Sarà un vero e proprio portafoglio digitale che si appoggerà all’app IO, attraverso cui si potranno caricare una serie di documenti, quali patente di guida, tessera sanitaria, carta di identità, ma anche la carta europeo della disabilità.
Potremmo lasciare a casa il portafoglio “fisico” finalmente, perché tutto sarà sul cellulare, dai wallet per pagare con le carte ai documenti. Per me è una cosa bellissima ma ho già sentito i primi commenti arrivare, cose tipo: e se si scarica il telefono? E se lo perdi? Oppure “ah, lo fanno per tracciarci tutti!”. Qualcuno dirà anche qualcosa tipo “gregge” e robe simili.
L’innovazione porta con sé promesse e pericoli.
Le forze che stanno generando progressi senza precedenti nell’ambito della ricchezza e della salute sono le stesse che possono permettere a un hacker di rubarti l’identità o di violare la tua casa.
Un computer che è in grado di accelerare l’analisi dei documenti legali può al contempo ridurre il numero degli addetti nel settore giuridico.
I social network possono tanto aprire le porte per formare nuove connessioni quanto creare nuove forme di ansia sociale.
La digitalizzazione dei pagamenti può facilitare il commercio o permettere nuove forme di frodi.
Lo sappiamo, ci siamo già passati. Ad ogni innovazione o novità di qualche tipo si scatenano le frizioni verso qualcosa che cambia e, di conseguenza, spaventa.
Eliot diceva una frase azzeccatissima per questo tipo di lamentele ovvero che questo è il modo in cui finisce il mondo, non in un’esplosione ma in un piagnisteo.