambiare qualcosa, che lotta contro chi opprime. Gandhi è stato un eroe, come Nelson Mandela. Come i partigiani e i Cecoslovacchi durante l’occupazione russa. O se vogliamo andare ancor più indietro, come Leonida alle Termopili, o Carlo Magno a Roncisvalle. Nella mia opionione, un eroe è colui che si getta tra le fiamme per salvare delle vite. Chi scava a mani nude tra le macerie d’un terremoto. Chi si getta nel mare in tempesta. Chi salva delle vite nelle sale operatorie e chi soccorre la gente dopo un’incidente stradale. I parà stavano andando da una zona all’altra. Non hanno resistito contro un nemico che li superava di 20 a uno per difendere un’ospedale o una scuola.
7: So che ci sono giovani che partono spinti dal desiderio di difendere la patria (da che cosa poi non si sa…hai visto mai ritornano i tedeschi…bah), e giovani perlopiù del mezzogiorno che partono poichè non hanno risorse economiche per campare. La risposta è semplice: studiate. E se non ne avete voglia, fatevela venire.
8: Nel 2009, non ci sto proprio a sentirmi dire “Parto per la patria”. Questo paese è una fogna schifosa. Un posto dove i suoi parlamentari sputano sulla bandiera e sulla costituzione. Un posto dove l’uomo più influente e potente ha decine di processi in atto. Un posto dove tagliano la scuola e la ricerca per finanziare le “missioni di pace” e i loro sporchi affari.
Mi domando: vale la pena di morire per un paese così?
Cecio
@ Nico: Vero, verissimo. Sopratutto ora dopo questo ennesimo attacco.. Comunque sia il post che ho scritto non voleva essere un mio sfogo personale per esporre le mie paure o altro, é che leggere alcuni commenti mi ha fatto salire davvero il fumo in testa dalla rabbia perché al di la delle mie faccende personali, li ci sono comunque dei ragazzi, dei fratelli, dei padri, dei mariti che spesso si trovano costretti a fare questa scelta, e vedere che molti non sanno far altro che dargli dei mercenari, fa molta rabbia. Mi sono lasciata prendere un po’ la mano :P
@ I Am What I Am: …per tua informazione, io sono tra quelli che ti fanno salire il fumo alla testa…
Sempre per tua informazione, anche io sono dell’idea che i funerali di stato siano solo una manovra mediatica tesa a giustificare agli occhi dell’opinione pubblica una missione di guerra, anticostituzionale e ingiustificata.
Anche io sono dell’idea che i funerali di stato li dovremmo fare tutti i giorni alle migliaia di caduti sul lavoro e non a gente che scientemente scelto di rischiare la vita propria e altrui per futili motivi.
Detto questo… mi spiace per te e la tua famiglia.
Ah… mi dissocio dal lutto nazionale.
Il lutto nazionale dovrebbe essere indetto tutti i giorni, per le migliaia di morti sul lavoro (che non hanno ammazzato nessuno e non sarebbero disposti ad ammazzare nessuno).
@ I Am What I Am:
si è vero quello ke dici…..
ma tutti quelli ke l’hanno scelto come lavoro….. se non lo fanno cosa vorrebbero fare ? essere pagati con i nostri soldi senza fare niente ?
Quoto Nico…io il tricolore non lo brandisco nemmeno se vinciamo i mondiali…
Ragazzi grazie a tutti. Devi dire che stamattina, prima di far uscire questo post, avevo… beh avevo paura.
Avevo paura di essere frainteso, di essere preso per un cinico che dice cose terribili nel giorno del funerale.
Avevo anche paura dei toni che si sarebbero potuti prendere nei commenti a questo post, ma devo invece dire che è andato molto meglio di quanto pensavo, sono felice che molta gente la pensi come me e anche che questa gente sia contenuta con le parole su un argomento così caldo.
Di nuovo grazie.
Si, sono eroi.
Lo sono perchè in una situazione estrema i superstiti hanno reagito con estrema dignità NON SPARANDO SU CIVILI INERMI.
Lo sono perchè è facile dire”ma erano ben pagati per farlo!”: le cronache di questi esi dimostrano che a casa loro( centro-sud d’Italia) è molto più facile guadagnare TANTI TANTI soldi, mettendosi al servizio dei clan, o, al limite, di un Presidente qualsiasi?
Ricordo agli smemorati di un certo corona: fotografo di 4 categoria, che ha fatto i miloni di euro ricattando….e di qualche puttanella che oggi è famosa per averla data a un vecchio porco?ne vogliamo parlare?
E’ facile criticare chi sceglie di vestire una divisa: spesso è la sola possibilità di riscatto e di “carriera” di tanti giovani(tutti del sud) che, altrimenti avrebbero ben poche speranze: non tutti nascono figli di bossi(stip. 10.oooeuro) e di larussa(appena impiegato presso società di amici)
.
Gente che poi viene a insegnarci la dignità?
Ma andassero LORO a morì…..alla brunetta. Perchè nessuno sottolinea l’incongruenza di un bossi:ha sputato finoa ieri sulla bandiera e sull’Italia:oggi fa il ministro? In chiesa? ma pussa via!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E se invece di mandare militari che poi tornano morti ed osannati come pseudo eroi mandassimo aiuti concreti come in Libano dove esiste ancora un ospedale militare lasciato dagli Italiani e che cura un sacco di gente volendo i campi di intervento non mancano
Ma quale amor di patria, ma siamo realisti, lo stesso governo che oggi fa i funerali di stato a quei ragazzi, e dichiara lutto nazionale , solo ieri parlava di secessione, vilipendio alla bandiera, sta dividendo l’Italia, gente di sinistra che meglio che muoia, nord est migliore del sud, e potrei continuare. Un morto è un morto di troppo, quei ragazzi non dovevano morire, come non si deve morire schiacciati da un muletto, cadere da un tetto, soffocare in un silos, e si potrebbe continuare, e soprattutto era brava gente, che cercava di racimolare qualche soldo per il futuro. Ciao belli
@ I Am What I Am:
Hai perfettamente ragione i militari sono quasi sempre ragazzi del sud, che hanno nel militare una prospettiva di lavoro, ma che hanno anche il senso di Patria del dovere propri del loro ufficio e anche della solidarietà,anche i genitori del povero Davide Ricchiuto erano emigrati in Svizzera per lavoro.Io sono un vecchio insegnante ormai alle soglie della pensione e ne ho visti molti di quei ragazzi che avevano nella carriera militare la prospettiva del loro futuro, e qualcuno di loro è anche caduto.Purtroppo noi italiani siamo abituati a dare giudizi senza conoscere a fondo il problema,il fatto che siano ben pagati, prendono 130€ al giorno
per stare in un in un paese nel disagio assoluto lontano dagli affetti e con il rischio sempre presente,perchè se è vero che sono
addestrati a svolgere il loro compito e se hanno la consapevolezza
che la morte sia dietro l’angolo,sfido chiunque ad affrontare tutto ciò per 130€, ma credonon vi sia cifra che possa ripagare una vita umana.E poi l’Afghanistan non è la guerra in Iraq, le motivazioni sono completamente diverse in Afghanistan non c’è petrolio o altre ricchiezze, ma vi era un pericolo che si stava facendo pressante sull’occidente, l’integralismo islamico.E l’Afghanistan dei talebani era diventata una caserma per Al-Qaeda
dove venivano addestati i kamikaze che si facevano esplodere in Europa e negli Stati Uniti.Sono d’accordo non sono degli eroi e sicuramente non avrebbero voluto esserlo specialmente le loro famiglie, però dobbiamo essere grati ugualmente a questi ragazzi
quando ritorniamo a casa dai nostri affetti familiari,dopo essere stati in metropolitana o aver preso un aereo o aver fatto la spesa in un supermercato.
GRAZIE RAGAZZI
@ paola:
Sono eroi per questo? ” in una situazione estrema i superstiti hanno reagito con estrema dignità NON SPARANDO SU CIVILI INERMI”.
Hai un concetto bizzarro di eroismo cara mia…. se avessero sparato su civili inermi sarebbero stati assassini, molto semplicemente.
Comunque uno ha il diritto di pensare quello che vuole ma mi spieghi per cortesia cosa c’entra Corona con questa storia?
Come mai non si riesce a seguire un filo logico senza sforare nella demagogia?
Per Bossi concordo invece.
@ fred:Grazie, credo che tu sia stato piu chiaro di me in un solo post.. È questo che volevo esprimere.
@ fred:
“E poi l’Afghanistan non è la guerra in Iraq, le motivazioni sono completamente diverse” si è vero: in Iraq ci sono andati per trovare le armi di distruzione di massa che non hanno mai trovato e a Kabul invece non si sono nemmeno sforzati di trovare una scusa.
Anche il discorso di essere ben pagati non è esattamente come lo descrivi tu: sono soldati professionisti, i quali hanno lasciato le famiglie è vero, ma mettendo in preventivo di poter saltare in aria.
Non è la cifra ma la condizione mentale ad essere diversa, e la scelta del rischio: un muratore alla mattina non mette in preventivo di essere schiacciato da una betoniera.
Ecco tutto: nessuno ha detto che è felice che siano morti, io per primo nel post: ma da essere dispiaciuto ad osannarli come eroi ce ne passa.
Senza offesa ovviamente.
@ I am what i am:
appunto :-)
@ Rudy Bandiera: Perdono :P
@ I am what i am:
ma ti pare! E’ stato divertente postare insieme due cose opposte :-D
@ FRED:
massimo rispetto per lei che è un insegnante, ma dire che l’Afghanistan è privo di risorse è errato.
L’ Afghanistan è il primo produttore al mondo di Oppio, e tra i primi di Hashish…
<@ Nico:
Ma è mai possibile di associare sempre gli operai che muoiono ai militari caduti?Nessun lavoro anche il più rischioso implica la morte di un operaio, se ciò avviene è perchè vi sono delle omissioni nei sistemi di sicurezza che purtroppo spesso sono frutto di sfruttamento economico e di scarsa applicazione delle normative di sicurezza come è accaduto alla Tyssen Goup, anche la morte per calamità naturali dovrebbe avvere la stessa dignità, ma morire per garantire la nostra sicurezza e tutt’altra cosa ecco perchè i solenni funerali di stato.Se poi non si ha la sensibilità per capire tutto ciò compreso l’amor di Patria non posso che dispiacermi che un italiano non lo capisca.
@ fred: è una pia illusione. I ragazzi che si arruolano sono l’ultima ruota del meccanismo, loro non ci garantiscono la sicurezza, non dipende da loro. Muoiono per niente e nemmeno lo sanno. Le guerre sul campo sono solo gli starnuti dei conflitti geo-politico-economici fatti a tavolino. Io non me la sento di ringraziarli, posso solo dispiacermi, e molto, quando cadono negli scontri, perché pensare a delle giovani vite sprecate mi mette una grande angoscia. Io provo amore per il mio paese, ma non tanto da mettermi al soldo di una guerra che mi vedrà morto e poi osannato in maniera disgustosamente ipocrita.
@ Cecio:
Non è una risorsa economica,tanto che un agenzia delle Nazioni Unite paga i coltivatori afghani per distruggere quelle colture, perche sai che con l’oppio si produce l’eroina, e i talebani proprio quello vogliono, far decadere i costumi con il consumo di oppiacei e allo stesso tempo procurarsi le risorse per le armi Bandiera:
@ Rudy Bandiera:
@ Andrea Giuseppe Capanna:
Io non voglio convincere nessuno però è un dato di fatto che il terrorismo esiste come pure purtroppo esiste Al-Qaeda e chi contrasta sul terreno affinchè non si addestrino e non facciano proseliti in un paese a regime teologico-integralista come quello talebano sono i nostri militari insieme a quelli di molte altre nazioni sotto l’egida delle Nazioni Unite ripeto dell’ONU, e sul terreno vi sono loro i nostri soldati e non Silvio o Ignazio.
per poter dare un giudizio vero bisogna starci in afghanistan, io so solo di racconti, ci è stato il fidanzato di mia sorella, trovarsi lì a distribuire scarpe ai bambini che piangono per la gioia…è una sensazione indescrivibile
@ Cecio:
E’ come dire che la risorsa economica della moldavia è la prostituzione
@ fred: non credo alla distruzione della droga… Gli interessi geo-politici-economici in quella parte del mondo sono talmente alti che si sta lì solo per spartirsi una fetta del bottino….Il terrorismo si elimina attraverso i servizi segreti non con le missioni militari…!
Il problema non è se sono o meno eroi.In un’epoca in cui si banalizza tutto, ci sta.
Invece di fare i conti in tasca ai volontari o peggio ai morti, domandiamoci se l’eroismo non consista nell’andare in missione di pace con la consapevolezza che di pace non si tratta.
E’ eroico fare il proprio lavoro pur sapendo che nulla ha a che fare con la pace.
Noi a casa invece di pontificare dal divano rischiando il salatino di traverso dovremmo meditare sul concetto di pace, su cosa significhi autodeterminazione dei popoli, se occorra autodeterminarsi a casa propria o in casa d’altri alla faccia della cultura e tradizioni dei padroni di casa(parlo di noi, per evitare equivoci),se le storie dei paesi sono parallele a quelle delle forze armate o se la storia è stata fatta da anime candide con il fiore nel cannone.
Mi domanderei invece da congiunto se i vertici militari, tutti i vertici militari, sono all’altezza del compito.
Non mi sembra una gran scelta far muovere dei blindati per scortare un convoglio in un’ora di punta con un traffico di mezzi e persone caotico.
Se la missione invece che di pace fosse stata di guerra, queste leggerezze non avverrebbero.
@ caputo giuseppe: considerare eroico l’andare in missione di pace consapevoli che non si tratta di una missione di pace lo trovo profondamente insano e pericoloso.
Detto questo non si sta pontificando sulla morte ma sull’eroismo visto che e’ chiaro che di pace non si tratta: ne abbiamo parlato profondamente anche la scorsa settimana.
Non ho voglia di leggere gli altri commenti, ne ho letti una metà, ma adesso vorrei dire la mia. Chiedo venia se qualcuno avesse già detto quello che sto per scrivere.
Concordo sul fatto che il termine “eroi” sia improprio, questo è vero. Tuttavia dissento circa il tono di certi commenti. E’ vero, non erano eroi, ma questo non significa che il vecchio “onore ai caduti” sia qualcosa che stona.
Non stavano combattendo per la patria, ma erano militari in missione – e, per carità, missione di “pace”, ma potevano pure essere da un’altra parte. Per me è giusto commemorarne la morte, anche se, ripeto, bisognerebbe usare le parole diversamente.
Va bene che erano professionisti pagati, però se un impiegato muore perché esplode una fotocopiatrice o si taglia la giugulare con il temperamatite non è proprio la stessa cosa.
@ fred: Vede Profe, io e lei non concordiamo proprio sulle fondamenta. Io credo che militari in assetto di guerra in un paese straniero non siano in missione “di pace”, ma in missione di guerra, peraltro in barba alla NOSTRA Costituzione.
Io credo che la loro presenza in quel Paese, oltre a nuocere alla loro salute, alla lunga possa essere rischiosa anche per la nostra, perchè fomenta gli animi dei facinorosi, contribuisce a mantenere le popolazioni locali nell’ignoranza e alla mercè dei primi pazzi criminali che saranno in grado di convincerli a farsi saltare in aria in metropolitana.
Io non ho solo la sensibilità di capire certe sfumature; ho anche la malizia di leggere dietro le cose, caro Profe. Sono felice che lei sia in pensione. I miei omaggi.
@ L.: E’ vero, la morte di un impiegato è diversa dalla morte di un soldato. Un impiegato probabilmente non ha mai ammazzato nessun innocente. Un soldato invece probabilmente si. Magari in segno di “pace”…
@ Nico:
Sei il trionfo dell’ovvietà oltre che presuntuoso, scommetto che sei marxista.
http://evergreen-quattrochiacchiere.blogspot.com/2007/11/linganno-delle-parole.html
@Nico: E scusa, con questo che cosa vorresti lasciar intendere, che se lo sono meritato?
Evitiamo per favore questi discorsi – perché se è vero che i titoloni tonitruanti dei quotidiani che strombazzavano a proposito di “eroi” et similia fanno parte di una certa retorica, sono convinto che anche il considerare tutti i militari come guerrafondai assetati di sangue sia parte di una retorica.
Non è che siccome uno è arruolato nell’esercito italiano allora automaticamente è un assassino che gode nello sparare all’impazzata su persone innocenti. Suvvia, ora non esageriamo.
Provo un certo fastidio anch’io nel sentir parlare di ”eroi”. Per carità, nulla contro quei poveracci. Ma essere eroe significa sacrificarsi mettendo a rischio la propria vita per un bene che si ritiene superiore a essa e farlo istintivamente. Questi poveracci (assieme a tutti gli afghani morti con loro) non corrispondono alla figura dell’eroe. Massimo rispetto umano per la scelta di vita e anche per i rimorsi di coscienza che può causare (non ci nascondiamo dietro il dito; né in bene né in male)… Ma detto questo vorrei fare un appunto: il discorso che sono lì ben pagati (e su questo preferisco non commentare e non la smetto più) e per lavoro non c’entra nulla con l’eroismo: per quello non ci sono stipendi sufficienti e si può essere eroi anche se si riceve un lauto o meno compenso. Irritante e umanamente scorretto nei confronti di questi uomini definirli eroi; è così brutto il termine UOMO da necessitare sempre di una specie di superlativo megassoluto che lo sostituisca? O si cede continuamente al sentimentalismo anche in questi casi? Oppure la verità è che è tanto meschino abusare del termine ”eroe” quanto è ipocrita la demonizzazione di un mestiere? Dura da digerire l’ideuzza che il nostro benessere dipenda anche da guerre portate in casa altrui, eh? Sempre meglio parlare di EROI o di STRONZI MILITARI. A seconda dello stronzo di turno che scrive…
@ fred: Profe, sono libero. Quindi penso da persona libera. Essere definito il trionfo dell’ovvietà mi lusinga, soprattutto in considerazione del fatto che oggi all’ovvio viene sempre più spesso contrapposta la menzogna, la manipolazione, il raggiro. Se alla sua età è rimasta imbrigliata nelle maglie della propaganda e definisce con sdegno “marxista” una persona libera che dice cose ovvie, è meglio per tutti che si goda la sua pensione.
Si, sono anche arrogante; mi riesce particolarmente bene con le persone miopi.
@ L.: Io non lascio intendere. Io dico. Forse sei tu che con la frase “Va bene che erano professionisti pagati, però se un impiegato muore perché esplode una fotocopiatrice o si taglia la giugulare con il temperamatite non è proprio la stessa cosa” hai voluto lasciare intendere qualcosa…
E’ un fatto che chi decide di arruolarsi e parte VOLONTARIO per certe missioni è disposto ad ammazzare altre persone. Per la più parte inermi e innocenti.
Quindi se muore non ha la mia pietà.
Giusto per citare dei commenti fatti da un’altra persona in un altro articolo.. “i militari delle forze di pace non sparano mai per primi…quindi per l’onu è una missione di pace…come la vuoi chiamare una situazione in cui alcuni difendono altri, e se sono attaccati sparano…” “una guerra si fa per occupare, per conquistare, per annientare il nemico…è una difesa della popolazione, in condizioni drammatiche e quindi fatta con militari…che evidentemente possono sparare e causare scontri a fuoco, causare delle battaglie (fatte da quei cowboy degli statunitensi)…ma non è una guerra, permettimi” Quindi, di sicuro non vanno ad ammazzare innocenti senza motivo..
@ I am what i am: se ti piace crederlo, sei libera. Ma se ti piace pensare con la tua testa, informati. http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/?id=3.0.3737433938
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo459256.shtml
E qui trovi le vere motivazioni della “missione di pace”… http://it.wikipedia.org/wiki/Talebani
Come vedi non ho citato fonti “alternative”…
Una cosa é sicura, nessuno di noi può sapere come vadano sul serio le cose a Kabul.. Non siamo lì con loro, non vediamo come agiscono o cosa fanno durante le loro giornate. Quindi forse é meglio risparmiarsi i commenti (io per prima), e rimandare a quando qualcuno avrà una testimonianza reale.
@ Nico:
Guarda, non voglio stare a discutere con te peraltro in un modo così aggressivo, perché siamo già andati abbastanza “off topic”. Io non la penso come te, non credo che i militari siano tutti così bramosi di uccidere e si arruolino solo per poterlo fare impuniti – prima di tutto perché non mi ritrovo nelle generalizzazioni, poi perché se ogni soldato in Afghanistan avesse ammazzato una persona, penso che adesso gli afghani sarebbero una popolazione estinta. Penso che in territori come quelli non sia facile operare, e sia pressoché impossibile farlo senza vittime, per una serie di motivi troppo numerosi per elencarli senza risultare noioso. Per cui io sono dell’opinione che sia troppo facile, da dietro lo schermo del mio pc, andare a pontificare su argomenti che non mi competono (come la gestione di situazioni di estremo rischio) e che non conosco, affibbiando a ogni singolo soldato il nome di assassino o potenziale tale. E indipendentemente da questo, se anche la tua visione rispecchiasse la realtà più della mia, non me la sento di dire che questi ragazzi morti, che avevano poco più della mia età, non meritano la mia pietà. Insomma, io sono decisamente d’accordo con il commento di @ Lina
@ Nico:
Sono contento, ho colto nel segno, solo voi siete depositari della verità, scusa noi poveri ignoranti che non siamo stati illuminati dalla
luce del verbo.
@ Lina:
Purtroppo manca il sentimento di appartenenza ad un popolo, c’è ancora chi identifica molte istituzioni con il governo e non con lo stato, ho l’esperinza necessaria per affermare che l’ideologia spesso
provoca una chiusura mentale e quindi l’incapacità di capire le situazioni anche quelle non condivisibili.
Se erano in Afganistan oer proteggerci dal terrorismo, sono morti per nulla. I terroristi sono già fra di noi e ne arrivano giornalmente a centinaia con ogni mezzo.
Ipocrisia e autocelebrazione!
Troppo facile piangere e fare i patriotti quando sono gli altri ad uccidere i nostri militari!
Ci sono militari italiani ad esempio morti e che stanno morendo nel silenzio e nell’indifferenza più vergognosa!
Sono nostri militari che sono stati colpiti nello svolgimento del proprio dovere da radiazioni di uranio impoverito piuttosto che da pallottola o una bomba.
Ma sono militari che hanno pieneemente adempiuto al proprio dovere e senza remore!
Pur essendo spesso a conoscenza del serio pericolo che stavano correndo!
Pertanto sono anch’essi nostri militari morti (o che stanno morendo!) nello svolgimento del proprio dovere e che andrebbero onorati per per questo!
Invece c’è solo indifferenza e peggio che mai vigliaccheria!
Perchè la mancata assunzione di responsabilità da parte di autorità e vertici militari nei confronti delle famiglie di questi valorosi è un chiaro atto di vigliaccheria!
Come è già stato d’altra parte per Ustica!
Perchè quei morti civili non sono meno morti di quelli militari!
@ fred: …ma non ero io il presuntuoso? Lei “presume” di avere colto nel segno e fa del facile sarcasmo, …ma quello preso per i fondelli è Lei, non io.
Continui pure a dormire sereno.
@ Costanzo Viola: sono d’accordo al 100%. Chissà come la sogna il Prof. Fred… sarei curioso di conoscere il suo onirico punto di vista.
Caro Nico io dormo tranquillo perchè sono una persona onesta che non ha paura di confrontarsi tutti i giorni con chi la pensa in maniera diversa come ho sempre fatto ed ho migliaia di persone che possono confermarlo senza autocelebrarmi, e la mia non è presunzione è certezza.
@ Slade:ragazzi nn sono d accordo cn VOI!!! i militari morti in guerra e’ vero che venivano pagati…ma erono degli uomini che sapevono il rischio che correvano, e a differenza dei mezzi uomini loro si sono messi in gioco. io in quella maledetta guerra ho perso un amico… e vi assicuro e’ un dolore immenso!!! quei ragazzi meritavano di vivere e godersi le loro famiglie. ma questa e’ la vita! e anche le cattiverie dette fanno parte della vita ma prima di scrivere …riflettiamo.. se li’ c era un vostro familiare??? l avreste pensato cosi’??? IO dico di NO!!!! conci
@ fred:
IO la penso esattamente come lei….. e cmq per me quei militari saranno per il mondo dei veri eroi…… perche’ CONSAPEVOLE del rischio. loro avevo il coraggio di mettersi in gioco…. o per soldi ” cm scrive qlc…. o perche’ volevono veramente far qlc per quel popolo. quei militari dovrebbero rimanere nei cuori di tutti!!! … io in quella maledetta guerra ho perso un amico, anche se ancora oggi spero di trovare un suo messaggi ,sul mio indirizzo msn.colgo l occasione di mandare un mes di forza e coraggio …per le famiglie dei caduti. lo so!! facile da scrivere e difficile d accettare… ma la vita va avanti. un abbraccio virtuale da conci… un saluto anche per lei… persona preparata ed esperiente…
@ conci:
mi devi perdonare conci ma secondo me hai le idee confuse. Riporto un tuo passaggio a dimostrazione di quello che dico: “quei ragazzi meritavano di vivere e godersi le loro famiglie”.
Scusa ma qualcuno ha detto il contrario?
Ti faccio notare, e ti ricordo, che nessuno ha pensato nemmeno un attimo che quelle persone meritassero di morire ma quello di cui si discute è se debbano o meno essere considerati eroi.
Per farti capire: se io muoio in un incidente nessuno dirà che meritavo di morire ma nessuno dirà che ero un eroe.
Altro dettaglio: “riflettiamo.. se li’ c era un vostro familiare??? l avreste pensato cosi’?”
Ma che cazzo c’entra? Se li ci fosse stato un mio famigliare sarei straziato dal dolore come sarei straziato dal dolore se un mio famigliare fosse morto dentro ad una betoniera. Dai su.
@ Nico: Smettila di fare discorsi del tipo “gli operai che non hanno ammazzato nessuno e non ammazzerebbero nessuno”… Guarda che sono soldati, mica assassini! Uccidere nel nostro lavoro è l’eccezione, non la regola! Noi non siamo l’Esercito Usa del “prima spara, poi fai le domande” noi siamo l’Esercito Italiano! Lo stesso che sta scortando aiuti umanitari, costruendo ponti e strade con il Genio Ponteieri, lo stesso che sta allestendo ospedali da campo per la popolazione civile….
Non credere che i nostri ragazzi siano dei cowboy impazziti che sparano alla cieca sulla folla o che ricevano ordini di questo tipo. Di me e del 90% delle persone che ho visto tornare dall Aghanistan NESSUNO ha mai dovuto sparare un solo colpo…
Quindi per favore smettila di farli passare per dei killer …non vuoi considerarli Eroi? Ok… Non ti piacciono le Forze Armate? Ok…problemi tuoi … Preferiresti che tuo figlio facesse l’operario piuttosto che il soldato o il Carabiniere? Ok…6 libero di farlo….
Ma non permetterti di generalizzare facendoli passare per degli assassini….perchè sul nostro lavoro lì ne sai ZERO.
@ Soldato: “uccidere nel nostro lavoro è l’eccezione non la regola”; come vedi non sono io a “generalizzare”, ma è il vostro mestiere che lo impone anche se “occasionalmente”. A casa mia chi uccide (anche occasionalmente) è un assassino; specie se a farne le spese è gente inerme a casa propria. In ogni caso, contento tu…
Quanto al vostro lavoro li… sappi che è pagato anche con le tasse che io pago regolarmente. Quindi la mia opinione la esprimo. Che ti piaccia o no.
senna è morto e per me non è un’ eroe non sono appassionato di motori. non sono neanche appassionato di guerra, quindi se qualcuno ci muore, mi dispiace ma non lo posso celebrare. Sono invece un appassionato di Vita e quando penso che se fossi nato dalla parte del mondo sbagliata avrei rischiato malaria e bombe sotto il culo allora ho i brividi.
ragazzi sono un militare ho letto quello che avete scritto io vi posso dire che sono stato in iraq per 6 mesi in afganistan 6 mesi voi sbagliate, molti di noi partono perche costretti perche e il nostro lavoro molti di noi andiamo anche se non siamo daccordo con la nostra presenza militare in quei paesi ma andiamo .si per me, i miei colleghi caduti sono degli eroi in quei paesi o visto cose che nessuno di voi vorrebbe vedere ho fatto cose che nessuno vorrebbe fare ho provato delle cose che nessuno dovrebbe provare ma sono contento di quello che sono, un soldato. .a proposito dei soldi che non sono poi nemmeno tanti per quello che si va a rischiare un politico magari pure corrotto prende 3 volte quello che ho preso io la, standosene comodo a casa mentre un suo collega votava al posto suo prendendo il doppio di me per la presenza nella votazione per questo ragazzi prima di parlare vi consiglio di conoscere la situazione perche quello che sapete qua attraverso i telegiornali non e nemmeno il 5 per100 di quello che effettivamente passiamo in quei paesi sono degli eroi perche sono morti per una causa quello che la maggior parte di voi ragazzi normali non avate piu lo spirito di aiutare gli altri, oggi si e egoisti i ragazzi non hanno valori e i miei colleghi sono morti per un valore……p.s (ho 28 anni)