Il concetto espresso nell’immagine a mio avviso offre una bella riflessione sulla natura delle aspirazioni e sui limiti della realizzazione personale.
Possiamo essere ciò che vogliamo
La società moderna, in particolare nelle culture occidentali, spesso promuove l’idea che siamo limitati solo dalle nostre ambizioni e dalla nostra volontà di perseguire i nostri sogni. Questo messaggio è particolarmente prevalente nei media, nell’istruzione e nelle narrative motivazionali. Enfatizza la possibilità di superare qualsiasi ostacolo attraverso il lavoro, la determinazione e la fiducia in sé stessi. Questa visione idealistica può essere ispiratrice e può spingere le persone a mirare alto e a sforzarsi di raggiungere obiettivi significativi ma la “scommessa”, in quanto tale, non è detto che si realizzi. Il che ci porta al secondo punto.
Ambiente e apprendimento
Il concetto di diventare “solo ciò che si è imparato a essere” introduce il contrappasso della realtà sull’ideologia. Le nostre capacità, i nostri interessi e le nostre opportunità sono fortemente influenzati dal nostro ambiente, dalla nostra educazione, dalle esperienze di vita, e dalle risorse disponibili. Nonostante il duro lavoro e la determinazione siano cruciali, esistono fattori esterni come il contesto socio-economico, l’accesso all’istruzione, le reti di supporto, e persino la sfiga, che possono limitare o modellare ciò che una persona può effettivamente diventare.
Potenziale e realtà dei fatti
Da un lato, è importante nutrire ottimismo e ambizione ma è altrettanto importante riconoscere e affrontare gli ostacoli reali che le persone possono incontrare nel loro cammino. La consapevolezza di questi limiti può portare a una maggiore empatia e supporto sociale per aiutare gli individui a superare le sfide e, soprattutto, può portare molte persone a frustrarsi meno, addolcendo l’aggressività di chi si sente “messo all’angolo dal mondo”.
Imparare SEMPRE
Apprendimento e adattamento continuo sono le uniche due chiavi realistiche per migliorare la vita e le condizioni, nostre e degli altri.
Diventare “ciò che si è imparato a essere” non è un processo statico ma dinamico, includendo l’apprendimento da errori e, soprattutto, ammettendoli. Cosa che spesso le persone dicono di fare ma che in realtà non fanno.
Serve equilibrio tra l’aspirazione ideale e il riconoscimento pragmatico delle realtà della vita. Altro che “puoi essere quello che vuoi”.