Una cosa che è un po’ come il sacro Graal della comunicazione aziendale, ma che ancora troppi sottovalutano: i dipendenti come brand ambassador
Ora, prima che tu sbadigli e ti metta a scrollare TikTok, te la faccio semplice: immagina che la tua azienda sia una rock band. E tu sei lì che fai il cantante, ti sgoli, provi a far cantare il pubblico… ma gli altri membri della band stanno fermi, muti, con le braccia conserte. Che figura ci fai? Una schifezza. Ora, invece, pensa se i tuoi musicisti iniziano a gasare il pubblico, a interagire, a far girare la voce che il concerto è una bomba. Ecco, quello è il concetto di dipendenti brand ambassador.



Significa che le persone che lavorano in azienda non devono essere solo stipendiati che timbrano il cartellino, ma devono diventare i primi fan e promotori del brand. Perché? Perché la gente si fida più di loro che del CEO impomatato che dice “la nostra azienda è leader nel settore”. Se un tuo amico ti dice “Ehi, nel posto dove lavoro ci trattano bene, facciamo cose fighe e l’ambiente è top”, tu lo ascolti. Se lo dice il sito aziendale?
Ma attenzione: questo non significa obbligare la gente a fare da megafono all’azienda. No, perché se forzi un dipendente a postare roba corporate con lo stile di un volantino pubblicitario, ottieni l’effetto opposto: noia, freddezza, e un sacco di “Ma che ca…”
Quindi, come si fa bene?
Eh qua viene il bello! Proprio per farlo bene e con questo spirito, nel 2024 abbiamo portato avanti un percorso formativo unico per i LinkedIn Ambassador di #BancaIfis offrendo loro gli strumenti per diventare protagonisti nel raccontare la loro storia e nel promuovere i valori aziendali.
Morale della favola? I dipendenti possono essere i migliori influencer, più credibili di qualsiasi pubblicità, e più potenti di qualsiasi strategia di marketing pagata a peso d’oro. Devi solo trattarli come persone e non come megafoni aziendali.
Perché se il tuo team è il primo a credere nel brand, allora sì che puoi suonare il concerto come lo suonerebbero i Metallica!