Oggi sono 10 anni dal 17 giugno 2014 in cui io ed io mio socio abbiamo rischiato di rimetterci la vita ma che in realtà è stato il giorno di un lancio spettacolare.
Quel giorno siamo stati investiti da un camion per i trasporti eccezionali mentre andavamo da un cliente.
Invece di piangere, visto che ne siamo usciti illesi, ho deciso di fare un post sui social, un post più per sperimentare e per ridere piuttosto che per altro: con grande ironia ho lanciato l’hashtag, poi diventato leggendario, #UnaMacchinaPerRudy ed ho scritto:
“10 giorni fa avevo una macchina ma me l’ha distrutta un camion (…) Questo è il primo esperimento di crowdfunding a titolo puramente personale, con scopi di marketing ma volgarmente detto anche scroccaggio.”
Si è scatenato il pandemonio: moltissime persone ad incitare, molte a divertirsi, poche a rosicare, pochissime ad insultarmi. Ottima media, direi.
Dopo qualche giorno mi ha chiamato Mercedes/Smart dicendo che a me ci avrebbero pensato loro. Il resto è storia: mi è stata data un’auto “gratis” in comodato d’uso per un anno, una Smart Brabus BELLISSIMA e super accessoriata, costruendo uno dei casi più eclatanti di real-time marketing mai avvenuti in Italia.
C’è chi pensa ancora che sia stato tutto pilotato, creato strategicamente o addirittura preparato a tavolino, ahimè siamo abituati alla dietrologia, quello che invece non è una congettura sono i dati usciti dal caso: solo in luglio 2014 la reach potenziale, il numero di individui o account unici che hanno avuto la possibilità di vedere un determinato oggetto sociale, in questo caso l’hashtag, è stato di 308 milioni. 308 MILIONI, ripeto.
In tutto l’anno la copertura è stata di circa 97 milioni di individui con un numero di mention pari a circa 2.6K (erano state 1.8K solo a luglio 2014) e un engagement di 10.2K (2.4K luglio 2014).
Alcuni si staranno chiedendo “sì ma quante macchine in più hanno venduto?” ma questa non è mai stata un’operazione di vendita ma di branding e di awareness. La domanda giusta sarebbe “per fare gli stessi numeri che leggo qua, quanto dovrei spendere in advertising?” e a questa domanda do questa risposta: 40K.
Vi lascio fare due conti per valutare l’operazione…
In molti mi hanno chiamato genio. Non sono un genio ma uno che usa i social in modo spregiudicato e divertendosi e se qualcuno è stato geniale sono stati i ragazzi di Mercedes.
Io ho fatto solo la mia parte: non ho pianto, non ho frignato, non ho mostrato foto agghiaccianti come quella che mi posso permettere di pubblicare oggi ed ho girato (come spesso sono riuscito a fare nella mia vita) una brutta situazione in una situazione vincente.
Mi è stato detto di tutto in quel periodo, ma quello che mi rimarrà davvero dentro è una lezione importantissima: se si ha la fortuna, il tempismo e il talento di riuscire a trovare la chiave giusta, alcune tra le batoste più grosse della vita possono diventare delle straordinarie opportunità.