Tutti in questi giorni parlano di Luna, di allunaggio, di complotti, di Apollo 11 e di anniversario della grande impresa americana, ma a me piace ricordare il risvolto meno entusiastico della cosa, riportando questo breve ma splendido ragionamento fatto da non so chi, ma che rispecchia precisamente la realtà delle cose:
“Nell’anno 1969 è bastata la potenza di calcolo di due Commodore 64 per mandare con successo una navicella sulla Luna; nell’anno 2003 è necessario un Pentium 4 a 2000 Mhz per far funzionare Windows XP. Qualcosa deve essere andato storto”
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ciao… sono l’autore del sillogismo sul commodore 64. Bello ed interessante il tuo sito – lo inserisco nel mio feereader.
@ 0disse0:
Ma dai! Scusa per non averti citato ma davvero non sapevo fosse una frase tua: onore al merito e molto piacere di averti conosciuto.
E grazie anche per i complimenti che ricambio, ovviamente :-)
Scellerati! Privare due adolescenti dell’epoca della possiblità di alienarsi con Bubble Bobble solo per andare a pestare un po’ di polvere. Inaudito.
@ Eugenio GT:
ma no! Non hanno mica rubato il Commodore a due sbarbati! Almeno credo…
Quando c’era ancora la naja, ci rendevamo conto che, almeno in tempo di pace, l’attività dei soldati di leva consistesse essenzialmente nella gestione dei soldati di leva. E così è per i sistemi operativi moderni, tutti intenti a gestire se stessi e soprattutto l’onerosissima GUI. Quando i computer li guidavano i tecnici, potevi pretendere che si ricordassero un semplice comando tipo copy, dir e cazzabubbole simili. Adamo come segno del suo dominio sul creato dette un nome a ciascuno degli animali. Ora per andare a cavallo sul desktop devo cliccare l’icona del cavallo, roba da trogloditi. Però così anche i trogloditi possono guidare il computer.
Un velo pietoso sui programmatori, che oggi si vantano di non spaccare più il bit per entrare in 64K e, dato che sviluppano ad alto livello, hanno perso il controllo di fattori come l’occupazione di memoria ed il tempo di esecuzione. Ma che gliene fotte? Il cliente aumenterà la memoria, si doterà di due microprocessori in parallelo, sostituirà il parco macchine ogni due anni; per farne che? Ma per registrare le fatture, calcolare gli stipendi, scrivere una letterina: esattamente quello che gli serviva quando c’era la potenza elaborativa del Commodore 64 e ci sentivamo tutti sulla luna.
La potenza di calcolo dei computer moderni va di pari passo con l’inutilità, l’insicurezza e la quantità di bug dei sistemi operativi, soprattutto targati Microsoft… Tant’è vero che Linux fa funzionare ancora molto bene i computer vecchi, quali 486, Pentium, Pentium II e con i Pentium III e equivalenti si hanno ottime interfacce grafiche…
W la meccanica! Abbasso l’elettronica!
@ Pierangelo:
grande commento!
Ciao, sono uno dei ragazzi derubati del Commodore 64 nel 1969. Ero un sacco avanti, non ce l’aveva ancora nessuno e mi bullavo con gli amici, superando in spacconeria anche quelli che dicevano di avercelo grosso. In seguito al furto ho imboccato il tristo vicolo della prostituzione, e mentre l’uomo sbarcava sulla Luna, io pensavo ai bei pomeriggi spensierati con il mio Commodore 64, mentre mi trovavo in compagnia di un Commodore, Lionel Richie. All night long.
@ Rudy Bandiera:
scherzo… nel senso che avevo iniziato ad usare 1 frase del genere tempo fa quando con Google mi sono accorto che è una di quelle frasi che si perdono nell’oblio, di cui nessuno sa veramente chi sia l’autore…
@ Pierangelo
guarda che ci sono ancora programmatori-dinosauri come il sottoscritto che scrivono qualcosa in python per “spaccare il bit”… Il motivo è semplice: grazie a chi oggi sceglie programmatori Java e sperpera il suo denaro in modo incosciente, non ci sono soldi per pagare “bene” quelli bravi… e quindi ci adeguiamo tentando di utilizzare per almeno 20 anni con lo stesso PC…
p.s. come faccio a “rimuovere” l’avviso via email dei nuovi commenti a questo post?
bella la citazione! Verissima per altro!buona giornata