Una di quelle verità che all’inizio respingi, ma poi ti si pianta dentro: se cominci a pensare che il problema sia “fuori” di te, fermati, perché il problema è proprio questo stesso pensiero.
Perché è così facile puntare il dito. ‘Sono gli altri’, ‘È il sistema’, ‘È la situazione’. Ma nel momento in cui fai così, stai praticamente dichiarando: ‘Non posso farci niente, non dipende da me’. Ed è lì che ti incastri.
Pensa a quante volte ci lasciamo travolgere da circostanze esterne. Un capo che non ci capisce, un cliente difficile, un evento che non va come speravamo. Tutte cose che, certo, influenzano la nostra realtà. Ma il punto è: come scegli di reagire?
Se credi che la causa sia sempre là fuori, stai lasciando il timone della tua vita in balia delle correnti.
Prenditi un attimo, respira e chiediti: ‘Cosa posso fare io, adesso, con quello che ho e con quello che sono?’.
Magari non puoi cambiare subito la situazione, ma puoi sempre decidere come viverla. E quella decisione cambia tutto.
Perché sì, il mondo là fuori è imprevedibile, ma il modo in cui lo affronti è affar tuo. Quando smetti di cercare responsabilità fuori e inizi a chiederti: ‘Io cosa posso fare?’, allora scopri una cosa incredibile: hai sempre più potere di quello che pensavi.
Una volta il mio amico Antonio Palmieri mi ha detto: poche cose sono nelle nostre mani. Una è iniziare. Non è un mantra new age. È responsabilità. E la responsabilità è la chiave della libertà.