Come molti saprete martedì 14 luglio per la prima volta nella storia della Rete, i blog osserveranno una giornata di silenzio sciopero per protestare – insieme ai giornalisti dei quotidiani, delle televisioni e dei siti Internet – contro il decreto Alfano.
Alla protesta parteciperanno molti blog “importanti” come ad esempio il blog del leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, e tutti quelli che aderiranno esporranno un banner che è quello che vedete qui di fianco al posto dei consueti post.
Io non parteciperò per un motivo molto semplice: i blog, per loro natura, non sono giornalmente aggiornati (altrimenti sarebbero quotidiani) quindi se per un giorno nessuno aggiorna le persone non si accorgono praticamente di nulla.
Credo sia molto più importante URLARE piuttosto che tacere.
Però devo dire che mi pare un interessante esperimento sociale visto che un sacco di gente si sta interessando allo sciopero e se ne parla tantissimo pur tra mille negazioni allo sciopero stesso: di fatto si discute di uno sciopero che non si farà ma se ne discute in maniera massiccia ottenendo comunque il risultato di portare sotto i riflettori il DDL sulla sicurezza.
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Concordo appieno!
@ Claudio Gagliardini:
Grazie amico… spero non arrivi Di Pietro in persona a darmi dei pugni in testa :-)
Riflettevo ieri proprio su questa cosa, e la mia conclusione è stata la tua. Non ha senso fare questa Pannellata. Siamo qui per scrivere e parlare, questo facciamo tutti i giorni, e così faremo. Se abbiamo una forza è proprio questa.
@ Andrea Giuseppe Capanna:
Esatto ed è l’unica che abbiamo. Questo non è il mondo reale ed ha le sue regole: qua si deve urlare ed incazzarsi e martellare… non stare zitti.
Uno sciopero di qualcosa per il quale non si viene pagati e che non danneggia nessuno… mmh. Mi pare proprio un’idea geniale.
Meglio qualcosa di più plateale. Che ne sò, una bella azione di diffamazione collettiva, con tanto di rettifica ex lege che dica “quello che ho scritto non era rispondente alla realtà, l’ho scritto solo per provocazione pertanto rettifico”.
Sciopero o no, urlare o tacere…non importa! Rimane il fatto che la “legge porcata” del Lodo Alfani fa schifo!
Sai Rudy che hai proprio ragione! Tutta la solidarietà ai giornalisti che sciopereranno, ma i blogger sono blogger e basta. Certo ci sono quelli che fanno i para-giornalisti, ma sempre blogger rimangono. Piuttosto compito dei blogger è quello di URLARE, come dici tu, che questa legge è uno schifo e uno schiaffo alla libertà di esprimere il proprio pensiero. E lo faremo, a modo nostro, ovviamente!
Grazie Franz, credevo di prendere un pozzo di porcate con questo post ma per ora mi è andata bene.
Grazie :-)
@ Rudy Bandiera:
ma allora ti sottovaluti…ehehehehe
Il fatto di non aggiornare il blog il 14 luglio è simbolico, in realtà si chiede di postare un articolo – prima o dopo – che ne spieghi le ragioni (quindi “urlando”, come dici tu :-).
E, per essere pratici, questa iniziativa ha fatto molto parlare di sé – probabilmente molto più di una serie di articoli separati fra loro – e ha creato un punto di aggregazione, raggiungendo quindi l’obiettivo di urlare il nostro dissenso.
Noi di Dermatologia Myskin aderiamo senza riserve.
Secondo il tuo (vostro) principio allora, l’aver fatto questo mio post è già stato sufficiente ergo un motivo in più per non aderire.
Comunque, a parte le sottigliezze, secondo me è la parola “sciopero” ad essere sbagliata e fuori luogo, traviante rispetto a quello che in realtà si vuole fare. Sciopero normalmente significa astensione, immobilismo che è l’esatto contrario di quello che noi vorremmo/dovremmo fare
Stavolta concordo con te.
Hanno svuotato il significato della parola sciopero. Lo sciopero per sua natura arreca un danno alla controparte o a qualcuno che può intervenire; quello che si chiede ai blogger non è uno sciopero, ma una levata. E allora ognuno sceglie la levata che preferisce.
Poi, per tornare allo sciopero, quello vero, ormai con tutto il precariato che hanno generato, non sciopera più nessuno e quando si profila uno sciopero vero, lo precettano… Siamo in uno stato di polizia. Urliamo finchè si potrà…
@ Rudy Bandiera: hai pienamente ragione… fossimo in un ambiente lavorativo ha senso scioperare perché si bloccano gli interessi dei capi, vengono punti sul vivo… in questo caso protestare significa raddoppiare gli sforzi e resistere, la qual cosa dà assai fastidio. Bravi!
Sono d’accordo con tutti voi. Lo sciopero si fa per recare un danno per ottenere dei “benefici” per giuste cause…..C’è da sottolineare che questi i Di Pietro & C. sono dei pivellini della rete… Non sanno ancora come funziona!!!… Solo perchè fanno fare un sito pensano di essere moderni e a contatto con la gente e con la relatà…. Ma non hanno capito i meccanismi della comunicazione via web….! Il Blog serve per urlare, denunciare, esprimere le proprie opinioni ecc.
Persino Nico è d’accordo con me? Dove ho sbagliato? Comunque grazie ragazzi :-)
Come dicevo poco fa su un altro social lo sciopero serve si, è utile, ma non quanto toccare il portafoglio. Secondo me tutte le soluzioni che fanno perdere danaro a qualcuno possono essere soluzioni che usano come cassa di risonanza proprio quel qualcuno che ci rimette: che so, migrare i domini all’estero o non comprare più la cazzo di Coca Cola (per fare un esempio ovviamente).
Ecco perchè farlo in rete non serve a nulla: perchè non tocca le tasche a nessuno… si dovrebbero trovare soluzioni alternative tipo non cliccare più sulle pubblicità per una settimana.
Ci si accorda che nel TAL settimana dell’anno NESSUNO clicca sui banner dei quotidiani… vedrai dopo come corrono.
Per concludere, Nico hai ragionissima quando dici “ormai con tutto il precariato che hanno generato, non sciopera più nessuno e quando si profila uno sciopero vero, lo precettano”.
Si devono trovare soluzioni alternative…. e quella di prenderli per il portafoglio per me è attuabile.
Io non mi soffermerei troppo sulle parole (a parte che, a quanto mi è dato capire, non si parla di “sciopero”).
Mi sembra che lo scopo di tutti sia quello di farsi sentire, di protestare: noi non staremo in silenzio, scriveremo un post (non aggiorneremo il blog per un giorno che, come dicevo, è un atto simbolico), tu (voi) scriverai un post… qual è la differenza?
Ben vengano altre iniziative, benissimo anche non cliccare sui banner ma non scartiamo per principio iniziative – come questa – che hanno già risonanza e che possono aiutare a portare l’attenzione sull’ennesimo tentativo di limitazione delle nostre libertà.
“Invitiamo quindi tutti i cittadini che hanno un blog o un sito a pubblicare il 14 luglio prossimo questo logo e a tenerlo esposto per l’intera giornata, con un link a questo manifesto”.
Dal sito ufficiale della manifestazione http://dirittoallarete.ning.com
Non si parla di fare post ma di non scrivere nulla: comunque voglio che sia chiaro che il DDL sulla sicurezza è una porcata, nulla da dire, ma semplicemente non credo che con una manifestazione simile si arrivi a qualcosa:
Cioè quello che si doveva ottenere è già stato ottenuto e cioè se n’è parlato.
La giornata in se non serve a nulla… forse sta in questo l’intelligenza della cosa… mah.
Mah, lo scioperò è per attirare l’attenzione sul tema, tutti i giorni si scrive di quanto fa schifo la legge ecc… ma per rimbalzare (forse) fuori dalla rete su giornali e tv forse serviva un’azione che coalizzasse l’intera rete su un iniziativa comune e la logica conseguenza è stata lo sciopero.
Non sono per disprezzarlo, è come quando lavoravo in fabbrica c’era gente che non lo faceva perché diceva: “non serve ad un cazzo”, “tanto decidono sempre loro” e “se lavoro ci guadagno io e non l’azienda”.
Lo spirito corporativistico (o di classe) in Italia non ha mai attecchito e MAI attecchirà, gli italiani sono un popolo di individualisti.
@ Farneticone: e sarà sempre peggio… perché in molte realtà lavorative gli inquadramenti dei dipendenti sono diversi tra loro quindi portare avanti un discorso di interessi comuni in difesa dei quali scioperare è proprio difficile.
@ Rudy Bandiera: credo di sì, il primo obiettivo in questi casi è che se ne parli il più possibile. Mi viene in mente, lo sciopero della spesa… un’altra inutilità… che però, mentre si polemizza la modalità, fa discutere sulla finalità (abbattere il carovita)… L’importante è perseguire l’obiettivo (la libertà di parola e la possibilità di dialogare) senza demonizzare il modo, scegliendo di volta in volta il più opportuno.
Personalmente credo che un corteo serva di più di una serrata così, mi pare che qualcosa si stia muovendo.
@ Farneticone: vero. Fastidiosamente vero anche in virtù del tradimento subìto dai partiti della sinistra storica, che una volta al governo hanno smantellato le fondamenta dello stato sociale e minato il corporativismo di classe che rendeva un opraio sostanzialmente orgoglioso di essere un operaio.
Mmmmmmm, il tuo principio è giusto: noi blogger non aggiorniamo quotidianamente.
Però, l’unione fa la forza. Dimostrare la potenza dei blogger attraverso questa protesta, con un rumoroso silenzio. Questo secondo me è lo scopo. Un urlo muto che però si sentirà forte e chiaro.
Dividerci, a mio avviso, non gioverà alla causa che ci vede comunque tutti d’accordo. Cioè tentare di ostacolare -prima che venga approvata- una proposta di legge incostituzionale e indecente.
Io aderisco. ;-)
@ Farneticone: faceva perché diceva:“non serve ad un cazzo”, “tanto decidono sempre loro” e “se lavoro ci guadagno io e non l’azienda”….. Diciamola tutta che chi fa un lavoro comune (operaio o impiegato semplice) NON ci guadagna mai che faccia sciopero oppure no…! Si è sempre pagati troppo poco per il lavoro che si svolge….Per i resto sono d’accordo: gli italiani guardano solo il loro “orticello”….Ma non è vero quello che dicevano gli antichi romani?! “Dividere per conquistare”…. pare proprio di si… visti i risulati di tutti i giorni….
@ Laura: già. Quello che sgomenta è il dividi et impera lo abbiano applicato gli ex compagni oggi PD.
@ Cavròn: Ho preferito tradurlo in italiano… perchè il latino non lo “mastico” bene….Ma non ti chiamavi Nico? O hai rubato l’identità a qualcuno??? hi hi hi)))